Banche: Bcc Sassano, anche gli anonimi hanno diritto di parola ?

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – “Anche l’anonimo ha diritto alla parola ?”, la risposta più ovvia sembra dover essere “NO” con decisione e senza appello; un no che, ovviamente, si rafforza, quando l’anonimo utilizza un frasario scurrile e termini come ad esempio: “ometto, fallito, frustrato e vigliacco”. Quasi mai intervengo direttamente rispondendo ai commenti dei lettori di questo giornale, men che meno quando essi sono contenutisticamente contrari al mio pensiero che è e rimane assolutamente libero da condizionamenti esterni o da compromessi di sorta. Sarà certamente un caso, ma ogni volta che scrivo sulle banche e, soprattutto, sull’annosa questione della fusione della Bcc Sassano con la Bcc Cilento e Lucania Sud ci sono alcuni lettori “anonimi” (Paolo, Marco e adesso Nicola) che si divertono a beccarmi ed a beccare anche i personaggi protagonisti di questa vicenda che cito nei miei articoli. E’ il gioco delle parti, siamo in democrazia, anche se questo giornale potrebbe tranquillamente cestinare i commenti sgraditi ma abbiamo adottato la linea di apertura totale verso i lettori che commentano e preferiamo pubblicare tutti i commenti, anche quelli un po’ spinti purchè non travalicano la linea di demarcazione del buon gusto; ripeto sempre alla mia redazione che facendo un giornale online con il quale è possibile interloquire postando i commenti è giusto dare la possibilità a tutti di esprimere il proprio pensiero. Ma quando i commenti tracimano la linea di demarcazione della correttezza e della civile convivenza diventa davvero difficile continuare ad essere trasparentemente democratici; ebbene questo giornale cerca spesso di superare questa barriera e, come nella fattispecie, ha senza tentennamenti provveduto a pubblicare anche il seguente commento postato da un non meglio identificato “Nicola” alle ore 16.58 del 7 aprile 2016 e indirizzato ad un altro non meglio identificato Paolo: “Ottima l’analisi dei personaggi, forse hai dimenticato la reggente Rosa, il giornalista che scrive (campione di verità) e di tutti quelli come te che sanno solo nascondersi dietro un tasto senza avere le palle per dirglielo in faccia: hanno tutti i difetti i signori che hai cosi sapientemente descritto, ma un merito glielo diamo, sono immediati e dicono sempre la loro, ma tu sarai un piccolo ometto fallito, frustrato e vigliacco”. Lascio ai lettori ogni considerazione sul personaggio che “vigliaccamente e da piccolo ometto frustrato” si nasconde dietro uno spregevole anonimato; per quanto mi riguarda evito qualsiasi considerazione sulla pochezza e sulla grettezza di un simile mollusco ricordando soltanto a tutti, ed anche all’anonimo Nicola, che questo giornale è una testata giornalistica regolarmente iscritta presso il tribunale di Salerno e che come tale ha un valore aggiunto nelle eventuali contese giudiziarie che dovesse promuovere a carico di chi travalica il buon gusto sfociando nelle ipotesi  per la contestazione dei reati previsti dalla legge per casi come quello in discussione. Oltretutto questo giornale, vale ricordare, non è una palestra all’interno della quale poter sfogare i propri istinti e la propria rabbia o sputare veleno all’indirizzo di chicchessia. Ci risulterebbe molto difficile continuare nella pubblicazione di simili commenti, perciò invitiamo tutti coloro che vogliono commentare alla moderazione nel contesto di una libertà assoluta di pensiero. Voglio ancora credere che l’anonimo lettore si sia lasciato prendere dalla foga del suo pensiero e si sia espresso in una maniera scomposta e non consona alle sue abitudini; la recidiva potrebbe, però, essere molto pericolosa in senso generale. Una volta esistevano gli sberleffi e le ingiurie telefoniche, poi qualcuno incominciò a cadere nella rete della giustizia e tutto finì bruscamente. Ora c’è il web, la cosiddetta rete, che consente a tutti anche di sparlare e di offendere in maniera micidiale pensando di poter rimanere ben celati dietro l’anonimato; non è più così e qualcuno comincia a cadere nella “rete della giustizia” con tutte le conseguenze del caso. Nessuno è campione di verità, molti sono però campioni di trasparenza e di correttezza, non fosse altro perché nell’esprimere il loro pensiero non si nascondono ma ci mettono la faccia; e tanti lettori anonimi commentano con trasparenza e correttezza pur non mettendoci la faccia (cosa sempre spiacevole e non condivisibile, ma accettabile). Ormai, però, non mi stupisco più di niente di quello che avviene su FaceBook, il grande letamaio del web; leggete con attenzione cosa scrive il 28 maggio 2016 alle ore 23.16 l’anonimo Paolo in calce ad un mio articolo inerente il premio di “trasparenza e legalità” conferito a Tommaso Pellegrino e Antonio Calandriello (già presidente della Bcc Sassano): pure ad A.C. è andato questo premio? Se è un campione di pace e legalità non andare dicendo che mi denunci… io non ho scritto mai niente di sbagliato, a mio avviso, fallo e basta… voglio vedere quale giudice ti da ragione…poi se ami la pace togliti tu e tutta la tua razza dai paraggi, per sempre! sei stato premiato per questo, no? buonaserata a tutti i lettori e un saluto al Direttore Bianchini, Paolo”. Ma sempre l’anonimo Paolo raggiunge il top con un commento postato su questo giornale il 16 giugno scorso, alle ore 16.46; commento che non abbiamo pubblicato perché decisamente fuori le righe di cui sopra. E’ necessario, però, pubblicare alcuni stralci di questo commento, anche solo per dare l’idea di come la gente crede, a torto, di poter utilizzare i social presenti sul web o, peggio ancora, un giornale regolarmente iscritto nel registro della stampa. Da premettere che Paolo dice di aver inviato una lettera raccomandata alla Bcc Sassano ed invia il presunto testo della lettera a questo giornale; ecco alcuni stralci: “””Con riferimento al contenuto della Sua comunicazione datata 20/05/2016 e successivamente pervenutami Le glorifichiamo, sig.ra Rosa Lefante, che intanto le doglianze di una S.V. tipo P. M. (diplomata in agraria) sono state però accettate, che nella sua attività lavorativa ha peraltro fatto grafica (manifesti) mentre il sottoscritto G. R. si occupava di pagamenti di milioni di euro essendo impiegato nell’attività di tesoreria ed è fuori mentre la citata M. è stata assunta: perché??? Posso secondo te accettarlo,io? Chi te l’ha dettata la lettera, Antonio??? Chi ha dato la facoltà al vecchio presidente di prendere queste decisioni? E’ sua la banca allora? Anche se a mio avviso anziché una banca doveva “comandare” una scarperia, con rispetto per gli scarpari!!”””. Ma questo è soltanto l’attacco della lettera che continua così: “””Io sono laureato in economia e commercio e ho pratica da un commercialista prima di avere la sventura di capitare con voi per 8 anni della mia vita e subire questo terribile torto, nonché rimetterci 1 anno di lavoro gratis… mi mancavano raccomandazioni di qualche pincopallino di voi? E gli altri coetanei lavorativi: F. P. (diplomata), G.D’O. (diplomato), G. C. (con il diploma in disegno), M. R. (diplomata), R. O. (diplomata), A. C. (l’unico laureato), G. P. (diplomata), F. M. (arrivata molti anni dopo di me), e altri che non ricordo neanche…”””. Ed oltre ad affermare presunte sertezzeil buon Paolo pone anche precise domande: “””Perché avete fatto fallire la Cooperativa Vallo Service soc. coop. a r.l. rogando la multa ricevuta in seguito alla morte di A. A. e ai controlli avuti (che doveva invece toccare a voi, personalmente, per la vostra incapacità)???…”””. E conclude in maniera quasi apodittica: “””Io sono Paolo de Il quotidiano di Salerno e altre notizie le potete raccogliere anche su questa testata giornalistica on-line, i miei commenti! Io non ci voglio neanche lavorare più con voi, sia chiaro, ma gli inganni e le delusioni ricevute dal vecchio presidente (padrone della Banca) arriveranno fino alla morte (spero prima la sua), e a tutta la sua razza/stirpe finchè io sarò vivo! Legale e assistitio G. R.”””. Non sono mai stato un trasformista e mi sono sempre adeguato ai fatti ed alle prove; la stessa cosa sto facendo con la vicenda della fusione di cui sopra e confesso che, ad ogni passo avanti nella lettura e nello studio degli atti (cioè delle carte … gentili Nicola, Marco e Paolo), mi convinco sempre di più della bontà dei miei articoli che, comunque, se possono urtare la suscettibilità di qualcuno raccolgono il consenso di centinaia di lettori (tutti piccoli ometti falliti, frustrati e vigliacchi ?). Ecco perché non ho timori o perplessità a scrivere che Antonio Calandriello prima e Rosa Lefante poi, con Ciro Solimeno, stanno svolgendo un’azione (forse l’unica possibile !!) capace di risolvere i problemi di sopravvivenza della Bcc Sassano creati dalla nuova legge in materia di accorpamenti e di espansione della Bcc Cilento e Lucania Sud. Non dobbiamo mai dimenticare, difatti, che la manovra gestionale della Bcc Sassano è abbastanza ridotta, vuoi per la particolarità del territorio e vuoi per la mission iniziale che un gruppo di “professionisti” (non mestieranti degli intrighi finanziari) si era dato per andare incontro alle esigenze della picco,la imprenditoria e dei privati ed anche per mettere a segno qualche rivalsa politica. Ma questo lo analizzeremo nella prossima puntata. Contrariamente agli anonimi lettori ho anche letto i vari libri e opuscoli scritti dall’avv. Franco Chirico (il cosiddetto Mattei del Cilento, già presidente della Bcc vallese e avversario agguerrito di Ciro Solimeno), ebbene dalle varie centinaia di pagine non emerge alcuna prova chiara che possa incrinare l’azione dell’attuale direttore della Bcc Cilento e Lucania Sud, ci sono soltanto accuse basate su supposizioni che a volte rasentano anche la pura fantasia. Bene !! un po’ come fanno Nicola, Paolo e Nicola con i loro commenti che , da oggi, continueremo a seguire con attenzione ed a pubblicarli soltanto se corretti nella loro formulazione.

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