PROVINCIA: Caro Renzi ti scrivo … sui tagli alle Province il presidente Canfora scrive a Matteo Renzi

 

Da uff.stampa Provincia

SALERNO – Tagli alle Province, il  presidente Giuseppe Canfora scrive al presidente del Consiglio dei Ministri,  Matteo Renzi. Nella lettera, indirizzata anche al ministro e al sottosegretario dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan e Paola De Micheli,  al presidente della Commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia, al presidente e al direttore generale dell’Upi nazionale, Achille Variati e Piero Antonelli,  e per conoscenza al governatore Vincenzo De Luca,  il presidente Canfora scrive:” Nella Conferenza Stato – Città ed autonomie locali che si è svolta il primo luglio c.a., il Governo ha presentato la metodologia e la tabella per il riparto dei tagli e dei contributi alle Province per l’anno 2016.

Dalla visione delle tabelle di ripartizione emergono con chiarezza alcuni dati allarmanti riguardanti la Provincia di Salerno. In particolare l’Ente da me presieduto risulta essere:

·         primo per incidenza di tagli, con circa 61 milioni di euro;

·          primo rispetto alle altre Province con uno scostamento di ben 15 milioni di euro rispetto alla seconda;

·         primo per percentuale di ripartizione. Infatti, su un contributo alla finanza pubblica per il 2016 di  650 milioni di euro da ripartire tra 74 province, il 10% circa  è stato fatto gravare  solo sulla provincia di Salerno.

                       Appare evidente che a fronte di tali provvedimenti non sarà possibile garantire la tenuta economica dell’Ente  nè tantomeno garantire i servizi al territorio amministrato.

             Allo stesso modo non si riescono a cogliere quali sono stati i parametri di calcolo che hanno determinato questo triste primato della Provincia di Salerno”.

             Canfora continua:”Faccio fatica a ricercare una logica, ancor più se si considera che questa Provincia aveva già segnalato le gravissime condizioni finanziarie prossime a determinare il definitivo dissesto.

             Va sottolineata l’assenza di proporzionalità e la mancanza di chiarezza, rispetto la metodologia di calcolo del contributo di 245 milioni di euro (comma 754). I criteri previsti (10% su trend storico e 90% su taglio), apparentemente coerenti e “solidaristici”, realizzano come risultato pratico la penalizzazione della Provincia di Salerno.

             Dal riparto proporzionale sul trend storico delle spese sostenute, Salerno avrebbe goduto di un contributo per spese di strade e scuole di oltre 10 milioni di euro, invece il riparto Upi prevede un contributo di poco più di 6 milioni di euro

             La conseguenza è che molte Province godono di una maggiore assegnazione, che in alcuni casi è di circa 3 milioni di euro rispetto alla semplice media.

             Mi riservo di presentare una relazione dettagliata di quanto precedentemente esposto, dimostrando che a parità del totale delle misure –inique- di finanza pubblica imposte dallo Stato, criteri diversi potrebbero ripartire in maniera realmente proporzionale i tagli.

            Mi dispiace dover affermare che non vi è perequazione sull’entità dei tagli, né vi è considerazione dei servizi pubblici da erogare in relazione al territorio. Salerno rimane tra le più grandi Province d’Italia.

            Apprezzo che l’Upi abbia manifestato il parere fortemente negativo sul riparto proposto dal Governo, ma è purtroppo misura assolutamente insufficiente a tutelare gli interessi del territorio che rappresento”.

           Nella nota Canfora aggiunge:” Al fine di tutelare l’assemblea dei Comuni rappresentati ed i cittadini dell’intero territorio provinciale non esiterò a rimarcare in ogni sede competente tale situazione di sproporzione tra risorse tagliate e funzioni espressamente conferite con legge dello Stato e della Regione.

            Tale situazione determina l’impossibilità di svolgimento di pubblici servizi, e non sarebbe degno di una società civile incorrere nel paradosso di dover rispondere personalmente e collegialmente di responsabilità legate alla mancata assicurazione di tali diritti. Il tutto, ovviamente non per colpa di una cattiva gestione locale ma per effetto di un dissesto indotto. Sono sicuro che intraprenderete tutti gli opportuni accorgimenti al fine di scongiurare gli scenari paventati”.

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