TORRACA E MERCADANTE

di Giovanni Falci

 

TORRACA – Sabato sera, 6 agosto scorso, è stata inaugurata nel castello di Torraca, fruibile da una settimana dopo i restauri, alla presenza del critico d’arte Vittorio Sgarbi, una mostra dedicata al pittore Biagio Mercadante.

L’evento fortemente voluto e inseguito dal Sindaco Domenico Bianco e dalla Pro Loco presieduta da Mara Mandola completa una serie di iniziative del piccolo centro cilentano volte a valorizzare e celebrare il loro artista.

In effetti Biagio Mercadante ha avuto il potere di accomunare tutte le amministrazioni succedutesi negli ultimi 16 anni. In un piccolo centro in cui la “politica” è vissuta in modo molto acceso, in cui ogni elezione è quasi un derby con gli opposti sostenitori pronti a darsi battaglia senza esclusione di colpi (DASPO incluso), in cui ogni cosa deliberata dall’avversario non va bene per “principio”, quando si parla del pittore nostro compaesano che ha trascorso la sua vita in paese c’è il consenso assoluto da parte di tutti.

Lo scorso anno, sempre l’On. Sgarbi venne a presentare il primo catalogo dell’artista in una manifestazione organizzata dall’ex sindaco Daniele Filizola nella qualità di Presidente della Fondazione ………………… .

Quest’anno l’attuale sindaco, con lo stesso critico d’arte Sgarbi procederà ad inaugurare la mostra. Sempre in passato l’amministrazione comunale si fece carico di un’altra celebrazione di Mercadante: vennero realizzati dei pannelli con le opere dell’artista che sono posizionate in molti angoli del paese.

Potrebbe quasi parlarsi di un “Patto di Nazareno Mercadante” .

Questa situazione apre lo spunto per alcune riflessioni sui concetti di identità e differenza.

In effetti questo interesse dei torrachesi per il maestro Biagio Mercadante dovrebbe stimolare un interesse verso l’arte in generale. Esistono altri artisti che meritano di essere conosciuti e studiati; la conoscenza anche di altri pittori di altri quadri e dipinti può senz’altro aiutare a comprendere e valutare meglio la cultura che ci è propria e nella quale siamo vissuti (nel nostro caso Biagio Mercadante). Si deve cioè eliminare l’idea che la propria cultura, o il proprio artista sia la migliore di tutte le culture possibili o il più grande artista, secondo una illusione tipica di qualsiasi provincialismo.

A questo proposito voglio riportare un passo di Fernando Pessoa: (…) per il provincialismo esiste una sola terapia. Il provincialismo vive della propria incoscienza; del nostro dare per scontato di essere civilizzati quando non lo siamo, del nostro dare per scontato di essere civilizzati precisamente a motivo delle qualità che ci impediscono di esserlo”.

Per sapere, dunque, che esiste il provincialismo mono-culturale, non c’è altro mezzo, o altra “terapia” che osservare culture diverse dalla propria, nel nostro caso dipinti e opere diverse da quelle di Mercadante. E questo per un motivo meramente quantitativo, infatti, le innumerevoli opere d’arte che si distribuiscono nel mondo intero e che si sono succedute nel tempo, hanno espresso un potenziale di “invenzione” artistica sicuramente superiore a quello che può aver generato l’unica produzione, seppure egregia, di Biagio Mercadante.

Conoscere altri artisti, anche solo parzialmente e non bene come il prof. Sgarbi, permette di ampliare la propria visione del mondo e ci mette difronte a “mille contrarie maniera di vita” come appunto diceva Michel de Montaigne.

Tornando al nostro Mercadante io non intendo dire con il discorso precedente che la sua pittura al contatto della cd modernità si “spegne” o si “corrompe”; al contrario l’ampliamento culturale può tendere a riarticolare il pittore in prospettive diverse.

In conclusione, a differenza dell’atteggiamento che fa appello alle “radici culturali” che escludono il proprio interesse per le culture in generale, ma perseguono l’interesse solo e soltanto per la propria, chi prova interesse verso le culture ama la differenza.

Io, perciò, mi auguro che l’interesse dei Torrachesi per Biagio Mercadante possa essere il punto di partenza per interessarsi dell’arte in generale anche di altri artisti e possa condurre i miei compaesani a esprimersi al plurale in tema di arte e più in generale di cultura.

L’atteggiamento di interesse per la differenza porta ad aprirsi, quello sulla identità a chiudersi.

Mi auguro pertanto che Comune, Pro Loco e Sgarbi vogliano organizzare prossimamente un altro evento (mostra) di altri artisti e altre forme di pittura per poter guardare anche fuori del nostro paese invece che guardare solo dentro di esso.

Comunque e sempre VIVA MERCADANTE che è il migliore di tutti perché è nostro.

 P.S.: La mostra resterà aperta fino al 9 settembre 2016.

 

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