UNISA: pulizie … caro Rettore ti scrivo

 

di Angelo Orientale (Sinistra Italiana)

SALERNO – Egregio Rettore, ormai da quando è subentrata la nuova impresa per le pulizie dell’ateneo innumerevoli volte è stato chiamato “in causa” per  diverse “incongruenze” riscontrate non solo da noi o dalle OOSS ma anche dagli studenti, diversi docenti universitari, dalle altre imprese escluse dall’appalto. 

Come ben sa la vicenda è stata anche oggetto di due specifiche interrogazioni parlamentare presentate del nostro senatore Peppe De Cristofaro. Le preannunciamo che in base ad ulteriori notizie da noi riscontrate stiamo predisponendo ulteriori iniziative parlamentari.

Eppure ero speranzoso che avremmo potuto “registrare” la sua presenza all’assemblea autoconvocata dai lavoratori, da noi consigliata, e che si è svolta venerdi scorso all’aula 4 della facoltà di giurisprudenza. Devo anche confessare che la speranza si era rafforzata ed era diventata quasi una certezza quando mi sono reso conto che l’aula di fronte all’aula 4 è intitolata al compianto compagno Fabio Mazziotti. Sono sicuro che lei conosce benissimo l’operato intellettuale del professore Mazziotti e il lavoro che lui svolse anche nelle aule di tribunali per difendere i diritti dei lavoratori. Ove mai dovesse avere qualche “vuoto di memoria” su Fabio Mazziotti mi permetto di segnalare un link in cui si riporta la registrazione audio-video della meritoria iniziativa fatta 5 mesi fa presso l’aula consiliare del comune di Baronissi proprio per ricordare Fabio Mazziotti insieme a Antonio Siniscalco, anch’egli  docente e avvocato in difesa dei diritti dei lavoratori (http://memoriainmovimento.org/content/fabio-mazziotti-e-antonio-siniscalco-un-percorso-comune-il-diritto-del-lavoro-e-la-difesa-0) . L’iniziativa, che ha avuto anche un ampio risalto sulla  stampa locale e che fu organizzata dalla associazione Memoria in Movimento  non a caso si intitolava: Fabio Mazziotti e Antonio Siniscalco. Un percorso comune: Il diritto del lavoro e la difesa dei lavoratori. Purtroppo quella speranza che accennavo in precedenza si è trasformata in delusione per la sua assenza.

Quindi ho deciso di riferirle, escludendo gli aspetti formali del bando di gara e procedurali nell’espletamento e aggiudicazione del bando stesso che comunque saranno altri organi dello stato ad esprimersi nel merito e le valutazioni politiche sulla Sua responsabilità che Lei credo già le conosce visto che le abbiamo espresso sia con comunicati stampa che con volantini distribuiti  ai lavoratori e alle lavoratrici,  un esempio del “capolavoro” fatto dalla Fondazione UNISA. Un semplice calcolo dei tempi di lavoro che devono fare i dipendenti. Le premetto che l’esempio 

in questione è quello più semplice (quindi abbiamo escluso i padiglioni dove ci sono gli uffici, le stanze dei professori, i laboratori, cioè in sostanza abbiamo escluso quelle aree dove ci sono più carichi di lavoro e le tabelle della tempistica che abbiamo usate sono le stesse che prendono a riferimento la totalità delle aziende (quelle serie) e la stragrande maggioranza degli enti appaltanti (associazione americana ISSA, l’International Sanitari Supply Association). In poche parole abbiamo preso ad esempio uno dei qualsiasi primi piani dell’ateneo. 

In quell’area ci sono 19 bagni e quindi:

  • 19 vasi ( 4 minuti all’uno) fanno 76 minuti;
  • 6 orinatori (x 3 minuti) 18 minuti;
  • 12 lavabi (x 3 minuti) 36 minuti;
  • 19 portarotoli (5 secondi) 1 minuto e 35 secondi;
  • 12 specchi (40 sec cadauno) 8 minuti;
  • 6 porte dei bagni + 19 porte dei vasi (1 minut) pari a 25 minuti;

Totale di tutto ciò è 2 ore e 44 minuti più qualche secondo. Quindi nei restanti 16 minuti l’operaio deve lavare a terra dopo aver spazzato, controllare la carta igienica e i saponi e firmare per ogni “area” fatta. E Lei sa benissimo di quanti mq stiamo parlando. Dopo questo esempio siamo autorizzati a dedurre che l’Università non ha nessuna intenzione di garantire agli studenti e a chi ci lavora i propri ambienti puliti e igienizzati e che non ha come priorità politica ed amministrativa la certezza della qualità della propria spesa?

In ogni caso riteniamo dal che politicamente Lei non può continuare a far finta di nulla. E’ il massimo rappresentante dell’ateneo e la politica dello scaricare tutte le responsabilità sulla Fondazione (che è comunque responsabile) ci sembra alquanto “bizzarra”. A tal proposito reputo che la conclusione più ovvia di questa nostra lettera aperta non possa che essere una citazione del grande F. De Andrè (quello che amava andare in direzione contraria e ostinata): “per quanti vi considerate assolti siete lo stesso coinvolti”.

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