INFORTUNIO: condannata la Comunità Montana Bussento-Lambro-Mingardo per l’infortunio di Ciamba … ottimo successo dell’avv. Giovanni Falci

Maddalena Mascolo

 

LAGONEGRO – A distanza di cinque anni dall’infortunio sul lavoro occorso a Giuseppe Ciamba di Torraca (detto Peppe u’ gemello), operaio forestale della Comunità Montana, si è conclusa la relativa vicenda processuale.

Il Giudice del Tribunale Penale di Lagonegro, dott. Vincenzo Saladino, ha ritenuto colpevole dell’infortunio subìto da Ciamba il dirigente dell’epoca della Comunità Montana, condannandolo anche a risarcire i danni in sede civile. La colpa è consistita nel non aver fornito agli operai i dispositivi di protezione individuale per la prevenzione dei rischi collegati all’attività lavorativa che svolgevano. In particolare il datore di lavoro (Comunità Montana), benché avesse previsto nel documento di prevenzione infortuni l’adozione di occhiali, visiere e maschere protettive degli occhi, non aveva dotato i lavoratori di tali presidi.

Il 24 maggio 2011 nel mentre il Ciamba con altri tre compagni di lavoro era intento a ripulire le cunette lungo una strada rurale nel Comune di Torraca, veniva colpito all’occhio destro da una pietra scagliata dal decespugliatore di un suo collega. Immediatamente soccorso dal caposquadra, veniva portato presso il Pronto Soccorso dell’ospedale di Sapri dove, nonostante venisse visitato e medicato, nulla veniva annotato nel registro dei referti. La lesione riportata sfociava in un intervento chirurgico che veniva eseguito presso l’ospedale Forlanini di Roma a cui seguiva una lunga convalescenza.

A questo punto per il Ciamba iniziava un lungo e tormentoso percorso giudiziario in quanto non in possesso del referto del Pronto Soccorso. Ottimamente e brillantemente assistito dall’avv. Giovanni Falci, suo amico d’infanzia, il Ciamba presentava denuncia sia contro l’ospedale di Sapri che contro la Comunità Montana. Veniva inoltre presentata istanza all’INAIL per ottenere il risarcimento del danno che gli veniva corrisposto a seguito di istruttoria dell’istituto previdenziale. Al processo celebratosi a Lagonegro il Ciamba si costituiva parte civile solo nei confronti del dirigente della Comunità Montana, non ritenendo giusto richiedere il risarcimento anche ai suoi compagni di lavoro finiti sotto processo. “Sarebbe stato assurdo richiedere i danni a chi poteva trovarsi nella sua stessa condizione di danneggiato è quanto dichiarato dall’avv. Falci. La colpa, infatti, è da ricollegarsi al modo in cui gli operai venivano mandati a svolgere mansioni pericolose.

Dal giorno della presentazione della denuncia tutti gli operai sono stati muniti dei dispositivi di protezione, come è facile constatare allorquando ci si imbatte in una squadra intenta ad operare nei pressi di fossi e cunette stradali.

Indirettamente, quindi, la lesione di Ciamba, è stata di aiuto per scongiurare altri simili episodi in danno di operai che molto spesso non vengono neanche retribuiti con puntualità dall’Ente Pubblico di appartenenza.

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