Il Sistema? Non Trema!

Di Michele Cavallo

SALERNO – Ricordo che da ragazzo, quando ancora c’erano le classiche schedine del totocalcio, usavamo giocare dei “sistemi” da sviluppare, un po’ più costosi e complicati delle giocate normali, in grado però di offrire più possibilità di vincita.

Il Sistema socio-politico che è stato costruito intorno a noi, assomiglia molto a quelle complicate e costose giocate di gioventù, con dei dovuti “accorgimenti”.

Quando parlo del Sistema paese non parlo di un’entità astratta, di poteri forti, occulti, etc… Parlo di persone con nome e cognome, di gente messa nei punti chiave a “non decidere”, a bloccare la macchina dello stato, di burocrati che difendono se stessi a costo del sacrificio di vite umane.

E non tiriamoci fuori nemmeno noi perché non siamo solo vittime del sistema. Spesso ne facciamo parte. Chiediamo favori, falsifichiamo pratiche, redditi, giusto per mantenermi sul vago. Riteniamo sbagliato e critichiamo sempre quello che fanno gli altri. Quando si tratta dei nostri interessi, chiudiamo un occhio o tutti e due.

Questo nostro comportamento, come in un circolo vizioso, diventa ancor più  linfa vitale per il grande apparato che è stato messo in piedi dando competenze a degli incompetenti.

Uscendo dal generico vi voglio parlare di come Il Sistema, quando “si impegna bene”, può addirittura ammazzare qualcuno.

Parlo del crollo del cavalcavia in provincia di Lecco. Ieri sera, credo molti di voi, hanno assistito in TV alla rappresentazione plastica di cosa io stia cercando di spiegare: un rimpallo di responsabilità da far vergognare ed arrossire anche una statua, tra ANAS e provincia, che ha toccato l’apice quando il presidente della provincia di Lecco, alla domanda della giornalista del perché non abbiano interrotto il transito dei veicoli (sul ponte che si è sbriciolato) dopo una segnalazione di caduta di calcinacci ed un relativo sopralluogo, egli ha risposto: “Ed io le giro la domanda: Visto che c’erano anche quelli dell’ANAS, perché non l’hanno fatto loro?”

Signori la nostra vita sta in mano a questa gente qua! La burocrazia italiana ha sostituito l’interesse collettivo con quello personale: “Se le mie carte stanno a posto, muoia Sansone con tutti i Filistei!”

Io un’idea di come tutto questo negli anni si sia potuto sedimentare ce l’avrei…

La politica del baratto ha fatto danni incalcolabili mischiando e confondendo, per fini elettorali, per clientelismo, i concetti del Bisogno e del Merito e quindi del Diritto e del Dovere.

Far passare i bisognosi per meritevoli ha riempito uffici, ospedali, scuole di pericolosi incompetenti.

Far passare i meritevoli per bisognosi ha addormentato tanti cervelli e tante coscienze creando una generazione di “Yes Man”. Questo è un cancro signori miei, che ha disseminato metastasi non solo in tutto “il corpo Italia”, ma in ognuno di noi! In questo modo ci sarà sempre chi recriminerà per la sua Croce (sulla scheda elettorale ovviamente).

Abbiamo dimenticato cosa sia Il Futuro. Non ci interessa. Non interessa al Sistema. Viviamo alla giornata, ci fanno vivere alla giornata. Lo vedo negli occhi dei giovani e in quelli dei vecchi che li guardano con tristezza, perché loro forse un futuro l’hanno avuto.

“I burocrati temono la responsabilità personale e cercano riparo dietro le loro regole; la loro sicurezza ed il loro orgoglio risiedono nella lealtà verso le regole, non già nella lealtà verso le leggi del genere umano.” Erich Fromm.

Il mio mantra resterà sempre lo stesso, finché il direttore non mi dirà di smetterla: Ognuno di noi ha la possibilità, direi la responsabilità, di cambiare prima se stesso, il suo agire e poi quello di chi ci governa. Se non cominciamo da noi, anche dalle piccole cose, qualsiasi imprecazione, denuncia diventa nient’altro che una canna al vento…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *