PADULA: la Certosa tra il Comune e la Bcc Monte Pruno … tutte le novità in arrivo

Aldo Bianchini

PADULA – Il silenzio, la calma e i misteri che avvolgono la Certosa di Padula probabilmente non saranno più le virtù che  la caratterizzeranno. Malumori, agitazioni e dubbi, ma anche attesa di notizie edificanti, sembrerebbero aver preso il sopravvento da quando esponenti politici della giunta padulese si aggirano nei luoghi amministrati dal Polo Museale della Campania, ovvero quelli a partire dall’ingresso antistante la biglietteria per andare verso l’ingresso principale. Tutto questo sta già causando una notevole agitazione tra il personale dipendente che vede a rischio il proprio posto di lavoro qualora le singole mansioni non dovessero essere in linea con il nuovo progetto industriale che il Comune si accingerebbe a preparare. Il rapporto tra il Comune e la Certosa da tempi immemori non è stato mai costruttivo, non c’è mai stata la capacità di creare un unicum tra le parti e rendere veritiera la denominazione “Certosa di Padula”, perché fino ad oggi la Certosa è si di Padula, ma solo in senso geografico. Altra singolarità sta nel fatto che la corte esterna della Certosa è di proprietà del comune di Padula (ndr !!), caso più unico che raro, un unico monumento diviso tra due proprietà (di questo ne abbiamo già parlato in una delle precedenti puntate). Bisognerebbe, quindi, dare una svolta decisiva anche, e non solo, attraverso questa nuova progettualità che prevederebbe un accordo tra le due parti (Polo Museale e Comune) con la garanzia, ed è questa la clamorosa novità, di una specifica e costruttiva sponsorizzazione della Bcc Monte Pruno che si accinge ad aprire una nuova sede in Padula. Proprio sfruttando questa condizione, l’idea che gira negli ambienti dei comproprietari è quella di spostare la biglietteria del monumento in uno dei locali del Comune, con delle modifiche sul costo d’ingresso e sugli ambienti visitabili. Il biglietto d’ingresso dovrebbe dividersi in tre fasce: da quattro, da otto e da dodici euro; aggiungendo alla normale visita al monumento l’accesso agli ambienti della corte esterna, oggi aperti sporadicamente in forma gratuita, il battistero paleocristiano di San Giovanni in Fonte, oggi sempre aperto gratuitamente, i musei cittadini, che già prevedono un biglietto d’ingresso, ed altri luoghi. Ma non solo, il progetto del Comune di Padula (ispirato da Alliegro ed oggi ampliato) potrebbe addirittura prevedere l’apertura della nuova sede della Bcc Monte Pruno nei locali di proprietà comunale che insistono nella corte esterna. Difatti niente impedirebbe al Comune di concedere in fitto alcuni dei locali di proprietà alla nuova sede bancaria; questo consentirebbe al Comune di ottenere due risultati eclatanti: il primo inerente la certezza degli affitti (che oggi è alquanto maldestramente gestita anche per via delle resistenze degli affittuari), il secondo relativo ai servizi molto importanti che una banca potrebbe offrire al flusso turistico. Ma ci sarebbe anche un terzo obiettivo che potrebbe essere raggiunto attraverso l’ottimizzazione organizzativa delle manifestazioni, grazie appunto alla banca già notoriamente molto esperta in questo settore. Tutto questo, purtroppo, va detto che non l’ha capito nei tempi giusti la Bcc Buonabitacolo (attiva sul territorio comunale da decenni) che oggi, dopo aver sottovalutato l’importanza della Certosa, si lamenta attraverso il suo ufficio stampa della scelta della Bcc Monte Pruno. Quest’ultima, invece, ha ben capito l’importanza di entrare direttamente nella gestione del polo museale che diventerebbe uno degli interessi principali della Bcc non vincolata soltanto alla raccolta dei depositi. Sarebbe questa l’ennesima intelligente trovata di Michele Albanese, direttore generale della Bcc Monte Pruno; se vera ci troveremmo di fronte ad una delle scelte più oculate che si siano mai viste. Ma ritorniamo alla realtà della cronaca; oltre che dalle dichiarazioni verbali di alcuni esponenti politici locali che avrebbero palesato il trasferimento della vendita dei biglietti a breve termine nei locali comunali, si trova riscontro anche dal sito web www.padulaecertosa.it reso pubblico lunedì 6 marzo scorso tramite la pagina facebook del comune di Padula, dal quale si legge che tra i tanti servizi offerti vi è anche quello di “biglietteria”, come nell’ottica del progetto predisposto da tempo dall’ex consigliere delegato alla cultura Giovanni Alliegro (già sindaco per due consiliature). La vicenda assumerebbe i toni dell’assurdo e del paradossale se non ci fosse un progetto specifico in quanto la biglietteria è di esclusiva gestione del Polo Museale Campano (difatti tra i dipendenti ci sono  vari bigliettai –un termine desueto ma efficacemente esplicativo); ma probabilmente ci troviamo davvero di fronte ad una scelta strategica del Polo per incrementare il già numeroso personale di vigilanza al fine di aumentare l’apertura degli ambienti oggi chiusi o transennati e quindi non visitabili dai turisti. Insomma, un discorso a tre (Polo, Comune, Banca) che se portato avanti con lungimiranza potrebbe dare frutti inaspettati e restituire al monumento l’importanza che merita. Ma un giornalista non deve sempre appiattirsi sulle notizie o sulle indiscrezioni e deve, quando può, anche offrire dei suggerimenti risolutivi. Difatti, in virtù della non appartenenza del monumento al comune, condizione che lo rende di fatto un corpo estraneo nel contesto padulese, lontano e non accessibile alla cittadinanza (ad oggi una risorsa che ha fatto solo la fortuna di note imprese di costruzioni), si potrebbe prendere spunto da quanto promosso dal manager dei templi di Paestum che ha introdotto un biglietto annuale a 15 euro per permettere l’ingresso illimitato all’area archeologica, riconsegnandola di fatto agli abitanti e a chi vi è vicino. La migliore promozione e valorizzazione del monumento è sempre di chi lo vive, condizione oggi poco soddisfatta, ma in soccorso di Padula ci sarà probabilmente la Banca Monte Pruno che con l’apertura della nuova filiale dedicherebbe le dovute attenzioni alla Certosa del Polo Museale Campano e, soprattutto, all’oculata gestione dei flussi turistici e delle manifestazioni offrendo servizi al momento impensabili. Un giudizio !!, un plauso all’iniziativa che dovrebbe, però, mirare anche all’ampliamento dei posti di lavoro e non al loro restringimento come qualcuno paventa; solo così potremo avere una Certosa perfettamente funzionante ed all’altezza dei flussi turistici già esistenti e che in parte vengono giustamente deviati verso la Casa Museo di Joe Petrosino, grazie all’opera di Nino Melito, e che potrebbero essere ricompresi in un tour turistico completo riconoscendo al pronipote del mitico Joe il merito che comunque da decenni ha evidenziato.  Queste le varie ipotesi in campo, vedremo nel tempo cosa davvero accadrà.

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