il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

SANITA’: la formazione dei medici

Miriam Cusati

SALERNO – Gli strumenti della comunicazione e l’informatizzazione al servizio dell’aggiornamento dei medici e di tutti i professionisti della Sanità, oltre alle novità della formazione continua, saranno gli argomenti al centro di un Convegno che si terrà al Grand Hotel Salerno, sabato 1 aprile alle 9, e che precederà una Tavola rotonda alla quale sono stati invitati tutti i Presidenti regionali e provinciali degli Ordini e Collegi sanitari coinvolti nel programma nazionale ECM e i responsabili dei programmi di formazione delle aziende pubbliche e private accreditate con il SSR, presenti nel territorio provinciale.

Responsabile scientifico è il Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Salerno Giovanni D’Angelo. Relatori saranno Sergio Bonvenga, Giulia Marini, Attilio Maurano e Massimiliano Panella. Il Convegno rappresenta un momento di confronto con il consorzio Gestione Anagrafiche Sanitarie, Ente deputato a certificare la formazione dei professionisti della Sanità.

L’avvio del nuovo triennio di formazione ECM e il contestuale rinnovo dell’accordo Stato-Regioni che ne regola tempi e modalità di esecuzione, impone un momento di riflessione sulla formazione ECM in sanità, che veda insieme tutte le professioni sanitarie coinvolte nel programma nazionale.

Numerose sono le sfide che si profilano per i professionisti, in primis il cambio di mentalità e di significato che dobbiamo dare alla formazione professionale: non più un obbligo, ma un’opportunità di crescita e qualificazione professionale.

Ne sono chiara testimonianza: le confermate premialità mantenute per i professionisti, che sono risultati in regola con l’adempimento dell’obbligo formativo nel triennio precedente; la prospettiva aperta per una certificazione di aggiornamento che non guardi alla quantità di eventi effettuati, ma soprattutto alla qualità ed alla coerenza del percorso formativo  ad esempio mediante i dossier formativi individuali e di gruppo; la fiducia che il legislatore ha riposto anche nel professionista che potrà certificare da sé quanto acquisito in autoapprendimento; la scommessa della FAD, strumento sicuramente economico ed elastico, che pur tuttavia presenta ancora delle criticità relativamente alla qualità ed alla verifica dell’aggiornamento fornito e che si pone quasi in contraddizione con la raccomandazione di optare per attività che più che di formazione siano di addestramento e progettati per una fruizione da parte di piccoli gruppi.

Quelli che sono i principali punti appena accennati, sono solo alcuni che vanno a caratterizzare un contesto che vede comunque una chiara strategia che si pone l’obiettivo di dare rassicurazione al cittadino che la sanità è affidata a professionisti aggiornati. Questo concetto è fortemente ribadito dal fatto che l’adempimento dell’obbligo formativo è oggi prerequisito d’accesso al pubblico impiego, oltre che ad essere elemento necessario e non derogabile ai fini dell’accreditamento con il Servizio Sanitario Regionale.

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