Frà Gigino: “en marche vers le municipe”

 

Maddalena Mascolo

 

CAVA de’ TIRRENI – Qualcuno lo aveva definito il “nuovo Napoleone”, più semplicemente è il “Macron” metelliano in marcia verso il Municipio. E chi potrà mai fermarlo ? Soltanto il popolo dei fedeli, è la risposta più appropriata. E il popolo dei fedeli cattolici cavesi è un popolo immenso ed anche fedele, anzi fedelissimo, alle tempestose iniziative del mitico francescano “Frà Gigino” che da qualche anno tiene banco, nel bene e nel male, in tutta Cava e non solo. Negli ultimi giorni il baldanzoso frate, dopo l’ennesima bocciatura da parte dell’Amministrazione Comunale per l’autorizzazione allo sparo dei fuochi artificiali per la festa di Sant’Antonio, ha lanciato sui social la notizia clamorosa della sua possibile candidatura a sindaco: “”Terminata la festa di Sant’Antonio avvierò l’iter per produrre tutta la documentazione necessaria per servire la mia città e la mia gente facendo l’esperienza di sindaco”, questo il primo post. Nel secondo è stato ancora più esplicito: “”Ancora una volta si è voluto distruggere il nostro operato avviato già dallo scorso novembre. Ci dispiace per quanti avevano prenotato. Erano già pronti oltre un centinaio di pullman per lo spettacolo pirotecnico, tutti sono stati avvertiti””. E poco dopo l’inaspettata integrazione al secondo post: “”E se fossi sindaco gratuitamente per il bene di tutti? Come dite, si può fare ?””.

            Certo che si può fare, frà Gigino Petrone, a te tutto è possibile in questo momento di ricerca di punti di riferimento ravvicinati, certi e stabili; riferimenti che è sempre più facile trovare nel mondo della chiesa che in quello civile; oltretutto il francescano scalzo di Cava ha messo in piedi, negli anni, una perfetta organizzazione operativa con centinaia e centinaia di volontari che credono ciecamente in ogni cosa ideata e portata avanti dal cappuccino; lo dimostra il fatto che in pochi minuti sono stati avvertiti tutti i pullman sono stati avvertiti del diniego circa lo sparo dei fuochi. E tutto questo non può non avere una ricaduta in positivo anche in una eventuale campagna elettorale pro Frà Gigino avvolto nel saio e nel manto della povertà e della dedizione assoluta agli altri. La valanga di consensi alla domanda provocatoria del monaco ““”E se fossi sindaco gratuitamente per il bene di tutti? Come dite, si può fare ?”” ne è la più plastica delle dimostrazioni.

            Nel corso di questi ultimi anni, da questo giornale, abbiamo spesso parlato della figura del frate cavese e il 15 aprile 2016 titolammo “Frà Gigino: sindaco subito” e facendo riferimento ad un precedente intervento scrivevamo testualmente: “”… Allora chiudevo l’articolo auspicando per Frà Gigino una poltrona di assessore comunale alla cultura – turismo – sport e spettacolo; oggi le cose sono leggermente cambiate e le quotazioni del frate sono in aumento, perché non farlo “sindaco subito” (un po’ come per Papa Giovanni Paolo II) nin considerazione del fatto che i sindaci a Cava durano poco. Sarebbe la soluzione di tutti i dolori e le sofferenze che, comunque, la comunità cavese deve caricarsi sulle spalle per assistere a quelle che agli occhi del distratto osservatore appaiono come vere e proprie esternazioni apodittiche. Per giudicare l’operato del cappuccino (non quello che si prende la mattina al bar !!) bisogna comunque ricordare a tutti che, quasi da solo, è riuscito a far rivivere un santuario ormai spento ed a rilanciarlo all’attenzione dell’intera regione ed anche oltre. A Cava, grazie a Frà Gigino, arrivano migliaia di turisti o semplici visitatori occasionali per ammirare la possente struttura e per assistere alle megafeste organizzate senza restrizioni e con sfavillanti illuminazioni che hanno avuto il loro apice, qualche anno fa, con le torri gemelle che inondavano di luce tutta la grande piazza. Di contro, però, il “piccolo grande frate” non è mai riuscito ad andare d’accordo con i vari sindaci (per fermarmi a loro !!) che si sono succeduti nel tempo: Alfredo Messina, Luigi Gravagnuolo, Marco Galdi e Vincenzo Servalli; negli scontri si sono mischiati potere temporale e potere religioso ma anche popolarità e invidia nonché trasparenza e piccate prese di posizione. In questi giorni lo scontro si è più acceso per via di due negazioni da parte di Servalli …””.

            Come andrà a finire ? Difficile rispondere; molto probabilmente i post di Frà Gigino rappresentano soltanto specifiche provocazioni alle quali, però, la politica dovrà rispondere con precisione e decisione, anche in considerazione del fatto che finanche le esasperate forzature (campane a festa, processioni interminabili, altoparlanti per la messa, blocco parcheggi di San Francesco, ecc.) quando provengono dal frate vengono, nella maggior parte dei casi, condivise e fatte proprie dalla stragrande maggioranza del popolo; e il popolo è quello che vota e fa maggioranza.

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