Banca Monte Pruno: la conquista di Salerno

Aldo Bianchini

SALERNO – Quando si parla delle molteplici attività, anche promozionali, della Banca Monte Pruno non si può pensare a scelte tattiche occasionali dovute, più che altro, al naturale susseguirsi dei fatti nel tempo. Quando si parla della Banca Monte Pruno è obbligatorio non dare niente per scontato e pensare, invece, ad “una strategia imprenditoriale complessiva” maturata dopo lunghe riflessioni collegiali guidate, questa è l’unica cosa scontata, dal direttore generale Michele Albanese.
L’aspetto certamente innovativo che la Monte Pruno ha lanciato sul mercato difficilissimo delle attività bancarie è senza dubbio alcuno la collegialità decisionale, anzi per meglio dire la collegialità nella proposizione delle strategie che vengono sempre discusse ed analizzate prima della decisione finale che rimane, comunque, nelle mani del direttore generale.
Un pool di persone straordinarie che non esito a definire “i ragazzi del direttore”, ragazzi soltanto per l’incontestabile differenza di età e di esperienza che esiste tra loro e il direttore; un pool che lavora a 360 gradi e con il sistema (almeno mentalmente !!) dell’ H/24, cioè sempre, in ogni momento del giorno e della notte, perché la Banca, questa Banca, è entrata a far parte del DNA di ognuno di loro.
Lunedì mattina 9 ottobre 2017 erano tutti lì, i ragazzi del direttore, schierati (petto gonfio dalla soddisfazione) dinanzi alla prestigiosa nuova sede salernitana di Via Settimio Mobilio n. 26 (angolo con Via Lucio Petrone) nel cuore della città e in una ideale posizione capofila rispetto alla Valle dell’Irno ricca di insediamenti industriali e imprenditoriali sui quali la stessa Banca Monte Pruno ha già allungato i suoi tentacoli acquisendo la Bcc Fisciano, fino alla stessa Università che rappresenta uno dei punti di arrivo della strategia industriale de “i ragazzi del direttore”.
Ma per capire meglio la strategia della Monte Pruno, una strategia che viene necessariamente da lontano, è utile ripercorrere in breve le numerose tappe faticosamente conquistate e vinte nei suoi 50 anni e passa di attività e di presenza quotidiana sui territori ricadenti nei suoi specifici interessi.
La Monte Pruno parte da Roscigno, dopo qualche anno arriva nel Vallo di Diano con lo sportello di Teggiano, poco tempo dopo trova una più operosa sistemazione a Sant’Arsenio (dove è sorto il palazzo di vetro in cui ha sede della direzione generale), poi arriva a Sala Consilina e via via fino alla sede nel centro di Potenza, di passaggio l’apertura dello sportello di Padula, la conquista della Valle dell’Irno con la Bcc Fisciano ed, infine, il grande salto nella città capoluogo di provincia: Salerno; un traguardo che da sempre è stato nei sogni di Michele Albanese e che, per questa ragione, lunedì mattina aveva gli occhi lucidi per la commozione di essere stato capace di realizzare un sogno da mettere a disposizione dei suoi ragazzi, “i ragazzi del direttore” ai quali ha dato spazio operativo e possibilità decisionali credendo ciecamente nelle loro capacità e nella loro fedeltà nei confronti di un’azienda che crescendo a vista d’occhio e si è attestata, secondo l’ultimo bollettino di Milano Finanza, al “quarto posto nazionale” tra i Gioielli di Provincia.
Non è qui il caso, in un momento di festa assoluta e di soddisfazione al altissimo livello di tutte le maestranze della banca, di rifare la storia tappa per tappa delle strategie industriali prodotte dai ragazzi ed approvate e fatte proprie dal direttore.
Per capirne di più è necessario, però, descrivere per Voi amici lettori soltanto gli ultimi giorni di attività della Monte Pruno prima dell’inaugurazione della sede di Salerno.
Iniziamo dal 18 settembre 2017 quando la Banca promuove e sottoscrive il gemellaggio tra l’Associazione Lucana Giustino Fortunato di Salerno e il Circolo Carlo Alberto 1886 di Padula, con quell’atto la banca entra ufficialmente in una delle associazioni più prolifiche della provincia (in quanto gli iscritti lucani sono migliaia) senza scaricare il Circolo che in tutto il Vallo è noto e rispettato . Michele Albanese e il suo pool, insomma, mettono insieme due province e due regioni (Salerno, Potenza – Campania e Basilicata); nella stessa giornata del 18 settembre, nel corso della mattinata, i vertici della Banca avevano inaugurato lo sportello di Padula in un tripudio di consensi e di apprezzamenti politici e sociali.
Sabato 30 settembre l’arrivo di una delegazione dell’Associazione Lucana nella sede padulese del Circolo Carlo Alberto a suggello definitivo dell’accordo sotto l’egida rigorosa della Monte Pruno.
Giovedì 5 ottobre 2017 tutti riuniti nella Certosa di Padula per dare “La parola alle imprese” con la presenza del presidente di Assindustria, ing. Andrea Prete (presente anche all’inaugurazione salernitana con il governatore De Luca), e degli assessori regionali Corrado Matera (turismo) e Amedeo Lepore (attività produttive) per una riflessione collegiale (una pratica che piace molto ai “ragazzi del direttore”) tra istituzioni, politica, imprese e banche. Ovviamente per banche intendo la Monte Pruno, onnipresente !!
Ma non è finita qui. Nei giorni successivi la Monte Pruno sottoscrive un accordo anche con i Club Rotary di Salerno e del Vallo di Diano e domenica 8 ottobre 2017 un pullman pieno zeppo di rotariani è giunto nel Vallo di Diano fermandosi prima nella sede della direzione generale della Monte Pruno a Sant’Arsenio, poi sono andati a Polla in visita al santuario di Sant’Antonio per concludere la loro tournee nel centro storico di Teggiano.
Se questa non è strategia industriale avvolgente, coinvolgente ed affascinante, ditemi voi che cosa è ? Basta pensare al fatto che la Monte Pruno ha centrato in poche settimane due obiettivi importantissimi, obiettivi che a Salerno contano davvero molto: l’Associazione Lucana e i Rotary, per capire quale sia l’effettivo valore della strategia messa in campo da quelli che continuo a definire “i ragazzi del direttore”.
Immagino, ma è solo una mia supposizione, quante volte l’intero pool si sia riunito intorno ad un tavolo rotondo (anche questo sa fare Michele Albanese) per creare, studiare, far crescere nuove strategie aziendali; quante volte da quel tavolo sono emersi dubbi e preoccupazioni da parte dello stesso direttore; quante volte i suoi ragazzi, quasi toccati nel loro intimo orgoglio, lo hanno spinto verso decisioni apparentemente rischiose; e quante volte alla fine ha vinto, sempre intorno a quel tavolo, la convinzione di poterlo fare, di farlo bene e di farlo con successo.
Adesso la strada è tracciata ed è quasi completa, ovviamente manca sempre qualcosa ma questo lo lasciamo scoprire al futuro.
Per intanto, in chiusura, va detto che nel ventre delle varie Bcc disseminate sul territorio provinciale sembra essere diffusa la convinzione che la Monte Pruno pensa, elabora ed attua le sue strategie con una velocità superiore a quella di tutte le altre; e questo grazie soprattutto alla capacità aggregativa del direttore ed alla convinta disponibilità dei suoi collaboratori.

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