La redazione
SALERNO – Riceviamo e volen tieri pubblichiamo la seguente recensione artistica sulle opere di Loredana Spirineo (SPLO’) esposte nei saloni del Polo Nautico dal 6 all’8 ottobre 2017:
“”Davveroluminescenti, iridescenti: credo risultino “enti” non forzati, naturalmente sgorganti per l’osservatore,due aggettivi “ottici” descriventi una realtà visuale osservata con gli occhi del cuore ancor prima dello sguardo,realtà concretizzata da opere originali di una sensibile, singolare artista. Sto descrivendo l’impatto visivo,espressione ottica che in realtà “ascolta” una sequenza di splendidi ed emozionanti segnali parlanti,le creazioni realizzate da Loredana Spirineo, proiettanti il suo mondo interiore su noi spettatori,trasmettendo messaggi in un codice di carattere apparentemente naturistico ma vieppiù prospettanti letture di natura introspettiva,stilistica,iconologica,di linguaggio ed essenze visive.Appunto in relazione alla ‘radiosità’ della espressione artistica di Loredana , espliciterò una analisi di tipo ‘ottico’ attraverso un parallelo tra alcune sue ideazioni e corrispondenti fenomeni fisici luminosi, traducendo le sue numerose comunicazioni “di diversa natura”,segnali originati da una fonte emittente sicuramente univoca,il sentire profondo dell’artista.In sintesi, creazioni correlate ad eventi luminosi.Partiamo dalla ‘Interferenza’:una sequenza di ‘figure d’interferenza’ viene generata allorquando la luce attraversa fenditure assai strette,con simultanea formazione di zone di luci ed ombre visualizzabili su uno schermo. Descriviamo,a titolo di esempio, l’opera I HAVE A DREAM, Acrilico su tela 100x100cm.Vi è una figura centrale sferica, assimilabile ad una sorgente luminosa che emette radiazioni ondulatorie irradiando in tutte le direzioni; analizzando un po’ oltre la semplice osservazione di elementi naturistici (rami di alberi,onde marine,sinuose figure umane) è possibile cogliere interazioni ed interferenze tra i vari elementi dell’opera, si materializzano figure correlate da una serie di movimenti delle stesse sui quali si avvolgono le zone di luce e quelle d’ombra.Proseguiamo con la “Dispersione”:la luce, pur apparendo bianca (un “non colore”) in realtà è costituita da una mescolanza di colori diversi, successione che erompe da un prisma ‘colpito’ da luce bianca entrante nel prisma,sequenza distinguibile su uno schermo posto al di là del prisma; METAMORFOSI (Tecnica mista,100×100 cm): l’insieme di alberi potrebbe simbolizzare un fascio di varie radiazioni luminose, bagliore metafisico che poi “metamorfizza” in un processo di trasformazione nella luce bianca la quale scopre e rivela contenuti, celati nell’ombra, legati a ricordi dell’artista, ombre che si affacciano quasi facendo sentire il loro terribile “peso”. Il fenomeno della “Riflessione totale”:un fascio di fibre flessibili di vetro è in grado di “intrappolare” il chiarore luminoso,che subisce,ripetutamente e totalmente,una serie di ‘rimbalzi’ all’interno delle fibre percorse da ‘sferette di luce rimbalzanti”, idoneamente utilizzate; SNOOKER /PAUL HUNTER (Tecnica Mista, 100×100 cm) ci prospetta, stupendamente,un aggregato di sferette,paiono urtanti il terreno,sembrano rimbalzanti quasi a rappresentare il protendersi della interiore energia verso piani elevati,verso stadi inattingibili.L’ALBERO MARIO, uno dei vertici delle sue creazioni:il doloroso,inconsolabile rimpianto del padre che rivive, come giammai fu, nel cuore e nell’opera di Loredana; secondo la mia visuale, associo alla “Teoria ondulatoria della luce” questa splendida opera: l’onda energetica trasferisce energia senza trasportare materia;ella avverte e trasferisce su tela la perentoria presenza “energetica’ del padre e dunque il forte,ideale, ”foscoliano” proseguire di un affetto oltre il rapido lampo della vita. Infine,altra meravigliosa realizzazione, intitolata E’ (Tecnica mista su legno,27×40 cm) illustrante, secondo la sensibile traduzione di Loredana, l’ ”Essere” e l’Evento cardine del Cristianesimo, la Crocefissione; tema drammatico, lo traduco otticamente in maniera duplice:la “Teoria particellare della luce” (il peso della sofferenza che poi si converte in luce materiale,la presenza di Gesù) e la “Rifrazione” (la “deviazione” del Redentore dalla dimensione terrena a quella divina).Concludo con una specifica connotazione,di carattere estetico musicale: Splò (nome d’arte) come ogni reale creativo,è una “ricercatrice”; ella diffonde delicatamente,lungo il suo percorso pittorico,elementi di natura musicale nei suoi 3 componenti,sono melodie,ritmi ed armonie cromatiche equivalenti a melodie,ritmi ed armonie musicali,il cui ascolto,la cui captazione dipende da attitudini di percezione più o meno estese.Confesso di conoscere da pochissimo tempo l’artista Splò, sono stato invitato alla sua Mostra presso il Polo Nautico, inaugurata il 6 ottobre:Moderatore il dr. Lomolino,con interventi del vicesindaco dr.ssa Avossa,del dr. Bianchini,della dr.ssa Cirillo,della dr.ssa Mascolo,dell’artista Elena Ostrica (nella foto,un momento della manifestazione e 2 significative opere);ho espresso alcune riflessioni, sviluppate nel presente articolo. Concludo con il mio auspicio di ulteriori riconoscimenti per i tuoi prossimi impegni artistici, Loredana;nel contempo esprimo la delizia di aver conosciuto te e le tue stupende elaborazioni,agevolmente ed istantaneamente suscitanti una sorta di “fulminante impatto visivo”, attese le autenticità ed estrosità presenti nel tuo fantasioso modello, un Surrealismo allegorico vibrante alla stregua di particelle di luce, oltrepassante le apparenti suggestioni naturistiche che si manifestano ai nostri occhi. Giuffrida Farina Salerno, ottobre 2017””