il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

CAVA: il passaggio a nord-ovest

 Aldo Bianchini

 

CAVA de’ TIRRENI – Se l’amministrazione comunale di Vincenzo Servalli passerà alla storia ciò accadrà in conseguenza del grande avvenimento di lunedì mattina; un avvenimento che definire epocale è come voler diminuire il suo impatto reale e mediatico su tutta la cittadinanza metelliana e sull’intera provincia di Salerno.

            Questo il secco comunicato diffuso dall’ufficio stampa del Sindaco di Cava de’ Tirreni: “”Sarà aperto al traffico veicolare, lunedì prossimo 13 novembre, alle ore 10.30, il viadotto che collega la SS. 18, all’altezza della località Tengana, al viale Benedetto Gravagnuolo, bypassando il ponte e piazza San Francesco. Il taglio del nastro per l’inaugurazione delle cosiddette rampe è previsto all’intersezione con la SS. 18. E’ certamente un momento molto atteso dalla Città che ha visto impegnata l’Amministrazione, il Sindaco, gli assessori Bastolla e Senatore, praticamente quotidianamente per risolvere il contenzioso prima e gli accordi con la Soprintendenza, poi, per mettere finalmente la parola fine a una querelle che durava da decenni e che vedeva un’opera così importante ferma al palo. Stiamo lavorando in coerenza con quanto più volte affermato sulla necessità che in questa città si completassero le tante incompiute che ne hanno caratterizzato la storia. Lunedì facciamo un salto importante in questa direzione””.

            Si chiude finalmente un capitolo oscuro e per certi versi angoscioso che ha caratterizzato gli ultimi decenni della storia cavese e che ha prodotto disagi, pericoli, dispendio economico, tutto per colpa di un “maledetto viadotto” che da oltre vent’anni è rimasto fermo al palo, prima vittima delle inchieste giudiziarie e poi sotto scacco di una Soprintendenza ottusa e senza alcun senso pratico delle esigenze territoriali e di vita delle comunità che compongono la nostra provincia. Sarebbe stato sufficiente un migliore e più disincantato interesse verso quello che per decenni è stato come una sorta di “passaggio a nord ovest” (tanto per parafrasare il vero passaggio a nord ovest che attraverso il Mar Glaciale Artico congiunge l’Oceano Atlantico all’Oceano Pacifico) che ha inchiodato in lunghe ed asfissianti code (anche nocive per l’ambiente !!) decine e decine di migliaia di automobilisti che da Salerno intendevano raggiungere Cava de’ Tirreni o viceversa. Per decenni quando si arrivava alla Tengana cominciava subito (ma a volte anche prima) la stancante attesa per poter, infine, entrare nella valle metelliana.

            Ebbene il sindaco Vincenzo Servalli, con l’aiuto dell’intera sua giunta, è riuscito a superare tutte le difficoltà  possibili ed a raccordare tutte le professionalità interessate per ottenere un risultato sicuramente storico, e non solo per la sua Città.

            Qualcuno, come spesso accade, ora dirà che Servalli è stato fortunato a trovarsi come sindaco nel momento in cui tutte le procedure sono arrivate a maturazione naturale e sono state raggruppate nel provvedimento di abilitazione all’apertura del viadotto che, sicuramente, cambierà non solo l’economia metelliana ma aprirà la città a nuove ondate turistiche, grazie anche al perfetto raccordo dei tanti parcheggi che fanno da spalla al trincerone che attraversa quasi tutta Cava de’ Tirreni.

            Non è così; Vincenzo Servalli con caparbietà, con senso pratico e con grande umiltà è riuscito giorno dopo giorno, nel silenzio ovattato del suo studio sindacale, a mettere in piedi un vero e proprio miracolo tecnico, amministrativo, politico e sociale; lo stesso silenzio e la stessa umiltà con cui è diventato sindaco di Cava de’ Tirreni  e con cui ha già vinto numerose ed importanti battaglie (non ultima quella di aver messo in ginocchio la baldanzosità di Frà Gigino) utili per il rilancio della sua comunità

            Le rampe, nomignolo affibbiato alla zona del viadotto, rappresenteranno per davvero la lunga scalinata in grado di riprogettare la città e l’intera vallata metelliana verso il ritorno di quella realtà che qualcuno definiva come “la piccola Svizzera”. Su quelle rampe sono inciampati tutti, ha vinto soltanto Vincenzo Servalli.

1 Commento

  1. l’episodio è l’ennesima rappresentazione della “Soprintendenza” : un ente non solo inutile , ma anche pericoloso; che si diverte a dare inutili dinieghi, solo per far sentire il peso della sua inutile presenza. quando invece è chiamata a dare pareri veramente significativi sulle grandi opere, si arrampica sugli specchi dei sotterfugi

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