il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Elezioni 2018: Cirielli comincia la campagna elettorale dal porto !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Uno dei temi piu’ scottanti dell’imminente campagna elettorale per le elezioni politiche del 2018 sara’ sicuramente quello relativo all’ignominiosa fine cui e’ destinato il porto di Salerno affidato per il momento alle cure di Spirito e Messineo.

L’argomento del porto e’ molto spinoso per la sinistra salernitana e, soprattutto, particolarmente indigesto per i due massini esponenti della regione Campnia, il presidente Vincenzo De Luca e il vice presidente Fulvio Bonavitacola. La splendida passata realta’ del porto di Salerno, volano dell’intera economia locale e provinciale, e’ stata probabilmente barattata sul piano politico in cambio non si sa di cosa o per il pagamento di una precisa cambiale elettorale. Altrimenti verrebbe da pensare che il padre padrone del cosiddetto PD salernitano non e’ stato capace di difendere una realta’ costruita negli anni grazie all’avvio impresso dallo stesso Bonavitacola e concluso alla grande durante l’ottima esperienza di Andrea Annunziata.

Con notevole ritardo ora irrompe sulla scena l’on. Edmondo Cirielli (FdI) che, forse strategicamente, non parte incominciando a rifare la storia negativa del PD ma rilancia con una proposta di legge: “Ho depositato una proposta di legge per prorogare fino al 31 dicembre 2019 l’autonomia finanziaria e amministrativa dell’autorità portuale di Salerno che in base al normativa in vigore sarebbe accorpata a quella di Napoli dal primo gennaio 2018. Nella proposta di legge sono contenute le ragioni che impongono il mantenimento dell’autonomia fino al 2019 dell’autorità portuale di Salerno. Senza una proroga sarebbe impossibile assicurare il completamento degli interventi infrastrutturali per i quali è imprescindibile l’azione nonché il controllo e coordinamento in loco da parte dell’autorità ma anche la realizzazione di opere fondamentali tra cui, l’escavo e dragaggio dei fondali, l’allargamento dell’imboccatura del porto e il completamento dei nuovi ormeggi. Nonché l’intervento denominato Salerno Porta Ovest in corso di attuazione da novembre 2012”. Non so se questa iniziativa dell’on. Cirielli servira’ per limitare i danni derivati dalla perdita dell’autonomia portuale (a Salerno non esiste piu’ l’Autorita’ Portuale), spero che valga almeno a riportare l-argomento porto al centro dell’attenzione generale.

Molto verosimilmente sara’ proprio la inquietante vicenda del porto a tenere banco durante tutta la campagna elettorale nel corso della quale la destra salernitana dovrebbe snocciolare tutte le fasi temporali della questione per arrivare a scoprire tutte le responsabilita’ di una sinistra sonnacchiosa ed apparentemente disattenta sul problema centrale dell’economia salernitana; il porto difatti e’ linfa vitale per i trasporti, per il commercio, per il turismo crocieristico, per il turismo diportistico e per l’intera economia.
Sembra, invece, che la grave perdita sia scivolata addosso a tutti nell’ambito di una manovra mediatica molto ben orchestrata sulle strategiche bugie del kaimano-governatore che riesce ancora, nonostante le tante scoperte bugie, a tenere viva l’attenzione sulla sua immagine e ad entrare pervicacemente nell’immaginario collettivo della gente fino a massificarne il cervello. Non c’e’ che dire, il kaimano riesce tuttora far credere alla gente comune che tutto va bene e tutto e’ almeno a livello europeo, se non mondiale.
Siamo di fronte, l’ho gia’ scritto altre volte, ad un mondo mediatico in cui la destra salernitana non riesce ad infilarsi; vero e’ che non esiste al momento un personaggio simbolo come lo e’ De Luca per la sinistra (assolutamente in senso negativo … ma vincente) ma non tenta neppure di crearlo e di sostenerlo; anzi non appena qualche giovane riesce ad emergere dal grigiore generale subito arrivano i cosiddetti “padroni dei partiti e partitini” a stroncare sul nascere ogni velleita’ di cambiamento e di rilancio. Speriamo che almeno sul porto si riesca a costruire una convergenza di vedute per sferrare un duro colpo a chi del porto ne ha fatto uno strumento di scambio per la conquista di maggiori fette di potere.

1 Commento

  1. Non è da escludere che l’imminente contesa elettorale esaspererà i toni fra i vari contendenti i quali, su ciascun tema riguardante le vicende cittadine, troveranno il modo di addossarsi reciprocamente colpe e meriti. La stampa se ne farà portavoce e, auspicabilmente in termini obbiettivi e trasparenti, riferirà sulle diverse posizioni, riportando puntualmente quanto detto e fatto nelle varie specifiche circostanze.
    Il primo argomento che viene subito alla ribalta è, direi quasi naturalmente, il Porto di Salerno.
    Come giustamente segnalato dal Direttore esso rappresenta la “linfa vitale … per l’intera economia” della città.
    Date le dimensioni da esso assunte e l’importanza che ricopre in sede nazionale e internazionale, mi viene quasi di dire che, in aggiunta al famoso e velleitario detto: “Si Saliern avesse ecc…”, se ne potrebbe coniare e adottare uno più realistico: “Si Saliern NUN avess o puort, sarria bell e muort”.
    Dopo la non brillante riuscita del distretto industriale nell’area sud-orientale della città, le altre attività (turismo, arte, cultura, richiami gastronomici, ecc) possono rappresentare un volano, ma solo con una frequenza transitoria ed episodica per lo sviluppo economico cittadino, non avendo ancora raggiunto una valida consistenza, anche ai fini di una consistente crescita occupazionale.
    Sul fronte del porto, peraltro, da mesi si sente parlare delle opere incompiute o mai iniziate: il dragaggio dei fondali, che vieta alle navi di maggior pescaggio di affiancarsi alle banchine; l’allargamento dell’imboccatura del porto, che dovrebbe facilitare le manovre di entrata e uscita delle navi; il riempimento a mare, per aumentare la superficie utile delle banchine; il completamento della Porta Ovest, fin dall’inizio soggetta a problematiche giudiziarie e tuttora alla ricerca di un imprenditore affidabile e seriamente intenzionato a portarla a termine; la stessa Nuova Stazione Marittima, tuttora adibita a mansioni, sia pure nobili, ma non adeguate allo scopo che ne hanno originato la costruzione.
    Si tratta quasi di un ritornello che rimane tale senza concretizzarsi ancora in … strofe e fatti compiuti.
    E qui si innestano i miei convincimenti, per cui il ritornello andrebbe allungato anche col tema del raccordo ferroviario del porto con la linea TEN-T. Come noto esso è inesistente anche perché forze politiche sonnacchiose e disattente continuano ad ignorare la portata del problema. Non sembra scuoterle neanche il fatto che per una eventuale interruzione del traffico sul Viadotto Gatto dovuta a motivi strutturali e data la prolungata inagibilità della Porta Ovest non esisterebbe una alternativa valida e produttiva per il movimento delle merci verso il porto e viceversa.
    Certamente, un traforo ferroviario non si fa dall’oggi al domani. Ma,… se mai si parte!!
    Altrove invece son partiti o proseguono alla grande.
    Sulla stampa specializzata si leggono di frequente le notizie riguardanti questo tema, del trasporto cioè di container e altre merci preferibilmente su rotaia. Riporto alcuni esempi dell’ultimo biennio:

    - Treno intermodale fra Trieste e Novara;
    - VTE Genova potenzia la ferrovia;
    - Un treno tra Venezia e Rotterdam;
    - Combinato mare-rotaia fra Adriatico (VE) e Baltico;
    - Treno container collega Trieste alla Slovacchia;
    - Treno intermodale da Pescara a Novara;
    - Nuovo scalo ferroviario al porto di Livorno;
    - Da Trieste combinato treno-nave per la Svezia;
    - Porto di Taranto sarà collegato a ferrovia nazionale;
    - Partono i treni automotive da Gioia Tauro:
    - Ponte ferroviario fra i porti di Civitavecchia e Ancona, interseca la TEN-T;
    - Ravenna: terminal container raccordato a linea ferroviaria;
    - Napoli: gara per treni dal porto agli interporti
    - Interporto di Bologna potenzia ferrovia;
    -
    Si tratta di una parziale panoramica che, limitatamente alla portualità italiana, spazia da nord a sud e vede impegnate le Autorità portuali in sinergia con gli operatori del settore e con le autorità politiche e amministrative locali e nazionali per produrre analisi di mercato e per elaborare progetti tecnico-economici al fine di assecondare il trend dei trasporti che, per tante motivazioni porta a privilegiare il mezzo ferrato piuttosto che quello su gomma.
    Senza contare che il mancato collegamento con il grande network ferroviario europeo costituisce e costituirà un handicap notevole e, ironia della sorte, declasserà proprio la città che non perde occasione per definirsi EUROPEA

Invia una Risposta

Attenzione: la moderazione dei commenti è attiva e questo può ritardare la loro pubblicazione. Non inoltrare più volte lo stesso commento.