il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Elezioni 2018: arrivano 663 milioni di euro, un fiume di denaro pubblico !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Proprio qualche giorno fa avevo scritto qualche mia riflessione sull’annuncio da parte del Sindaco di Salerno inerente il pianotriennale delle opere pubbliche 2018/2020 per un importo di circa 538 milioni di euro con una disponibilita’ immediata per il 2018 di oltre 274 milioni di euro. Una cosa impressionante e, forse, mai accaduta in favore della nostra citta’. Nell’elenco del piano di opere pubbliche a Salerno l’amministrazione comunale guidata da Vincenzo Napoli ha incluso anche la realizzazione del nuovo cimitero urbano. Poi c’è la riqualificazione dello stadio Vestuti. Per l’opera i privati mettono a disposizione 20  milioni di euro per consentire la riutilizzazione dello storico stadio che ospiterà spazi per vari tipi di sport, ma anche spazi per incontri e tempo libero. Rientrano negli interventi urgenti anche la manutenzione straordinaria di tutti gli impianti sportivi e la riqualificazione dei campi di calcio De Gasperi, 24 maggio 1999 e Settembrino.  Nel piano delle opere pubbliche a Salerno anche gli interventi di manutenzione alle scuole materne, elementari e medie. Novecentomila euro per ogni categoria di istituto in tre anni; vale a dire un intervento totale di 2 milioni e 700mila euro per rimettere a nuovo le scuole cittadine di competenza comunale nel triennio.

            Insomma, come dire, che se questo piano triennale dovesse andare a buon fine dovremmo tutti in coro osannare Vincenzo Napoli che, sull’onda coinvolgente delle apodittiche affermazioni deluchiane, potrebbe cosi’ passare davvero alla storia di questa città per efficienza e produttivita’ sul piano non solo delle opere pubbliche realizzate ma anche sulla parziale sobrieta’ dei suoi annunci.

            Ma sara’ proprio cosi’ ?, difficile rispondere anche se d’istinto verrebbe di rispondere con un secco NO. Difatti la syoria dei lavori pubblici di questa città è una storia fatta di grandi promesse ma anche di continui insuccessi o di costruzioni di cattedrali nel deserto; purtroppo questo messaggio non passa facilmente nell’immaginario collettivo tendentre a dimenticare presto tutti gli scempi e ad esaltare gli annunci clamorosi eclatati in occasione di ogni campagna elettorale.

            Come si fa a dimenticare il palazzetto dello sport, la stazione matrittima, la cittadella giudiziaria, il Crescent, le aste torrentizie, il Fusandola, le fognature, l’aeroporto, il polo nautico, lepiazze, le fontane, ecc. ecc. Per non parlare dello stadio Vestuti sulla cui ristrutturazione sono stati pagati almeno tre progetti esecutivi con i soldi pubblici, con i nostri soldi, senza che niente si sia ancora mosso. Capisco che la politica ha le sue esigenze e i suoi tempi, per carita’ e’ giusto concedere al politico ogni diritto decisionale e gestionale, ma lo stesso dovrebbe sempre saper guidare la sua azione sul filo del rasoio tra le esigenze politiche e il rispetto per la collettivita’.

            Ma non e’ finita qui’ perchè al di là degli annunci di Napoli arriva nelle ultime ore l’annuncio apodittico del governatore Vincenzo De Luca che sarebbe stato capace di rastrellare altri soldi pubblici per il prolungamente della cosiddetta ”metropolitana” (che non c‘e’ !!) fino all’aeroporto di Pontecagnano; mi piace rimarcare come il nostro lettore ing. Gaetano Perillo ha commentato la notizia: “La recente notizia che a livello ministeriale è stata riconosciuta l’importanza di prolungare la metropolitana cittadina fino all’aeroporto Costa d’Amalfi, con la conseguente approvazione di uno stanziamento di 125 milioni di €, conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che il trasporto su rotaia rappresenta il meglio di quanto attualmente si debba perseguire”.

            Il riferimento alla necessità dei trasporti su rotaia non è casuale; difatti la crescita e lo sviluppo dei trasporti marittimi è direttamente connessa alla possibilità di raccordare i porti con le stazioni ferroviare in modo da creare la filiera mare-rotaia.

             Questo richiama, o dovrebbe richiamare, alla mente di tutti come il governatore-kaimano sull’onda emozionale di un incidente tragico avveuto in Piazza della Concordia fece abbattere il viadotto che congiungeva il lungomare alla stazione ferroviaria, una linea che arrivava fino al porto; con tutti i disagi che è giusto segnalare, quella linea però consentiva un collegamento tra il porto e la stazione con tutti i benefici che oggi avremmo potuto raccogliere.

1 Commento

  1. Mi permetto di dissentire con il dr. Bianchini quando cita la linea ferroviaria esistente sul lungomare degli anni passati, esaltandone nostalgicamente la validità e l’utilità ai fini del collegameno su rotaia fra il porto e la stazione.
    In effetti, essa era stata utile e impiegabile, senza creare particolari problemi al contesto cittadino. fino ad alcuni decenni fa, quando il porto aveva dimensioni più ridotte e smaltiva volumi e quantitativi di merci non paragonabili a quelli attuali.
    Sono convinto che la successiva crescita dello scalo, unitamente alla nuova e più condizionante fisionomia assunta dalla città avrebbero presto messo in evidenza l’incompatibilità di quella linea, dato che su di essa si sarebbe dovuto riversare un numero di vagoni molto maggiore e con una frequenza giornaliera differente.
    Allora o si continuava a tenerla sottoutilizzata oppure si dovevano mettere in atto misure di sicurezza ai fini dell’incolumità delle persone e prevederne l’uso in fasce orarie determinate che non interferissero con la vita cittadina. In ogni caso, sarebbe stata una infrastruttura soggetta a vincoli che ne limitavano l’impiego per l’uso prevalente.
    Direi piuttosto che di questa inidoneità del binario sul lungomare, specie in proiezione futura, avrebbero dovuto avere consapevolezza i responsabili pubblici e privati pro-tempore. Costoro, ad onta di quanto ricordato tempo fa dalla dr.ssa Mascolo circa il clima che aleggiava in quegli anni a favore del trasporto su strada, dovevano evitare di imbarcarsi in opere assurde quali il viadotto Gatto e impegnarsi seriamente per una alternativa su rotaia parallelamente ad una bretella stradale, entrambe in galleria.
    Purtroppo a certi errori è oneroso porre rimedio!
    Non bisogna però perdere la speranza.

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