il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Elezioni 2018: polemiche sulla candidatura di Piero De Luca ?

Aldo Bianchini

SALERNO – In tutta sincerita’ non avrei mai pensato che ci fosse qualcuno capace di sollevare qualche polemica sulla candidatura di Piero De Luca (figlio del kaimano) per le prossime elezioni politiche nazionali in uno dei tanti collegidella Campania. Eppure e’ accaduto, non solo quelli dei partiti di destra ma qualche malumore e’ serpeggiato anche in seno alla stesso Partito Democratico; tanto da indurre lo stesso governatore a fare delle precisazioni (fente ilmattino.it del 20.01.18): “Un mio congiunto ha fatto questa proposta: voto segreto sulla candidatura da parte dei dirigenti del partito, curriculum pubblico per distinguere i somari da chi ha qualcosa da dire e chiarimento su chi vive di politica o del suo lavoro. E quindi si candida soltanto per una passione e per la candidatura non bisogna chiedere il permesso a nessuno, come garantisce la nostra Costituzione”.

            Poi lo stesso governatore, sempre secondo ilmattino.it,  ha parlato di volgarita’ e cafoneria rispetto a chi polemizza sull’ormai certa candidatura del figlio Piero alle prossime elezioni.

            Capisco che i termini “volgarita’ e cafoneria” sono elementi da tempo presenti nel dna del kaimano in grado di colpire l’immaginario collettivo ben disposto a sentire attacchi pesanti soprattutto se lanciati contro esponenti politici, ma nella fattispecie il ragionamento e’ completamente diverso e Vincenzo De Luca dovrebbe anche pensare che qualche volta le volgarita’ e le cafonerie puo’ commetterle anche lui che sicuramente non e’ unto dal Signore ed essendo un comune mortale puo’ incorrere in esaltazioni personali, familiari e collettive.

            A memoria d’uomo non era ancora capitato che una famiglia fosse cosi’ totalizzante nel mondo della politica e del potere: il capo famiglia governatore della Campania, il figlio Roberto assessore al Comune di Salerno senza essere eletto, il figlio promigenito Piero cadidato alla Camera dei Deputati.

            La cafoneria e la volgarita’ e’ nell’atteggiamento etico di un gruppo familiare che intende monopolizzare a 360 gradi il potere politico in una sorta di filiera che parte dal comune,attraversa la regione ed arriva al Parlamento nazionale; non c’e’ che dire, una grande famiglia con tutti geni della politica fatta, secondo il kaimano, per distinguere i somari da chi ha qualcosa da dire (alias Piero).

            Non conosco i fratelli de Luca, non ho dubbi sulle loro eccellenti qualita’ personali e professionali, ma anche loro proprio perche’ giovani dovrebbero capire che a volte anche le giuste aspirazioni devono cedere il passo all’etica comportamentale e lasciare spazio a qualche altro giovane che sicuramente come loro avra’ qualita’ e capacita’ non inferiori a quelle dei due figli-delfini.

            Immagino a cosa potrebbero pensare gli altri aspiranti candidati, a cominciare dal silurato Franco Alfieri che, alla prai dei rampolli deluchiani, ritiene probabilmente di essere il migliore e unico titolato per la poltrona in parlamento; non solo per le fritture di pesce ma anche, se non soprattutto, per le sue capacita’ relazionali che hanno fatto di lui una vera e propria “macchina elettorale”.

            E’vero che De Luca non deve chiedere il permesso a nessuno per la candidatura del figlio e che nemmeno il figlio deve chiedere il permesso per una candidatura che gli spetta di diritto perche’, secondo il padre, e’ il miglior aspirante per quella carica. Non deve dimenticare, pero’, De Luca che deve comunque chiedere scusa alla sua coscienza di uomo, di padre e di politico.

1 Commento

  1. “Basi morali di una società arretrata” ovvero familismo amorale di Edward C. Banfield, aggravato da una megalomania accecata dal potere e alimentata da una società arretrata

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