Il Mortaio: Gaspare Russo parla del … Crescent

Aldo Bianchini

SALERNO – Da alcuni anni in Città si parla del Crescent, della sua utilità e del suo inserimento in un panorama paesaggistico che secondo una linea di pensiero è stato violato.

            Sono ritornato per saperne di più nello studio dell’avv. Gaspare Russo, già sindaco di Salerno e già presidente della Regione Campania, al quale ho rivolto alcune domande sul tema specifico.

Presidente che cosa è secondo lei il Crescent ?

I==Il Crescent è un complesso edilizio costruito da una fila di case disposte a semicerchio o secondo una linea sinuosa che segue l’andamento delle curve di livello. I primi esempi si hanno in Inghilterra nel sec. XVIII, a Bath, e sono costituiti da una fila di case a schiera a 3 o 4 piani. L’impianto complessivo prevedeva una vasta zona di verde (spazio comune) antistante il fronte principale, e una parte di giardino privato sul retro. Questa forma di aggregazione di singole costruzioni fu presa come esempio negli anni successivi.

Ma lei come vede il nostro Crescent ?

==Il Crescent di Salerno è molto simile a quello di Bath (Gran Bretagna) sul fiume Avon. Quella struttura è famosa per la sua intatta e preziosa architettura, in particolare settecentesca con i celebri edifici neo-classici in stile palladiano, tra cui il Circus e il Royal. Il Crescent di Bath rischia addirittura, seppure imponente, la cancellazione dello “status Unesco” a causa della costruzione di una serie di palazzi per uffici e appartamenti; come è facile capire il famoso Royal Crescent di Bath è lontano anni luce dal Crescent salernitano che si assume progettato dall’archistar Ricardo Bofil; un progetto che è costato svariati milioni di euro senza avere, almeno in partenza, una matrice di riconosciuta architettura come quello di Bath. Il nostro Crescent è un comune fabbricato destinato ad uffici e abitazioni di lusso e totalmente bollato da un’architettura che viene qualificata da archistar di fama mondiale. In pratica il nostro Crescent è una brutta copia di quelli già esistenti.

Il Crescent era necessario ?

==Per quanto mi riguarda non era e non è assolutamente necessario, perché oltretutto per quell’area erano stati previsti e progettati interventi con multiple finalità discusse ed approvate all’unanimità da tutte le forze politiche e dall’intero consiglio comunale nel lontano 1973. Il meno che si possa ricordare è che nel 1954 a seguito del nubifragio di ottobre il torrente Fusandola esondò provocando alcune centinaia di morti. E parliamo dello stesso torrente che attualmente il progetto del Crescent ha deviato dal suo corso naturale, con tutti i rischi e le problematiche connesse.

            Io penso che pur riconoscendo il diritto a chi è venuto dopo di fare altre scelte urbanistiche la prudenza e il buon senso suggerirebbero di non archiviare il passato e di non sottovalutare i rischi presenti e futuri. Considerando anche le problematiche odierne connesse ai cambiamenti climatici. Un nubifragio che, ovviamente nessuno si augura, potrebbe sempre avvenire.

Il Crescent salernitano secondo Lei ha un futuro ?

==No; è destinato a fare la fine del Fuenti.

Secondo lei il Crecsent ha rovinato il paesaggio ?

==Ritengo che sia una costruzione assolutamente incompatibile con l’ambiente, le funzioni e tutta la restante parte del centro storico salernitano. E questo, anche a non voler tener conto dei costi stratosferici, che comporta la sua costruzione per dare un giudizio negativo.

Il Crescent è figlio della megalomania di De Luca ?

==Evidentemente vi volete riferire alla battuta della sistemazione dell’urna contenente le sue ceneri al centro di Piazza della Libertà. Io auguro a De Luca una lunga vita; mi sembra superfluo rispondere ad una battuta. In politica c’è un principio fondante, quello della continuità; vale a dire che non si può cominciare sempre tutto daccapo, al massimo possono essere apportate modifiche dettate dal cambiamento dei tempi.

Secondo lei il Crescent è una speculazione edilizia ?

==Non mi sembra che ci siano dubbi, aggiungerei che è una speculazione sbagliata.

Non era meglio fare u n grosso parcheggio a raso e basta ?

==La problematica dei parcheggi nel passato, soprattutto negli anni 70, era stata affrontata; fra le altre cose anche in quell’area, e prevedeva non soltanto la realizzazione di un grande parcheggio orizzontale al servizio della città ma anche per tutto il traffico proveniente da nord e dalla costiera amalfitana. Soprattutto per i mezzi del trasporto pubblico. Ma su questo ritorneremo nei prossimi incontri.

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