SICUREZZA: quando la polizia stradale diventa “angelo”

 

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – La mattina di sabato 17 febbraio 2018 viaggiavo in auto sulla SA/RC in direzione sud. Verso le ore 7.40, poco dopo lo svincolo di Contursi, avvertivo un rumore strano che sicuramente proveniva dall’esterno dell’autovettura. Giunto nel tratto in salita, a circa due chilometri dallo svincolo di Sicignano degli Alburni un rumore sordo e più forte mi induceva a rallentare bruscamente mentre vedevo una gomma (copertone) superarmi e finire nella vicina scarpata; logicamente spaventato uscivo subito dall’autovettura ormai ferma.

            Pochi secondi dopo ecco sopraggiungere una pattuglia della Polizia Stradale composta da due agenti che non regalo niente se li definisco “angeli della strada”.

            Con grande professionalità si sono prima accertati che fisicamente e psicologicamente non avessi nulla, poi con garbo uno degli agenti è salito in macchina e lentamente a marcia indietro ha portato la vettura nella piazzola di sosta, poco distante.

            Con grande disponibilità si sono rimboccate le maniche  della divisa ed hanno montato sul cerchione ormai senza gomma il ruotino di scorta; mi hanno offerto anche da bere un po’ di acqua e poi mi hanno consigliato di uscire allo svincolo di Sicignano per far verificare nella stazione di servizio la pressione del ruotino che a loro dire non sembrava perfetta. Era vero e il pompista l’ha subito registrata. Ho potuto così continuare il mio viaggio fino a Sala Consilina dove ho fatto sostituire il ruotino con una gomma nuova di zecca, anzi con due gomme nuove davanti al fine di evitare squilibri di sorta.

            Ho raccontato questo episodio, accadutomi realmente nel tratto autostradale compreso tra Contursi e Sicignano non tanto per evidenziare una personale disavventura ma, soprattutto, per rimarcare come le forze dell’ordine, e nella fattispecie la Polizia Stradale, possano con pochi gesti avvicinare di molto lo stato ai cittadini proprio nel momento in cui sembra essersi creata una netta frattura in danno della sicurezza di tutti noi.

            Probabilmente, per qualcuno, i due agenti della Polstrada non hanno fatto niente di particolare; a mio avviso, invece, hanno cercato nel loro piccolo di farmi sentire più sicuro, quasi protetto, anche in una circostanza indipendente sia dalla mia che dalla loro volontà.

            Avrebbero potuto tranquillamente invitarmi a sostituire la ruota con il ruotino per continuare a pattugliare la loro zona autostradale di competenza; invece si sono fermati, si sono rimboccati le maniche ed hanno subito tutte le operazioni per rimettere al sicuro me stesso e il mio viaggio.

            Ho cercato di chiedere ai due agenti-angeli le loro generalità; secca la risposta: “Siamo in servizio per questo, i nomi non contano, apparteniamo alla Polizia di Stato e tanto basta”.

            Forse al momento, preso dagli eventi, non li ho ringraziati abbastanza; lo faccio ora attraverso le pagine di questo giornale: Grazie.

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