Elezione 2018: Giordano, l’outsider del Vallo di Diano

 

Aldo Bianchini

 

SALA C. – Non parte sicuramente con i grandi favori del pronostico ma può essere classificato come il vero outsider del Vallo di Diano per una candidatura con reali possibilità di successo.

Parlo di Luigi Giordano, avvocato del foro di Lagonegro/Sala Consilina, che è candidato alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale Campania/2-Agropoli-Vallo di Diano.

Sta conducendo una campagna elettorale senza alcuna sbavatura e né forzatura, è sempre se stesso e mantiene una linea fermamente decisa verso il raggiungimento di un traguardo che fino ad un mese sembrava davvero impossibile; gli resta poco meno di una settimana di tempo per mettere a posto gli ultimi ingranaggi elettorali che potrebbero portarli liete sorprese.

Il ragionamento è abbastanza facile; Luigi Giordano ha un bagaglio elettorale abbastanza corposo che alla fine dei conti potrà essere secondo soltanto al figlio d’arte Federico Conte; ebbene se il partito cui appartiene, LeU, non supererà la soglia del 10% come sembra dagli ultimi sondaggi pubblicati qualche giorno fa il candidato Giordano sarà avvantaggiato rispetto a tutti gli altri dei vari collegi provinciali uninominali che non appaiono in grado di competere con l’avvocato salese.

Il non superamento della soglia di cui sopra potrebbe mantenerlo al riparo di confronti con altri nomi più noti in campo nazionale che potrebbero conseguire risultati non appropriati per i loro nomi; se invece LeU sfonda la soglia del 10% il discorso si farebbe subito più difficile perché vorrà dire che i suoi potenziali avversari hanno contribuito con un numero maggiore di voti, superiori in percentuale al bottino che potrà conquistare il personaggio salese che è stato sempre schierato a sinistra, da vero socialista.

Oltretutto Luigi Giordano ha sempre messo la politica al servizio degli elettori e del territorio a conferma di quanto già scritto: “Non sono io che mi candido, il candidato è il territorio”; una specie di leit-motiv che lo accompagna da sempre e non solo in questa campagna elettorale.

In tutti i suoi interventi tenuti fin qui ha cercato di essere sempre breve e conciso centrando comunque l’obiettivo che voleva raggiungere fin da quando gli è stata offerta la possibilità di una candidatura; ha pensato quasi esclusivamente al suo territorio ed alle problematiche ad esso legate: dal tribunale al carcere, dai servizi previdenziali a quelli ispettivi di controllo, dalla potenzialità inespressa di un territorio come il Vallo di Diano alle possibili iniezioni di fiducia che la politica dovrebbe assicurare per lo s viluppo e la crescita imprenditoriale ed occupazionale. Partendo, perché no, anche dall’attrattore turistico di grande spessore come la Certosa di San Lorenzo di Padula lasciata in balia di se stessa nell’attesa del prossimo pensionamento della sua direttrice. Quasi come a dire che la politica è impotente contro le istituzioni che ella stessa crea e fa crescere. Oltretutto Luigi Giordano ha un’esperienza specifica del settore turistico per aver gestito al meglio la delega provinciale al turismo offertagli dall’allora presidente Angelo Villani.

Dovrà lavorare parecchio in questi ultimi giorni, deve far capire agli elettori (soprattutto quelli valdianesi) che una cosa è la semplice candidatura e altra cosa è la rappresentanza di un territorio che rischia per l’ennesima volta di rimanere abbandonato a se stesso.

Probabilmente la candidatura di Giordano è l’ultima grande possibilità di un territorio di periferia per farsi degnamente rappresentare a Roma.

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