Il mortaio di Gaspare Russo: “FuoriRoma”, gli assenti vanno buttati giù dalla torre

 

 

Aldo Bianchini

SALERNO – L’argomento che tiene banco in questi giorni è la trasmissione televisiva “FuoriRoma” condotta da Concita De Gregorio su Rai/3 che secondo molti avrebbe infangato la città di Salerno. Per saperne di più, ovviamente, siamo ritornati dinanzi all’avv. Gaspare Russo che conosce la città ed è conosciuto dalla città.

Presidente avete avuto modo di vedere la trasmissione televisiva FuoriRoma ?

== No, mi è sfuggita; ma la sto seguendo attraverso i servizi apparsi sulla stampa. Sono informato e anche piuttosto sorpreso perché si è trasformata in un match tra due protagonisti: la Concita De Gregorio, ex direttrice dell’Unità, e il presidente della regione Vincenzo De Luca. E naturalmente, come succede sempre in questi scontri, prevalgono gli affronti personali rispetto alla sostanza degli argomenti.

Presidente qualcuno dice che la trasmissione è stata diretta solo contro De Luca e la città ?

== Non mi sembra affatto. La città è diventata, a causa delle incomprensioni e dei comportamenti personali dei due protagonisti, un campo di ring che affonda i suoi colpi sulle insufficienze della stessa città. Devo constatare, purtroppo, che le nuove leve politiche stanno a guardare.

Presidente, ma la città è davvero così malmessa ?

== Senza maramaldeggiare io direi che la città, in generale, sta anche peggio. Salerno non può essere rappresentata soltanto dalla Stazione Marittima, dal Crescent, e dal campus di Fisciano; né tantomeno i salernitani e il familismo. Salerno è una media città meridionale con tutti i suoi punti positivi e negativi. Non esiste un modello Salerno, tantomeno un modello da esportare, né una città che per le sue dimensioni ridotte può competere con Napoli. Come l’area urbana salernitana non può essere un’area in competizione con la grande area metropolitana partenopea, essendone soltanto una sub area meridionale. Salerno e i suoi rappresentanti politici e amministrativi non possono fare altro che coordinarsi con i problemi della Regione, delle aree interne e della zona costiera da Mondragone ad Agropoli. Sotto tutti gli aspetti le problematiche vanno affrontate in un’ottica regionale. E questo presuppone necessariamente una collaborazione tra i politici e gli amministratori dell’area metropolitana. L’inimicizia, oltre che sul piano politico anche su quello personale non ci porta da nessuna parte. L’essenza dallo scontro De Luca (presidente della Regione) e De Magistris (sindaco di Napoli) è assurdo. I due sono dalla realtà, dalla gravità e complessità dei problemi, obbligati a collaborare e non a confliggere su tutto. Situazioni che esistevano anche in passato, ma che sono state vissute ed affrontate, in un’ottica completamente diversa.

Io personalmente nel 1977, da presidente democristiano della Regione, fui protagonista di un sano rapporto con Maurizio Valenzi, sindaco comunista di Napoli; all’epoca la DC era all’opposizione nel consiglio comunale di Napoli e governava la Regione. Nel dicembre di quell’anno ci furono cortei di disoccupati e scontri ogni giorno. Per risolvere la pericolosa situazione accettai di ricevere Valenzi con il quale poi andai sia a Palazzo Chigi che a Bruxelles; solo così i problemi si avviarono a soluzione e finirono i devastanti cortei. Per riconoscenza il compianto Maurizio Valenzi, mentre eravamo a Palazzo Chigi di fronte al presidente Giulio Andreotti, mi dedicò un suo ritratto che mi riprendeva pensieroso; un ritratto che, come vedete, conservo ancora tra i miei ricordi più cari.

Presidente, quindi una maggiore collaborazione tra De Luca e De Magistris potrebbe aiutare a risolvere i rispettivi problemi ?

== E’ assolutamente necessario, così come ritengo che sia necessario che nel quadro politico attuale regionale e provinciale gli eletti dalle elezioni del 4 marzo scorso non funzionino da spettatori; non siano assenti, ma attivi e partecipi, senza distinzione di appartenenza. Ciò che purtroppo oggi non appare.

Presidente, nella trasmissione di Rai/3 sono stati intervistati vari personaggi (filosofi, scrittori, politici, ecc.); secondo lei rappresentano al meglio la città ?

== Questo bisognerebbe chiederlo a chi li ha scelti, con quale criterio e quale finalità. Sono tutti soggetti degni, ma ciascuno rappresenta una parcella della realtà.

E voi, presidente, cosa avreste fatto ?

== Io avrei invitato e coinvolto tutti gli eletti in Parlamento, che viceversa sono rimasti spettatori, ma che bisogna trasformare, volenti o nolenti, in attori.

Dovendo scegliere chi buttereste giù dalla torre: De Luca, la De Gregorio o gli intervistati ?

== Gli assenti.

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