Fonderie Pisano: il sito di Buccino, l’ambiente, gli inquinamenti e la stampa

 

 

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini

 

BUCCINO – Quanto accaduto sotto i miei occhi nella storica piazza Corinto di Buccino non l’ho letto da nessuna parte, segno inequivocabile di quanto la stampa possa essere di parte o, al contrario di quanto possa essere contro una parte. Difatti nessuno ha riportato quanto esattamente accaduto, piuttosto ci si è infilati negli evidenti scontri di carattere personale tra amministratori comunali e presidenti e responsabili zonali di libere associazioni (Gregorio Fiscina e Pasquale Gallucci) pur di evitare di raccontare la verità che tutti hanno ascoltato in piazza grazie soprattutto all’associazione “Paese Mio” condotta per mano dall’instancabile Gregorio Fiscina che ha tenacemente voluto l’incontro a più voci in una pubblica piazza

            Mi spiace dirlo ma il tema non è questo, non ci si può nascondere dietro i litigi politici per evitare di dire le cose come realmente stanno; il tema denunciato da Gregorio Fiscina è più complessivo ed avvolgente e riguarda la mancanza di confronto pubblico e gestionale cui le popolazioni di queste zone interne sono state soggette senza alcuna possibilità decisionale da svariati decenni. E adesso che vengono chiamate in piazza si assentano, non so quanto giustamente ma si assentano; dunque un problema come quello dell’eventuale delocalizzazione delle Fonderie Pisano è e rimane un problema squisitamente di battaglia politica. Non è che la gente non sia sensibile ai problemi ambientali, è soltanto prudente di fronte ad un apparato dal sistema di potere deluchiano, soffocante, che parte da Salerno ed avvolge anche l’amena Buccino dove da molti anni impera e vigila il sindaco padre-padrone di tutto e di tutti; anche di qualche giornalista.

            Ma allora di cosa si è parlato in Piazza Corinto di Buccino dove si doveva discutere il tema “Ambiente e Fonderie Pisano” e, dunque, dei timori di possibili inquinamenti legati, come scrivevo, all’eventuale delocalizzazione dello stabilimento produttivo da Fratte nel “sito industriale” post terremoto di Buccino; si è discusso sicuramente di Fonderie Pisano ma in maniera assolutamente soft e con un profilo sereno basato sui fatti nell’ottica di un discorso segnatamente legato alle convenienze più o meno esplicite delle ricadute produttive e occupazionali di un trasferimento, piuttosto che all’inquinamento ed al rischio per la salute delle popolazioni residenti in agro di Buccino, un inquinamento che deve essere ancora scientificamente accertato e non soltanto sbandierato a mò di bastone politico in soccorso o contro questo o quel raggruppamento politico.

            A Buccino, però, si è parlato e molto di inquinamenti già esistenti nella zona del sito dell’area industriale sopra indicata in particolar modo della lavorazione del percolato che produrrebbe, così come produce, due tipi di inquinamento: organico e inorganico con rilascio di sostanze che assicurano la luce disponibile per gli organismi foto sintetici che finiscono per inquinare sia l’aria che il fiume Tanagro e conseguentemente il Sele in cui affluisce. Ma questi inquinamenti sono assolutamente previsti e disciplinati dalla legge; pur essendo evidente che se un’amministrazione come quella di Buccino autorizza senza perplessità l’aumento quantitativo della lavorazione da 100 a 300 tonnellate al giorno di percolato qualche problemino dovrebbe porselo.

            Oltre a questo la cosa più importante e inquietante denunciata pubblicamente e con molto coraggio da Gregorio Fiscina è quella che riguarda l’ipotetico interramento, sotto le vasche di cemento dello stabilimento per il trattamento del percolato, di un indefinito ma pericolosissimo quantitativo di sostanze tossiche e scorie radioattive che costituiscono la vera preoccupazione ambientale per i cittadini di Buccino prima ancora che per le associazioni esistenti sul territorio. Fiscina non è stato tenero ed è andato giù durissimo facendo nomi e cognomi dei possibili presunti responsabili. “Questo –ha detto- è il vero grave problema ambientale per Buccino”. Ma tutto ciò la stampa non l’ha riportato.

            In questo spaccato si è infilato abilmente e con sensibilità politica il neo deputato Gigi Casciello che ha chiuso l’incontro pubblico di piazza; per Casciello non solo il problema delle Fonderie e della sua delocalizzazione è stato eccessivamente demonizzato ma si rischia di fare di tutta l’erba un fascio se prima non si capisce l’eventuale pericolosità ambientale di tale trasloco e le improbabili ricadute sulla salute della gente derivati da tale trasferimento. Uno stabilimento nuovo di zecca potrebbe, invece, produrre un netto miglioramento delle condizioni di tenuta ambientale della zona che ha visto, ha continuato Casciello, non solo una indiscriminata lavorazione di percolato ma anche, in un recente passato, la lavorazione a cura della Oto-Melara di strumenti da guerra (come i carrarmati Leopard e Patton) da smantellare a grande rischio di inquinamento inorganico per tutta la zona dove sorge un sito industriale impiantato velocemente, e senza possibilità di confronto con la popolazione, nell’immediato dopo terremoto. La necessità immediata, ha concluso Casciello, non è quella di contrastare la delocalizzazione delle Fonderie Pisano che non sono assolutamente come l’Ilva, ma capire la situazione attuale di inquinamento prodotto negli anni da tutte le lavorazioni prima enunciate.

            Tutte queste cose non le ho lette da nessuna parte, eppure sono state chiaramente enunciate e trattate in piazza; non dico che queste cose dovessero essere descritte pedissequamente ma sembra abbastanza chiaro ed elementare che una denuncia di probabile interramento di sostanze tossiche e di scorie radioattive dovrebbe ottenere e tenere la prima pagina di tutti i giornali; invece si è insistito sulla contrapposizione Fiscina-Parisi (sindaco in carica) per cercare di sminuire, forse, la sostanza delle cose dette e denunciate in piazza, cose che vanno ben oltre l’improbabile e piccolissima preoccupazione dell’eventuale delocalizzazione delle Fonderie Pisano.

            L’avvocato Pasquale Gallucci, responsabile zonale Udicon, bene ha fatto a incanalare la discussione, con toni molto pacati, nella reale dimensione anche alla luce del fatto che uno stabilimento nuovo e dotato di tutte le misure di sicurezza previste dalla legge può soltanto portare crescita, occupazione e viluppo pur nell’ottica di una vigilanza continua ed attenta per salvaguardare il bene e la salute delle popolazioni residenti.

            Seduti al banco dei convitati anche due grillini doc, Michele Cammarano e Oreste Agosto; mi sarei aspettato attacchi violenti e insensati. Invece al di là delle comprensibili e istituzionali esternazioni di Cammarano (consigliere regionale penta stellato), frutto più del ruolo che di personale convinzione, la discussione è stata mantenuta in binari assolutamente corretti e civili. Come dire che, se anche i grillini non sparano a zero sulle fonderie, qualche problemino per il Comitato Salute e Vita di Fratte c’è, ed è del tutto evidente.

            Ma dei due chi mi ha impressionato di più è stato senza dubbio l’avv. Oreste Agosto, strenuo oppositore della megalomania di Vincenzo De Luca sulla città di Salerno e sulla mostruosa incombente presenza del Crescent. Il pentastellato ha parlato con chiarezza prevedendo e prevenendo la stessa posizione dell’on. Casciello che è e rimane una posizione condivisibilissima. Adesso capisco perché nella preparazione delle elezioni amministrative del 2016 la sua ineluttabile candidatura a sindaco venne talmente osteggiata da non consentire neppure la presentazione di una lista. La sua autonomia e indipendenza lo ha messo nelle condizioni anche di suggerire, pubblicamente, la linea legale da seguire nella eventuale battaglia giudiziaria contro l’amministrazione comunale di Buccino che si appresterebbe alla modifica del PUC pur di impedire, con un sotterfugio dell’ultima ora, l’arrivo delle Fonderie Pisano che l’ASI (unico gestore del sito industriale) si appresta a sancire in mancanza di insuperabili novità amministrative. Insomma l’ennesima prova muscolare di Vincenzo De Luca che muove come birilli tutti i suoi uomini sullo scacchiere delle convenienze politiche. Anche queste cose, ha detto Casciello, devono finire, senza se e senza ma.

            L’incontro pubblico di piazza è stato moderato, con assoluta maestria, dalla giornalista Maria Teresa Conte che ha dimostrato una professionalità fuori dal comune.

 

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