BUSITALIA: questione di educazione !!

 

 

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Giovedì mattina alle ore 9.40 sono salito su un bus per il trasporto pubblico “BusItalia” in Via Vinciprova di Salerno, cioè al capolinea.

            Sono salito, sul bus oltre l’autista e un ‘altra persona (probabilmente il controllore) non c’erano altri viaggiatori.

            Mi avvicino alla macchinetta e provvedo ad obliterare il biglietto; subito dopo, quando mi ero già seduto in prima fila, vengo chiamato dal conducente che mi chiede (con fare assolutamente gentile e cortese) se avevo obliterato il biglietto. “Certo” rispondo anche un po’ ingiustamente stizzito “queste porcherie non sono da me, sarebbe sufficiente guardare in faccia la gente per capire”.

            Un attimo di silenzio, poi dall’altra parte una precisazione doverosa in maniera molto corretta: “Sa, spesso lo squillo di verifica non funziona bene”. Capisco che l’ha buttata lì per stemperare il clima perché la richiesta era più riconducibile ad un controllo che al sospetto di un cattivo funzionamento. Proprio perché capisco al volo e per dargli atto della sua estrema correttezza gli rispondo che non avevo capito e che lo ringrazio per la sua attenta disponibilità.

            Ma alla eccezionale educazione del conducente ha fatto, a mio avviso, da pessimo contraltare l’atteggiamento assunto dal controllore che, senza parlare, mi ha lanciato addosso degli sguardi quasi schifati come se in quel momento avessi messo in atto un insano tentativo di eludere l’obliterazione infilando il biglietto  nella macchinetta e ritirandolo subito senza far scattare il timbro.

            Possibile, mi sono chiesto tra me e me, che sullo stesso bus viaggino due personaggi appartenenti a due mondi educativi completamente diversi. Da un lato l’autista che andrebbe premiato anche per il suo attaccamento al lavoro ed all’azienda, dall’altro l’ostentata repulsione a pelle di un soggetto che, con la sua innata maleducazione, potrebbe facilmente creare problemi per l’azienda.

            Il viaggio è andato avanti in perfetto ordine fino al teatro Verdi dove è sceso il maleducato controllore.

            A Vietri sul Mare la conferma che l’autista è da annoverare tra i dipendenti perfetti per un’azienda e per un consorzio perennemente in difficoltà economica anche a causa di una popolazione spocchiosa e disposta a tutto pur di non pagare il biglietto. Il bus ferma dinanzi alle Ceramiche Solimene dove salgono quattro-cinque passeggeri che in filano i loro biglietti nella macchinetta e passano oltre. Mi accorgo che l’autista ferma il bus e lo staziona e poi, sempre con estrema educazione chiede a quel gruppo se hanno obliterato correttamente; due di loro non l’avevano fatto. Ho rivolto uno sguardo di compiacimento verso il solerte e coscienzioso, nonché educato autista.

            Quando sono sceso sul trincerone di Cava l’ho salutato e gli ho augurato un buon lavoro.

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