Elezioni 2018: I parlamentari penta stellati come i dieci piccoli indiani e poi … non rimase nessuno

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – “Dieci piccoli indiani” è il capolavoro dei gialli; scritto da Agatha Christie ha venduto, negli anni 30-40 oltre 110milioni di copie ed ha appassionato intere generazioni di lettori per le sue non tanto nascoste similitudini con la realtà e la vita quotidiana di ogni tempo.

Nessuna offesa, quindi, se accosto il titolo del famoso romanzo giallo alla realtà che è la vita ma anche la dannazione di tutti gli eletti al parlamento nelle liste del Mov. 5 Stelle: “essere sconosciuti”. Moltissimi di loro sì sono conosciuti direttamente in Parlamento, anche se provenienti dalla stessa circoscrizione o collegio elettorale.

La cosa più grave, però, è che nessuno li conosce neppure; gli elettori che li hanno spediti in parlamento soltanto perchè appartenenti al movimento e prescelti con le primarie online.

Partendo dai dieci di Agatha Christie possiamo tranquillamente affermare che Anthony, John, Emily, Lawrence, William, Edward, Philip, Vera, Thomas ed Ethel invitati senza conoscersi tra loro in una villa di Nigger Island sono gli antenati dei dieci piccoli parlamentari nostrani; e va aggiunto che i dieci nel tentativo di affermare le loro convinzioni si distruggono fisicamente e nessuno sopravvive.

Nel caso dei pentastellati, ovviamente, accadrà al contrario che, inviati a Roma, riusciranno a scomparire (quasi tutti !!) dal panorama politico senza avere avuto la possibilità di farsi conoscere ovvero di aver manifestato chiaramente l’intenzione di farsi conoscere, anche se lì rimangono per cinque anni.

Tutti gli altri parlamentari sono noti a gran parte degli elettori e, nel bene o nel male, cercano sempre e comunque di accreditarsi presso l’opinione pubblica; un’esigenza pressante che spesso li sfianca e li costringe a lunghi spostamenti sul territorio di appartenenza.

Della passata legislatura sono rimasti in pochi in Parlamento, alludo ai cinque stelle, ma di loro ancora non si sa niente, quale professione svolgevano e svolgono, e quale contributo politico hanno portato alla comunità nei lunghi cinque anni del loro mandato.

Ma chi sono gli attuali parlamentari pentastellati ?

E’ presto detto: alla Camera Angelo Tofalo, Anna Bilotti, Nicola Acunzo, Nicola Provenza e Virginia Villani. Al Senato, invece, Sergio Puglia, Luisa Angrisani, Felicia Gaudiano, Andrea Cioffi e Francesco Castiello. Questi dovrebbero essere i nomi, molti anonimi, alcuni assolutamente sconosciuti.

Ma questo potrebbe anche contare poco se avessero avuto l’accortezza di presentare al popolo, anche se non loro stessi fisicamente, almeno i loro progetti. Insomma di questi parlamentari, eccezion fatta per Tofalo e Cioffi che hanno già offerto in cinque anni a Roma il loro contributo senza apparenti risultati, conosciamo soltanto Nicola Provenza per due ordini di motivi: 1) essere il figlio dell’ex sindaco di Salerno prof. Vittorio in carica per 380 giorni dal 9 marzo 1977 al 24 marzo 1978 e per 190 giorni dal 6 marzo 1985 al 12 settembre 1985; 2) aver fatto di tutto per non presentare una lista pentastellata alle amministrative salernitane del 2016 dopo una violenta battaglia con il suo avversario Oreste Agosto.

Degli altri e dagli altri non è pervenuto ancora nessun segnale.

Hanno l’obbligo di muoversi perché in considerazione delle minacciate imminenti nuove elezioni politiche (ma la cosa ha comunque tempi lunghi !!) rischiano di scomparire per sempre nell’ombra dopo aver incassato qualche stipendio senza aver fatto, o senza aver avuto la possibilità di fare niente di niente.

Un po’ come finirono i dieci piccoli indiani di Agatha Christie, anche se val bene la pena ripetere che furono i protagonisti del romanzo giallo più venduto di tutti i tempi.

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