CERTOSA: i trasferimenti della Utili … passando per Spinosa e Savarese

 

 

 

Aldo Bianchini – Ennio Sica

PADULA – Nelle more di questa nostra inchiesta si è sparsa la notizia, davvero clamorosa, del ritorno della dott.ssa Mariella Utili al Polo Museale della Campania dopo essere stata a Roma e della altrettanto clamorosa notizia della rinuncia da parte del Consorzio Arte’m-net all’appalto per la gestione dei servizi previsto dall’Accordo di Valorizzazione per la Certosa di Padula. Solo notizie in libertà o c’è qualcosa di vero ? Lo sapremo con maggiore sicurezza nei prossimi giorni, nel frattempo andiamo avanti con l’inchiesta.

            Nel precedente articolo abbiamo scritto del trasferimento della dott.ssa Mariella Utili, dalla direzione del Polo Museale della Campania al Ministero a Roma, ponendo la domanda “Promoveatur ut amoveatur ?” più per capire se il trasferimento sia stato provocato dalle inchieste sul Consorzio Arte’m-net (che si è aggiudicato la gestione dei servizi previsti dall’Accordo di valorizzazione della Certosa di San Lorenzo di Padula) del marito Guido Savarese o dalle riconosciute capacità professionali dell’ex direttrice.

            I dubbi sono tantissimi e noi, per non entrare in un merito che non ci compete e che per tante ragioni con conosciamo completamente, vi riproponiamo pari pari ciò che ha scritto di Lei il prof. Nicola Spinosa (docente universitario, vero guru della Conservazione dei Beni Culturali e già responsabile unico della Soprintendenza di Napoli) che nell’ordine gerarchico è stato per anni il diretto superiore della Utili; è giusto anche precisare che il “caso del trasferimento della Utili” fu definito in generale dalla stampa come un “trasferimento forzato”; dopo le notizie e le polemiche sul trasferimento, la stessa stampa in data 29 giugno 2016 offre allo Spinosa la possibilità di esprimere il suo pensiero (fonte Cormez):

            “”Il trasferimento della Utili non è una notizia da apprendere in silenzio … Un trasferimento in realtà non solo forzato ma anche sospetto perché sebbene imposto dall’alto è stato giustificato con un potenziale conflitto di interessi che avrebbe reso impossibile la permanenza della Utili a Napoli. Al centro della vicenda il suo legame familiare con Guido Savarese, amministratore delegato di un’azienda affidataria di servizi all’interno di musei e siti archeologici della nostra regione. Ebbene, di questo legame il Ministero era a conoscenza da tempo e comunque fin da quando le era stato affidato l’incarico di dirigere il Polo Museale della Campania. Né si venga a dire che la decisione di allontanare Mariella Utili da Napoli sarebbe maturata su sua richiesta … E’ lecito ipotizzare, invece, che si sia voluto allontanare definitivamente da Napoli e dalla Campania una dirigente di provata esperienza ricorrente all’espediente di un potenziale conflitto di interessi, peraltro facilmente risolvibile in altri termini e con altre modalità …””.

            Il soprintendente, quindi, scende in campo direttamente a difesa della Utili e, grazie al fatto di essere una delle massime autorità in fatto di beni culturali, ottiene anche che il suo scritto venga ospitato su uno dei quotidiani più diffusi nel Mezzogiorno.

            Ma con la sua nota il prof. Spinosa non si ferma e attacca a testa bassa i vertici ministeriali tacciandoli di voler rottamare il passato che aveva funzionato molto bene per aprire la strada al futuro incerto e non professionale; e su questo altare, sconnesso e traballante, sarebbe stata sacrificata Mariella Utili; così almeno scrive  testualmente Spinosa:

            “”Visto in prospettiva il caso Mariella Utili soprattutto in quanto espressione di continuità con il passato non è soltanto una faccenda personale e di rilevanza esclusivamente locale. E’, invece, osservandolo con lucida inquietudine, l’esempio più limpido e allarmante di una diffusa convinzione: che possa esserci un domani rompendo ogni forma di continuità tra passato e presente, tra ieri e oggi. Altro che rischio di un’Europa in libera uscita; qui, ormai, rischiamo l’addio definitivo e irreversibile al mondo civile e all’orizzonte di un futuro migliore””.

            Tutto questo, e altro ancora il prof. Nicola Spinosa lo scrive il 29 giugno 2016 sulle pagine del Corriere del Mezzogiorno (Cormez) di Napoli; la sua difesa viscerale della Utiliti se per certi versi, nella forma, è un ottimo esempio di come si devono difendere i dirigenti più bravi, nella sostanza è soprattutto un attacco ad alzo zero contro l’irruzione dei manager stranieri, alla guida dei principali centri storico-culturali-ambientali del nostro Paese, voluta dal ministro Franceschini.

            Siamo nel giugno 2016 e il prof. Nicola Spinosa non sa e non può prevedere minimamente che di lì a qualche mese arriverà una vera e proprio tempesta che travolgerà anche lui nei flutti agitati della polemiche e delle contestazioni.

            Alla prossima.

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