Bcc Buonabitacolo: la banca silenziosa ma … operosa

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Sulle tre banche di credito cooperativo, nate nel Vallo di Diano e poi cresciute anche su altri territori, ho già scritto tanto in passato; ho anche distinto (caso unico !!) e segnalato le diverse e varie peculiarità che ognuna di esse ha evidenziato in un recente passato e che continuano a praticare, con indubbio successo, ancora oggi.

Oggi scrivo della Bcc Buonabitacolo che ho definito, nel titolo, “la banca silenziosa … ma operosa” ed aggiungerei anche il termine “virtuosa” che oggi va tanto di moda.

Perché ? E’ presto detto, anche se per spiegarlo meglio devo esprimere quello che è il mio pensiero, condivisibile o meno, maturato in seguito a tutto quanto accaduto in questi ultimi anni in cui c’è stata una specie di “corsa all’oro” come accadeva nell’indimenticato e indimenticabile “west” quando cercatori squattrinati si lanciarono dall’east coast all’avventura nella ricerca dell’oro e della ricchezza verso la lontana e dorata California, travolgendo al loro passaggio tutto e tutti.

Ebbene nelle lunghe discussioni, interlocuzioni e convegni vari un pò tutti guardavano alla Bcc Buonabitacolo come alla cenerentola della situazione, destinata a rimanere stritolata nelle spire più forti e voluttuose delle altre due banche di credito cooperativo operanti nel Vallo di Diano, alludo alla ex Bcc Sassano ed alla straripante Bcc Monte Pruno (alle quali dedicherò appositi e mirati approfondimenti), che sembrava dovessero fare un sol boccone della più piccola ma “silenziosa” e produttivamente virtuosa banca diretta ottimamente da Angelo  De Luca che da sempre ho definito “il tecnico” delle banche di credito cooperativo. Con la serenità di chi sa e conosce le tecniche e le procedure bancarie, di chi può gestire la difficile materia del credito, di chi è stato anche capace di resistere ai suoni dell’ammaliante sirena della Bcc Cilento (divenuta poi Banca del Cilento, di Sassano, del Vallo di Diano e della Lucania), Angelo De Luca è stato fermo e deciso nelle sue determinazioni di autonomia e di indipendenza.

Ed ecco che al di là di tutte le “cassandriche previsioni” profuse a piene mani dai filosofi, dai soloni e dagli esperti del nulla, la Bcc Buonabitacolo è rimasta lì al suo posto, più ferma e più solida di sempre e con un portafoglio generale che comincia a fare invidia a qualcuno, se non proprio a dare fastidio a tutti quelli che avevano prefigurato uno scenario molto negativo per i destini futuri dell’istituto di credito.

E’ chiaro che i problemi non sono finiti e che la Bcc Buonabitacolo dovrà affrontare nuovi pesanti ostacoli ma partirà con almeno un punto di vantaggio nel riassetto di tutte le banche che si andrà a fare (se si farà !!) in ossequio alla riforma voluta da Matteo Renzi, una riforma quasi indigesta che oggi potrebbe essere messa in discussione dai nuovi probabili governanti che, se vorranno difendere i territori, dovranno invertire la politica renziana e pensare seriamente al decentramento dei vari poteri dello Stato per distribuire al meglio le ricchezze che fortunatamente questo Paese ha ancora in serbo; ed il potere della gestione del credito è uno degli elementi fondanti per l’economia e la crescita dei territori.

Nel frattempo la Bcc Buonabitacolo ha raccolto, nel bilancio 2017, “”un utile netto di un milione di euro con la consolidata sana e prudente gestione di un Consiglio di amministrazione che guarda al futuro con fiducia e consapevolezza. approvato oggi, 1 maggio 2018, nella sala delle assemblee della BCC di Buonabitacolo, in via san Francesco, in assemblea generale dei soci, il bilancio del 37° esercizio, chiuso al 31 dicembre 2017”” (ha scritto Lorenzo Peluso sul suo Quasimezzogiorno.it).

Poco, molto o niente; un milione di euro è comunque la più plastica delle dimostrazioni di come, nel silenzio ovattato di una piccola stanza dei bottoni, piena di umiltà come il suo direttore, si possa riuscire a gestire in maniera virtuosa una discreta fetta di credito di un territorio disagiato, dimenticato, lontano dai centri di potere ed abbandonato a se stesso. Insomma la Bcc Buonabitacolo è riuscita a vivere, e sta vivendo, da protagonista la riforma di cui prima, e questo grazie alla certificata professionalità di Angelo De Luca ed alla sua visione lungimirante del futuro che, giustamente, ha affermato (fonte Quasimezzogiorno.it): “”E’ stato un anno importante per il nostro istituto di credito sia da un punto di vista di politica aziendale, sia economico-patrimoniale, tanto più che sull’aspetto finanziario. Politico perché stiamo vivendo la riforma che ci è stata imposta, da protagonisti. La nostra visione generale di futuro ha pagato, in quanto, avendo avuto la possibilità di scegliere (e la cosa era tutt’altro che scontata), abbiamo scelto di essere autonomi e ciò per noi è stata un’enorme gratificazione … la nostra è una visione chiara e netta del futuro che ci porterà, autonomamente, a scegliere, con un’assemblea straordinaria che si terrà in autunno, di aderire alla capogruppo Iccrea. Gratificante è stato anche l’aspetto economico- patrimoniale: la nostra banca, in controtendenza rispetto al sistema bancario Nazionale, è in crescita sia nella raccolta più 3% (media di sistema -0,1%) che, anche e soprattutto, negli impieghi più 5% (media sistema +1,3%) rispetto al 2016. Ma non basta, perché come dimostrano i dati relativi ai primi tre mesi del 2018, la crescita è in proiezione addirittura in raddoppio””.

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