CASTIGLIONE del GENOVESI: da Achille a Pizia … passando per Antonio Genovesi

Maddalena Mascolo

SALERNO – Prima la mitologia e poi la storia non finiranno mai di stupirci. Per questi motivi e per l’opera certosina e capillare portata avanti dal sindaco di Castiglione, Generoso Matteo Bottigliero, che ha pazientemente pressato la famiglia Dini (agiata casata di sangue blu di Napoli) fino al punto di indurla a concedere per due giorni la presenza a Castiglione del Genovesi, in occasione della “due giorni di cultura” per il 18 e 19 maggio prossimi, della statua (cm. 165x70x50) della sacerdotessa PIZIA vissuta tra il 500 e il 400 a.C. proprio in un tempio dedicato ad Apollo nell’amena cittadina dei monti Picentini.

Un fatto culturale, anzi un evento di grande importanza, improntato alla linea culturale impressa dal sindaco Bottigliero al suo mandato sindacale nell’azione di ricerca di tutti i momenti storico-culturali che possano assegnare a Castiglione del Genovesi il primato del territorio nell’ottica e nel ricordo dell’immenso sacerdote Antonio Genovesi, vissuto nel XVIII secolo d.C..

Ma chi era e cosa era Pizia nell’antichità ? Era soltanto un nome convenzionale che veniva dato a tutte le sacerdotesse (ruolo rilevantissimo per una donna in un  mondo molto maschilista) che custodivano i templi dedicati al dio Apollo, nemico giurato della dea Minerva. Dalla rivalità tra i due figli di Giove nacque lo scontro epico tra Troia e Atene con Apollo per Troia e Minerva per Atene; meglio ancora con Apollo per Ettore e Minerva per Achille in quella che fu la mitica “guerra di Troia”. Al primo giorno di guerra il semidio Achille andò a violare il tempio di Apollo (alle porte di Troia) e invogliato dalla sua incontenibile e insaziabile ambizione andò addirittura a tagliare con un colpo di spada la testa della statua di Apollo posta dinanzi al tempio. Le sacerdotesse fuggirono, altre vennero uccise; e quelle che fuggirono si diressero in tutte le direzioni possibili, attraversarono anche il Mar Mediterraneo per approdare nei migliori posti del mondo allora conosciuto. Una di quelle sacerdotesse ebbe la ventura di approdare intorno al 1300 a.C. (appena finita la guerra di Troia) nel golfo di Salerno. Da lì i soldati risalirono le colline fino a scegliere la vallata di Castiglione, lussureggiante ed amena, dove eressero il tempio di Apollo ponendoci a sua custodia la Pizia sfuggita all’incendio della città di Troia; l’adorazione di Apollo andò avanti per circa mille anni e nella sua esecuzione si alternarono, ovviamente, decine e decine di Pizie. Il fenomeno durò all’incirca fino al 392 d.C. quando l’imperatore Teodosio proibì il culto del “Dio Apollo” e così finì anche il fenomeno delle sacerdotesse che per diversi secoli aveva anche tramandato il mito dell’oracolo di Delfi e della dea Themis molto amica del Re Egeo.

I resti del tempio di Apollo e la statua della sacerdotessa sono stati ritrovati a Castiglione alcune centinaia di anni fa; la statua nel tempo è divenuta proprietà esclusiva della “famiglia Dini” che ha concesso il privilegio di esporla a Castiglione del Genovesi nei giorni 18 e 19 maggio 2018; grazie, ripeto, all’impegno determinato del sindaco Generoso Matteo Bottigliero.

Il programma dell’evento prevede il seguente ampio cartellone:

 

venerdì 18 maggio con l’apertura straordinaria della Casa Museo di Antonio Genovesi che sarà possibile visitare dalle 18.00 alle 19.00. Seguirà alle 19.30, nella Chiesa di S. Michele Arcangelo lo spettacolo teatrale “Le confessioni dell’Abate Genovesi” nell’ultimo giorno della sua vita terrena. L’attore Emilio Catellani vestirà i panni dell’Abate Genovesi, accompagnato da una sapiente selezione musicale a cura del Maestro Leonardo Matrone. Al termine dello spettacolo ci sarà una degustazione a base di prodotti tipici presso il ristorante “Il Riccio”.

sabato 19 maggio appuntamento alle ore 11.00 per una passeggiata che toccherà i siti più importanti del borgo; dal centro antico di Castiglione sulle tracce del grande filosofo ed economista Antonio Genovesi fino alla Piazza Umberto, per poi andare verso la Chiesa di San Bernardino, cuore di francescana spiritualità, e visitare la Chiesa Madre dedicata al culto di San Michele Arcangelo. Da qui si raggiungerà la casa natale di Antonio Genovesi che accoglierà tutti nei suoi ambienti perfettamente conservati e intrisi dello spirito semplice e profondo di questo grande intellettuale, figlio della nostra terra. Con una navetta, messa gratuitamente a disposizione dagli organizzatori, si andrà al Santuario della Madonna del Tubenna, sito antichissimo che regalerà uno splendido panorama. Al termine della visita guidata, una gustosa pausa, offerta dalla Pro Loco Castiglionese e dalla pasticceria “Pina Bottigliero”, a base di prodotti tipici da consumare nell’area verde attrezzata, attigua all’edificio Sacro.

La giornata proseguirà con un convegno alle 16.30 nella Chiesa di S. Michele Arcangelo sull’Economia della Felicità, tema molto caro ad Antonio Genovesi. Il Convegno è patrocinato dall’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

 

 

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