il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Certosa: gli alberi continuano a cadere. In attesa della tragedia?

 

Aldo Bianchini – Ennio Sica

Padula – Era il primo novembre del 2016 quando nell’articolo “CERTOSA: le guide autorizzate e le carenze della sicurezza” ilquotidianodisalerno.it segnalava la gravissima condizione di stabilità di un albero adiacente la cella n. 4 che era in procinto di collassare sotto gli occhi di tutti. Viste le enormi dimensioni, la caduta dell’albero avrebbe potuto creare ingenti danni sia alle persone, dipendenti e visitatori, che alla struttura. In seguito alla nostra segnalazione di imminente pericolo, tra i vari sopralluoghi ci fu anche quello del Sindaco di Padula, Paolo Imparato, che si mise anche a disposizione per le operazioni di taglio dell’albero, ma da li a poco i Carabinieri e la Polizia Municipale a seguito di un sopralluogo posero i sigilli sia alla cella n.4 che alla cella n. 7 nelle cui adiacenze vi era un altro albero in procinto di collasso. Per chi volesse rinfrescarsi la memoria consigliamo la lettura dell’articolo scritto in quei giorni “CERTOSA: la sicurezza, interviene il sindaco ? . Dalla nostra segnalazione del primo novembre 2016, solo nella settimana dal 15 al 21 aprile del 2017, circa cinque mesi dopo, avvenne l’abbattimento di 6 o 7 alberi ritenuti pericolanti. Noi continuiamo a chiederci in caso di danni a persone o a cose chi ne avrebbe risposto, forse la direttrice del monumento dott.ssa Emilia Alfinito? Non ci è dovuto saperlo, anche perché nonostante la nostra azione giornalistica a tutela del monumento certosino, da parte della direttrice non abbiamo mai ricevuto manifestazioni di collaborazione, stima, ringraziamento o altro.

Solo il primo luglio 2017, apprendemmo che gli alberi pericolanti furono oggetto di abbattimento con una spesa complessiva di 49.374,39 euro escluso iva. Approfondimmo la vicenda con l’articolo “Certosa di Padula: spesi 49 mila euro per il taglio degli alberi ?

Come allora, ancora oggi ci chiediamo  perché chi aveva responsabilità in tema di sicurezza non segnalo’ al Polo Museale della Campania ciò che era sotto gli occhi di tutti, lasciando che un intervento ordinario si trasformasse in straordinario e di somma urgenza con relativa lievitazione dei costi d’intervento. Non si poteva agire nell’immediato e con costi minori accettando la disponibilità del Sindaco ad occuparsi del taglio degli alberi? Tanti quesiti a cui non ci è dovuto avere risposta, risposte che la direttrice Alfinito porterà con se nei prossimi mesi in cui saluterà Padula per la sua andata in pensione. Il nostro invito va già da ora proprio alla direttrice Alfinito a ritornare nel monumento nelle vesti di visitatore, a guardare la Certosa con gli occhi critici proprio del visitatore e ad auto giudicarsi su quanto fatto nel suo periodo di permanenza, dando anche le giuste dritte a chi prenderà il suo posto.

Dopo il riepilogo del passato, passiamo ai giorni d’oggi ed al pericolo attuale di caduta degli alberi e grandi astoni nel parco della Certosa. Gli alberi del parco, diversamente dalle inutili dicerie e leggende che negli ultimi tempi gravitano attorno alla vera storia della Certosa, sono di recente piantumazione. Fù la Provincia di Salerno negli anni ’60 a concedere parte dell’area ad un’azienda vivaistica napoletana (sempre e solo napoletani !!) che avrebbe dovuto sfruttarla come area di coltivazione di pini destinati alla vendita. Quei pini non furono mai venduti e sono arrivati ai giorni nostri crescendo in terreno non idoneo, in quanto i loro apparati radicali non hanno la possibilità di rimanere ben saldi, infatti basta un nulla a farli crollare facendo fuoriuscire addirittura le radici. Ciò è quanto accaduto nei giorni scorsi con la venteggiata che ha colpito il Vallo di Diano. Sono stati vari i crolli nel parco, vi mostriamo le foto più eclatanti che avrebbero potuto colpire in modo fatale i visitatori. Lasciamo a voi lettori le considerazioni sul caso. A differenza di aprile 2017, in questo caso non si è aspettato mesi per la loro rimozione, dopo la caduta degli alberi si è provveduto nell’immediato alla loro rimozione. Vi sapremo dire prossimamente quanto è costata l’operazione, appena ne sarà data notizia sull’albo del Polo Museale della Campania.

Probabilmente, dopo questi ultimi episodi forse è il caso che la direttrice Alfinito metta in campo azioni a tutela dei visitatori che si inoltrano nel fitto bosco che si è creato nel Parco che potrebbe diventare una trappola senza via di scampo con gravi esiti. Una soluzione immediata potrebbe essere quella di interdirne l’accesso, in attesa che esperti del settore ne valutino lo stato. In chiusura, segnaliamo che tra i tanti alberi, quello che sembra essere in una condizione di pericolo di crollo è quello nei pressi dell’uscita del chiostro del Priore, adibita anche ad uscita dei visitatori. Vedremo un intervento di somma urgenza?.

Ci domandiamo se la sicurezza del parco rientra tra i servizi in capo al Consorzio che, almeno per il momento, si è aggiudicato il bando nell’ambito dell’Accordo di Valorizzazione. Se si, il Consorzio Arte’m-net è consapevole dei costi che dovrà affrontare ?

Nella prossima puntata sveleremo i passaggi dell’intervento della Corte dei Conti sul Consorzio in questione.

Chi vivrà vedrà. Alla prossima.

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