CERTOSA: la disabilità dimenticata … tra le competenze del Polo e quelle del Comune.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini – Ennio Sica

Padula – Avremmo voluto non parlarne più visti i vari episodi recenti sull’impossibilità di accesso ai disabili motori in Certosa, nella speranza che fossero presi seri provvedimenti risolutivi al problema, purtroppo siamo di nuovo qui a rendere pubblica la negligenza di chi dovrebbe offrire l’accessibilità del monumento uguale a tutti. Invece domenica 29 aprile scorso un nuovo episodio che ha creato scandalo tra i visitatori del monumento certosino. Ecco quanto pubblicava il giornalista Salvatore Medici (presidente della neo Associazione Giornalisti Locali “Lamberti Sorrentino”) il 30 aprile sul suo profilo Facebook denunciando quanto accaduto in Certosa il giorno prima domenica 29 aprile: “Persone disabili alla Certosa di San Lorenzo di Padula. Ieri 29 Aprile. Una ragazza in carrozzella, accompagnata dai genitori, non può accedere all’ingresso centrale, costituito da tre scalinate, in quanto prive di sollevatori per disabili. La ragazza entra, come previsto, dall’accesso laterale della Certosa e arriva allo scalone dell’atrio interno. Anche qui nessun sollevatore, ma grazie all’aiuto di un turista, la ragazza e i genitori riescono a entrare in Certosa. Poco più in là, all’interno di una delle cantine della Certosa, forse gestite dal Comune, dove in questi giorni è stata allestita una mostra di antiquariato, si scopre che è presente un’attrezzatura per persone disabili, un sollevatore per una decina di scalini. Peccato che non è utilizzato, nuovo nel celofan. Ma soprattutto il sollevatore serve solo una scalinata in fondo alle cantine, per arrivare alla quale, ci sono altre due scalinate sprovviste di sollevatore. Insomma, la solita storia, i soldi si spendono perché si devono spendere, non perché siano utili e funzionali a risolvere i problemi. #andateacasa #certosadipadula #soprintendenzasballata #soldipubblici #comunepadula”

            Da una nostra piccola indagine il giornalista Salvatore Medici non era solo durante la sua visita in Certosa, bensì accompagnato da una donna padulese che addirittura avrebbe ricevuto una telefonata di richiamo da parte di una giovane politica locale che, a censura dell’accaduto, avrebbe lamentato la pubblicazione della notizia nel periodo di maggior affluenza di visitatori in Certosa. Ricordiamo che il nostro giornale come sempre è a disposizione per ricevere dichiarazioni e/o segnalazioni, se qualcuno si dovesse sentire chiamato in causa, nella massima disponibilità e trasparenza gli si darà lo giusto spazio così come accaduto recentemente.

            Il post su Facebook di Salvatore Medici ha avuto però una svolta positiva, seppur a metà, in quanto in questi giorni abbiamo scoperto che l’ascensore di competenza del Polo, quello che permette di evitare l’ingresso all’attuale biglietteria del monumento, ha ripreso a funzionare (speriamo per sempre una volta per tutte!!), anche se l’attraversamento del percorso non è certo un toccasana per le narici di chi vi passa. Un palese esempio che per ottenere la normalità della gestione delle cose pubbliche bisogna obbligatoriamente renderle pubbliche. Purtroppo però se ci spostiamo nell’area di competenza del Comune di Padula la situazione cambia. Le sale ora gestite dal comune, e che a breve saranno date in gestione al nuovo Concessionario in collaborazione con la neo cooperativa padulese, oltre ad avere il servoscala incellofanato hanno anche un ascensore bloccato da tempo immemore. Sarà lo stesso Concessionario & Co. ad accollarsi le spese di riparazione e manutenzione?  E ancora: il Consorzio è stato messo a conoscenza di queste Spese aggiuntive ? A noi interessa che il tutto funzioni alla perfezione, a tutela dei visitatori e a tutela dell’immagine della Certosa che dev’essere gestito e promosso all’altezza di tutti i maggiori luoghi della cultura nazionali. Dopo una visita all’interessante mostra antiquaria vi lasciamo con un quesito a cui cercheremo di dare una risposta nel tempo: dov’è finita la mostra che prima era allestita nei locali dell’esposizione antiquaria?

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