Civismo 3.0 per un nuovo Rinascimento Italiano

La redazione

FIRENZE (4 giugno 2018) – Nelle città tecnologiche in trasformazione, la politica ha prodotto spinte controriformistiche e conservative, che hanno finito con l’alimentare il fronte, impropriamente così definito, dell’”antipolitica” e del “populismo”.

Questo è un appello per un nuovo civismo, libero e quindi responsabile.

Negli ultimi decenni i tassi di crescita costante e ancora tendenziale delle popolazioni hanno raggiunto livelli tali da far pensare anche a una crisi dell’intero eco-sistema su scala planetaria.

Lo sviluppo demografico è stato senz’altro agevolato dalla costruzione di un complessivo apparato scientifico-tecnologico-finanziario, capace di relegare la politica e con essa i politici a un ruolo rappresentativo di comprimari, se non talora a quello di semplici comparse.

Anche laddove abbia assecondato i processi di sviluppo tecnologico in atto, in senso evidentemente tecnocratico, la politica non ha saputo fornire adeguate risposte alla domanda di comune senso civico, secondo il modello classico della polis tradizionale.

Nelle città in continua trasformazione ad alto tasso di ottani high-tech la politica ha prodotto spinte controriformistiche e conservatrici, che hanno finito con l’alimentare il fronte, impropriamente così definito, dell’”antipolitica” e del “populismo”.

In pratica, le elite al potere, in Italia come altrove, hanno di fatto rinunciato al consenso civico degli elettori, propagandando una logica identitaria rivelatasi incapace d’incidere nella realtà quotidiana, perché allergica ai compromessi necessari della autentica rappresentanza democratica.

Ciò premesso, riteniamo quindi che occorra piuttosto ripartire dai nostri territori, da ciò che, in concreto, condividiamo come cittadini dello stesso paese, città, stato,delle nostre comunità, grandi e piccole, reali e virtuali Dobbiamo ricolonizzare i nostir spazi, in rete e nel quartiere, riprendere il senso autentico dello stare insieme, del confronto faccia a faccia, della gioia di conoscersi e farsi conoscere.

Soltanto così, riteniamo, è possibile immaginare e costruire un futuro per tutti, e in particolare per i più deboli e per le nuove generazioni.

Nicola Cariglia, Carla Ceretelli, Graziano Cioni, Angelo Giubileo, Cesare Mannucci

E’ possibile sostenere l’appello e firmare la petizione su change.org o accedervi dal profilo facebook o twitter dei promotori dell’iniziativa

 

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