Gaspare Russo: il mio rapporto con i sindaci di Salerno e … la bottiglia di grappa inviata a De Biase

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Gli incontri settimanali con l’avv. Gaspare Russo continuano senza sosta. Questa volta mi incuriosisce sapere quali siano stati e quali sono i suoi rapporti con i tanti sindaci che hanno governato la città di Salerno dopo di lui.

Presidente, dopo di lei ci sono stati molti sindaci. Quali rapporti ha avuto con loro ?

== Unicamente ed esclusivamente rapporti con Bruno Ravera e con Aniello Salzano, amici di vecchia data, amici di prima, amici durante la mia attività politica, ma anche dopo e fino ad oggi. Con Renato Borrelli, altro sindaco democristiano, un buon rapporto amichevole, ma scarsa frequenza e nessun   rapporto politico. Un’ultima volta nel corso degli anni ’80 in occasione della visita aa Salerno di Papa Wojtyla, a Piazza della Concordia, l’arcivescovo Guerino Grimaldi mi volle presente ed ero l’unico esponente politico della DC indicato dal gruppo.

            Il sindaco in carica in quel momento era Vittorio Provenza. Mi sembra di avervi già dato una foto.

            Con gli altri sindaci nessun rapporto.

Perché si determinano queste situazioni ?

== Io parlo per me, e non posso parlare per gli altri. Penso che i sindaci che si sono succeduti negli anni, soprattutto quelli di sinistra e quelli del PCI ci considerano testimoni scomodi.

Presidente non ha mai avuto rapporti con Vincenzo De Luca ?

== NO. Recentemente, ovvero qualche anno fa, in occasione di vicende comunali, che riguardavano vicende passate ho tentato di segnalare l’esistenza di certe decisioni pubbliche adottate precedentemente, che potevano essere utili per la risoluzione dei problemi sul tappeto.

Presidente, perché mai questo comportamento ?

== Azzardo una risposta. Io ho sempre riconosciuto e riconosco che chi governa ha il diritto di governare. Chi invece sta, come normale cittadino fuori dalla politica attiva, ha il diritto di esprimere le sue opinioni, anche quando non sono gradite da chi comanda.

Quindi lei, Presidente, vuole dire che dopo un decennio con molti sindaci negli anni ’80, De Luca ha saputo comandare sul serio

== SI, ma io non ho quasi mai condiviso le sue scelte e decisioni e frequentemente ho manifestato, anche pubblicamente, e via stampa, queste mie opinioni. E’ la democrazia e la partecipazione.  Le osservazioni che facevo erano sempre documentate, ma non erano capi di accusa. Pensavo che potessero essere utili, ma sono state sempre sistematicamente ignorate e non hanno mai fatto oggetto né di repliche, né di approfondimenti.

Allora Presidente tra i tanti sindaci gli unici due sindaci con i quali ha avuto ed ha un certo rapporto sono stati Ravera e Salzano, e perché ?

== SI, Salzano mi volle anche come suo testimone al giuramento davanti al Prefetto. Nella mia esperienza di consigliere regionale, di presidente della regione e poi di presidente del gruppo regionale della DC, fino al 1986, e se volete anche nella mia funzione di consigliere di amministrazione dell’Ente Ferrovie dello Stato dal 1985 al1988, in una politica di continuità, esercitando le mie funzioni senza che un sindaco mi avesse mai chiesto qualcosa  ho esercitato la mia influenza per una serie di interventi di carattere fondamentale per Salerno e provincia, che era il mio collegio elettorale.

            Con Ravera sono stato sempre e sono in rapporti amichevoli. Ricordo però che Ravera nei primissimi anni 80, forse nel 1982, mi impegnò per scongiurare una lottizzazione, che era stata concordata in sede regionale, anche con il contributo di rappresentanti della DC di asservimento della sanità salernitana a quella napoletana, e voglio aggiungere che la costruzione della Torre Cardiologica nell’ospedale Ruggi di San Leonardo è dovuta all’iniziativa di Ravera e all’apporto decisivo da lui a me sollecitato e da me effettuato.

Residente si dice che lei inviò a De Biase una bottiglia di grappa a fine mandato. Perché ?

== SI, gliel’ho mandata; era una bottiglia della mia collezione con cinquant’anni di invecchiamento. Bisogna però fare un passo indietro. In una dichiarazione pubblica De Biase lamentò che alla fine del suo quinquennato sindacale non gli avevano mandato neanche una bottiglia di grappa, che evidentemente era il liquore che lui preferiva.

Perchè gliel’ha mandata ?

== Non lo conoscevo, e non ho avuto ne ho alcun rapporto con lui. Tuttavia a fronte di abituali programmi omnicomprensivi che accompagnano da sempre l’elezione di un sindaco, quella volta il programma presentato da De Biase era un programma serio, articolato, completo, moderno, frutto di un egregio lavoro collettivo di una equipe, che certamente non apparteneva alla DC, ed era realizzabile. Ne ho conservato ancora una copia, perché a mio avviso è ancora valido e anche perché nessuno di quei punti programmatici è stato realizzato, forse non per colpa sua.

E vi ha mai ringraziato per questo omaggio ?

== NO, mai, pur essendoci qualche volta incontrati, quando era stato messo in disparte. E questo è un aspetto negativo della nostra città.

Presidente lei pensa che l’abbia graditol’omaggio ovvero che almeno l’abbia assaporata quella grappa pregiata ?

== Bisognerebbe chiederlo a lui. La grappa aveva un invecchiamento di oltre cinquant’anni, era perfettamente bevibile, anzi era una grappa da collezione.

 

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