Certosa: nel biglietto unico c’è anche il Battistero abbandonato?

Aldo Bianchini
Padula – Dopo la segnalazione del Comitato Civico di Padula (quello retto dal giovane avv. Giuseppe Perito) al Comune sul degrado del viale che porta dalla corte esterna della Certosa al monumento a San Brunone la situazione è tornata alla normalità, o quasi.
Ad essere interpellati furono il sindaco Paolo Imparato ed il consigliere delegato al turismo Settimio Rienzo ma a rispondere operativamente sono stati il Consorzio di Bonifica e la Comunità Montana del Vallo di Diano (e tanto per ricambiare l’atto di grande cortesia … sembra che il sindaco Imparato da tempo sia in contrasto “politico” con tutti gli altri amministratori, anche quelli del Consorzio di Bonifica e della Comunità Montana che hanno provvidenzialmente ripulito il viale in questione).
Probabilmente la velocità dell’intervento è dovuta anche all’avvicinarsi del 10 agosto, data in cui normalmente vede realizzarsi la “Frittata dalle mille uova”. Sembrerebbe che la mega “padella” (in verità un po’ in disarmo e tutta arrugginita !!) che permette la cottura di migliaia di uova, dopo l’evento padulese, andrà in trasferta in Calabria per una manifestazione simile.
La speranza è che la velocità messa in campo per la pulizia del viale sia la stessa per togliere dal degrado il Battistero Paleocristiano di San Giovanni in Fonte. Anche questa volta il degrado è stato segnalato dal Comitato Civico di Padula ai due amministratori comunali precedenti senza riscontro.
Da un sopralluogo al Battistero è evidente lo stato di degrado; all’esterno lungo il viale di accesso la staccionata in legno è oramai un ricordo, sono pochi i pezzi rimasti, i vasi che avrebbero dovuto contenere le piante aromatiche sono vuoti e qualcuno anche distrutto, la cartellonistica con la storia del luogo mostra l’incuria in modo più che evidente, il prato è invaso da erba alta così come alcuni canali completamente ostruiti dalle piante acquatiche. E dulcis in fundo non mancano i cani che qualcuno indica come randagi e qualche altro come di proprietà del titolare dell’adiacente agri-turismo (la permanenza dei cani in quel punto l’ho già segnalata anche alle Autorità con specifica denuncia qualche anno fa).
All’interno la situazione non cambia, si può paragonare ad una “piccionaia” dove ci sono talmente tanti nidi di piccioni che non c’è spazio nemmeno più per le nuove covate, tant’è che le uova cadono in acqua. La passerella è cosparsa di guano e le mura interne coperte da ragnatele. No, non è la descrizione della casa dei fantasmi, è il Battistero di San Giovanni in Fonte così come l’ho visto il 4 agosto 2018.
Ma l’arrivo del concessionario non avrebbe dovuto valorizzare i luoghi? Dopo la firma del contratto con il Comune di Padula non dovrebbe essere il consorzio napoletano Artem-net ad occuparsi della pulizia dei beni che ha in concessione?
L’Accordo di Valorizzazione tra il Polo Museale della Campania ed il Comune di Padula sicuramente non prevede situazioni paradossali come questa, ma altrettanto sicuramente prevede il controllo delle predette medesime situazioni. Lo scopo del biglietto unico, in cui è inserito anche il Battistero, è proprio quello di tutelare i luoghi e renderli fruibili ai visitatori.
Ma a questo punto i visitatori cosa devono pensare del Comune di Padula e del Polo Museale della Campania?
Ne vale anche l’immagine dei due prestigiosi Enti. Certo la nuova direttrice della Certosa, la dott.ssa Anna Maria Romano, avrà un bel po’ da fare in un contesto non di certo facile, dove i beni vengono divisi tra Stato e Comune con un terzo privato che vende i suoi servizi.
Intanto il primo segnale positivo del cambio di guardia alla direzione del monumento è finalmente la riapertura di un nuovo ambiente, ovvero di parte della passeggiata coperta, il lato che ospita la mostra “La Certosa ritrovata” che sarà nuovamente visitabile a partire dal 10 agosto in occasione di una giornata studio in memoria dell’Arch. Mario De Cunzo. Il plauso va alla neo direttrice con questo segnale forte messo in campo a poco più di un mese dal suo insediamento; una direttrice che comunque vorremmo più apertamente dialogante con la stampa attraverso incontri calendarizzati anzitempo ed utili ad evitare possibili fraintendimenti. In definitiva la direttrice amministra un bene artistico e monumentale pubblico invidiabile ed invidiato anche a livello mondiale.

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