MALEDETTO SIA L’UNDICI SETTEMBRE

 

Di Giuseppe Colasante

SALERNO – L’ 11 settembre è una data infausta. Fu proprio in questo giorno
dell’anno di grazia 2001 che si verificò l’attacco alle Torri
Gemelle che causò la morte di 3.000 cittadini che non avevano colpe.
L’attacco suicida fu opera di kamikaze di fanatici dell’estremismo
islamico.
Quando appresi dell’accaduto mi venne subito in mente un altro 11
settembre. Quello dell’anno di grazia 1973.
Ero giovane, avevo 29 anni, a memoria non sarei in grado di ricostruire gli
avvenimenti che turbarono l’opinione pubblica dei democratici di tutto
il mondo. In Cile, un colpo di Stato da parte di un generale fellone,
Augusto Pinochet, conduce alla morte del Presidente Salvatore Allende.
Anche quest’avvenimento è avvolto dai fumi degli anni trascorsi in
questi 50 anni. Cosa ricordo? Ricordo la rabbia e il sentimento di
impotenza. Risuona nella mia mente l’inno degli Inti Illimani che
mandai a memoria: ” El pueblo unido, jamais sarà vencito “,
tanti nomi illustri che mi sono cari, quello di Luis Sepulveda, quello di
Gabriel Garzia Marquez, quello di Pablo Neruda. Grazie a loro ho imparato
ad amare il Cile, Patria di un Presidente democratico che pagò con la vita
la sua voglia di dare alla sua Patria una prospettiva di sviluppo e di
crescita. Una voglia che disturbò gli Stati Uniti d’America che
promossero il colpo di Stato che questa volta, a differenza di Cuba, ebbe
successo. Ma Cuba dovette combattere una guerra per conquistare la propria
libertà e la propria indipendenza, Allende non prese in esame la
possibilità di imitarla, era contrario all’uso delle armi. Allende fu
ucciso dai suoi nemici? Allende si uccise per non cadere nelle mani di
quelli che sarebbero divenuti i suoi carnefici? Non chiedetemelo, non ve
lo so dire. So solo che dopo il colpo di Stato in Cile fu inaugurata la
sciagurata vicenda dei ” desaparecidos “, migliaia di cittadini
arrestati di notte, mai processati, vessati, seviziati, scomparsi senza
che le loro famiglie potessero avere loro notizie, assassinati dai propri
aguzzini e segretamente sepolti in fosse comuni o gettati dagli aerei
nelle acque dell’Oceano Atlantico o in quelle del Rio de la Plata.
L’11 settembre è una data infausta, non potrà mai essere riabilitata,
se la cancellassimo dai nostri calendari i morti delle Torri Gemelle e le
vittime della reazione in Cile non avrebbero giustizia.

 

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