ZAMBROTTI: l’interrogazione del senatore Iannone e l’umile richiesta di un giornalista di provincia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini

SALERNO – L’utilizzo smodato di FaceBook spesso causa problematiche difficilmente controllabili. E se è vero che da un lato anche la politica si serve dei social (elezioni presidenziali statunitensi !!), dall’altro lato se i social vengono utilizzati per personalizzare le vicende può accadere che dagli stessi social arrivano i segnali di una decisa caduta etica ed anche elettorale, se non proprio di una sconfitta definitiva. Soprattutto quando i partiti vivono ai margini della soglia necessaria per entrare in Parlamento.

            Nelle ultime settimane ho dedicato al personaggio Enrico Zambrotti di San Pietro al Tanagro due articoli di approfondimento procedendo per gradi (come è nel mio stile giornalistico a puntate) per arrivare al nocciolo della questione incentrata sul cosiddetto “caso Zambrotti” che sta veleggiando alla guida del Consorzio di Bacino Salerno/3 da tempo immemore sulla scorta di proroghe su proroghe pur essendo ormai pensionato.

            Lo scorso 27 agosto il dr. Giovanni Graziano, coordinatore in terra valdianese del partito FdI (Fratelli d’Italia) in riferimento ai miei due precedenti articoli su Enrico Zambrotti ha postato su FB un commento surreale sulle mie ipotetiche capacità di rispondere all’interrogazione a risposta scritta (Atto n. 4-00458 Pubblicato il 2 agosto 2018, nella seduta n. 30) che il neo senatore Antonio Iannone (FdI) ha rivolto ai ministri dell’interno (Matteo Salvini) e della pubblica amministrazione (Giulia Buongiorno); una interrogazione ai limiti della perfezione perché fondata su ineccepibili riferimenti legislativi per arri are rapidamente alla sostanza del problema che è e rimane incardinato sulla legittima permanenza di Zambrotti alla guida esecutiva del Consorzio di Bacino con regolari emolumenti aggiuntivi al trattamento pensionistico già in godimento; cosa questa che appare assolutamente contro legge.

            Il senatore Antonio Iannone, che conosco da tantissimi anni, è al momento uno dei più attivi e produttivi nei lavori a Palazzo Madama e all’interno delle Commissioni Parlamentari delle quali fa parte; un esempio, quindi, di come si deve svolgere il ruolo di rappresentante del popolo; Antonio, del resto, è stato da sempre così, da quando iniziò la sua attività politica nei giovani della destra salernitana fino ad arrivare sullo scranno di Presidente dell’Ente Provincia ed ora nel Senato della Repubblica. E Antonio ha anche avuto il grosso merito personale di saper ascoltare e, soprattutto, di saper rispettare il ruolo altrui senza mai ironizzare sarcasticamente (come ha fatto Graziano), e questo, unitamente alla sua assoluta affidabilità, lo ha pienamente ripagato sul piano politico.

            Conosco il sen. Iannone esattamente come lui conosce me; peccato non poter dire la stessa cosa per i suoi rappresentanti sul territorio (a cominciare al Vallo di Diano); Antonio sa benissimo  che non mi sono mai sostituito a chicchessia, soprattutto ai Ministri della Repubblica anche perché non ho mai pensato di potermi sostituire alle Autorità costituite; e questo mi ha consentito di operare con assoluta libertà ed in piena autonomia nelle analisi delle vicende politiche nostrane, e da oppositore storico del governatore De Luca ho spesso evidenziato anche le cose buone fatte dalla sinistra così come ho eclatato, spesso, quelle di destra sollecitando i suoi autorevoli esponenti ad una maggiore attività di opposizione nella filiera di comando del sistema di potere deluchiano; pur non essendo mai stato un uomo di partito, di nessun partito. Ma tutto questo può essere scoperto soltanto da chi segue da tempo i miei articoli; sicuramente non da Giovanni Graziano che probabilmente ha letto soltanto gli articoli su Zambrotti.

            In calce provvedo a pubblicare per intero sia l’interessantissima interrogazione del sen. Iannone, in uno alla nota postata su FB dal dr. Graziano; così il lettore può farsi un’idea dell’accaduto che ritengo alla stregua di un piccolo incidente di percorso di un partito (Fratelli d’Italia) che farebbe, però, bene a richiamare i propri coordinatori provinciali e locali ad una maggiore attenzione verso la comunicazione in genere; e perché no, anche verso il giornalismo che cerco di esprimere quotidianamente.

            Per quanto riguarda, infine, il nocciolo della questione, ovvero il motivo del contendere, cioè Enrico Zambrotti e la sua attuale posizione in seno al Consorzio di Bacino, non ho nessuna difficoltà ad esprimere il mio pensiero (anche i giornalisti pensano !!) che è sicuramente negativo nei confronti del manager e tutto in favore dell’eccellente interrogazione del sen. Iannone; peccato che le interrogazioni difficilmente sortiscono l’effetto desiderato e se i supporter di Iannone ironizzano sui giornalisti è davvero la fine. Ma questa è un’altra storia.

Interrogazione del sen. Iannone

Atto n. 4-00458IANNONE – Ai Ministri per la pubblica amministrazione e dell’interno. –

Pubblicato il 2 agosto 2018, nella seduta n. 30

 

Premesso che:

la legge n. 135 del 2012, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 95 del 2012, aveva introdotto il divieto, per le amministrazioni pubbliche, di attribuire incarichi di studio e consulenza a soggetti, già appartenenti ai ruoli delle stesse amministrazioni e collocati in quiescenza, che avessero svolto, nel corso dell’ultimo anno di servizio, funzioni e attività corrispondenti a quelle oggetto dello stesso incarico di studio e consulenza;

la legge n. 114 del 2014, di conversione del decreto-legge n. 90 del 2014, ha aggravato le regole di incompatibilità per i pensionati allargandole ad incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di governo delle amministrazioni, ad eccezione dei componenti delle giunte degli enti territoriali e dei componenti titolari di organi elettivi degli stessi;

il provvedimento mette fine all’istituto del trattenimento in servizio che permetteva ai dipendenti pubblici di rimanere a lavoro per altri 2 anni anche una volta raggiunti i requisiti per il pensionamento. I trattenimenti in servizio in essere alla data di entrata in vigore sono stati fatti salvi fino al 31 ottobre 2014 o fino alla loro scadenza se prevista in data anteriore;

per fare maggiore chiarezza sulla vicenda, il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri, d’intesa con il Ministero dell’economia e delle finanze, ha diramato la circolare n. 6 del 2014, “Interpretazione e applicazione dell’articolo 5 comma 9 del decreto-legge n. 95 del 2012, come modificato dall’articolo 6 del decreto-legge 24 giugno 2014 n. 90”, con la quale ha chiarito che la nuova disciplina si applica agli incarichi conferiti a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto, vale a dire il 25 giugno 2014, con la conseguenza che non sono soggetti ai nuovi divieti gli incarichi conferiti fino alla data del 24 giugno 2014; l’eccezione ai divieti si applica ad incarichi e collaborazioni svolti a titolo gratuito, con rimborso delle spese documentate, per una durata non superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile, con l’obbligo da parte delle amministrazioni di valutare prudentemente la compatibilità dell’incarico o carica con la gratuità e con la durata limitata e con le responsabilità e i meccanismi di valutazione connessi all’incarico;

 

rilevato che, per quanto risulta all’interrogante:

con deliberazione n. 45 del 26 giugno 2014, dunque dopo l’entrata in vigore del decreto-legge n. 90 del 2014, il consiglio di amministrazione della società multiservizi consorzio Centro sportivo meridionale-bacino Salerno 3, con sede a San Rufo (Salerno) in via Camerino, ha prorogato la nomina del dottor Enrico Zambrotti, settantatreenne e da tempo in quiescenza, a direttore generale del consorzio fino ad indizione di pubblico concorso ed alle condizioni stabilite dalla precedente deliberazione n. 89 del 21 novembre 2011;

ad oggi nessun concorso è stato bandito e il dottor Enrico Zambrotti permane nell’incarico nonostante sia trascorso ben oltre un anno dalla proroga ricevuta;

la permanenza del dottor Zambrotti nell’incarico non è avvenuta a titolo gratuito, come prescritto dalla normativa vigente, ma alle condizioni economiche precedentemente stabilite con deliberazione del consiglio di amministrazione n. 89/2011;

 

considerato che la permanenza costituisce una grave violazione del dettato normativo del decreto-legge n. 90 del 2014 sia per il protrarsi dell’incarico oltre il consentito sia per la non gratuità dell’espletamento delle funzioni,

 

si chiede di sapere se quanto sopra risponda al vero e quali provvedimenti di competenza i Ministri in indirizzo intendano adottare per ripristinare un accettabile stato di legalità nella gestione del consorzio.

 

 

Commento di Giovanni Graziano su FB del 27.08.18

INTERROGATO IL MINISTRO, RISPONDE BIANCHINI

Leggo con profondo stupore, tra le pagine de Il Corriere di Salerno, le argomentazioni di Aldo Bianchini rispetto alla posizione che Fratelli d’Italia ha assunto, e non da oggi, sulla governance del Consorzio Centro Sportivo Meridionale. Ci viene propinata una lectio magistralis dal titolo
“L’uomo Zambrotti” ma altro non è che l’ennesimo tentativo di deviare artatamente dal cuore di quanto da noi sollevato. Ho già detto e ribadito, e per fortuna lo sanno anche i diretti interessati senza bisognare dell’avvocatura di Bianchini, che non è minimamente in discussione la
caratura personale e politica di Enrico Zambrotti e tanto meno di Vittorio Esposito, verso i quali personalmente nutro profondi quanto sinceri sentimenti di stima ed amicizia, ma abbiamo chiesto conto dell’opportunità, e per certi versi della legittimità, a rivestire le cariche istituzionali che attualmente occupano. Riprovo a fare chiarezza. L’interrogazione parlamentare presentata dal
Senatore Antonio Iannone, ovviamente dietro nostra iniziativa, ha il semplice scopo di chiarire se, alla luce delle normative vigenti, la carica di Direttore Generale del Consorzio può o meno essere attribuita a chi è già in quiescenza per superati limiti di età. Cosa c’entra “l’uomo Zambrotti”? Tra l’altro è lo stesso Bianchini a convergere sulle nostre posizioni quando sentenzia che “la nomina di Zambrotti a Direttore Generale del Consorzio, spacciata per provvisoria, (nell’attesa del
concorso pubblico per il posto vacante lasciato per il pensionamento dello stesso) sta diventando quasi definitiva….”. Per quanto concerne Vittorio, poi, la nostra posizione è altrettanto chiara quanto rispettosa de “l’uomo Esposito”. Nel momento in cui il Consorzio Centro Sportivo
Meridionale ha perso la gestione del ramo rifiuti, non è più Bacino Salerno 3, i Comuni consociati si sono ridotti ai soli fondatori cui si aggiunge la Comunità Montana Vallo di Diano. Tra questi non vi è il Comune di Sanza di cui Vittorio Esposito è sindaco. Il nostro ragionamento è
molto semplice, quasi banale: “è opportuno che un sindaco di un Comune non consociato presieda un Ente che assiema in forma associata Comuni altri dal proprio? – ed ancora più banalmente – è politicamente opportuno che un non contributore gestisca le risorse di coloro che invece contributori lo sono?”. Anche qui, cosa c’entra “l’uomo Esposito”?. Lo stupore, però, mi sia consentito, aumenta nella misura in cui ritornano prepotenti alla mente le valutazioni che il buon Bianchini faceva sugli stessi “uomini”, e negli stessi incarichi istituzionali, non più qualche
anno fa, quando a parlare era il berlusconianforzista, acceso supporter del centro destra vincente, e praticamente padrone incontrastato della provincia di Salerno. Facile ricostruire che i pareri illo tempore espressi dal ficcante giornalista non erano proprio coincidenti con quelli di oggi, eppure anche all’epoca si trattava de “l’uomo Zambrotti” e de “l’uomo Esposito”. Qualcuno diceva che solo gli stolti non cambiano mai idea, ma a noi stolti coerenti non sfugge neppure chi, “troppo
intelligentemente”, le ricambia ad ogni folata di vento
. Per avere lumi abbiamo fatto interpellare formalmente il Ministro dell’Interno che vogliamo sperare trovi un poco più di tempo di quanto non
abbia fatto il suo predecessore Minniti che si è guardato bene dall’affrontare la scottante vicenda tutta in chiave PD, lo stesso partito che poi lo avrebbe eletto guarda caso a Salerno. Nel frattempo Il Quotidiano di Salerno ci anticipa che, nelle more dei riscontri ministeriali, a rispondere sarà lo stesso Bianchini che, come egli stesso ha minacciato, entrerà nel merito dell’interrogazione parlamentare presentata dal Senatore Iannone. Attendiamo trepidanti, e leggeremo con
rispettoso interesse, ma preferiamo in ogni caso rimanere nell’ambito dell’ortodossia istituzionale e protendere per esiti competenti per funzione e materia. Allo stato, basiti ed interdetti al cospetto di cotanta coerente verità, avremo pure il diritto di stupirci! Giovanni Graziano
Coordinatore Vallo di Diano e Componente Assemblea Nazionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale.

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