La milza imbottita “ A meveza ‘mbuttunata “

di Giovanna Santucci e Alfredo Di Domenico

La tradizione popolare tramanda che il 21 settembre, giorno del Santo Patrono San Matteo, nelle strade cittadine di Salerno e non soltanto nel centro storico, aleggiano gli intensi profumi del vino e dell’aceto.

Sono le massaie che preparano questa deliziosa pietanza dal gusto forte e deciso.

Un tempo i venditori di cibi cotti, dislocati lungo le vie e nei punti di maggior affluenza di pubblico, approntavano tavoli e sedie all’aperto per consumare i cibi classici della tradizione gastronomica salernitana: peperoncini fritti, peperoni imbottiti, melanzane spaccate , frittelle , muss e puorc e semi di zucca in un cuppetiello di carta di giornale!!

Ma lei e solo lei è stata ed è ancora la regina della festa : a“meveza ‘mbuttunata” come viene chiamata nel dialetto locale, piatto tipico della tradizione culinaria salernitana….

“Non c’è strada non c’è vico che non si sente addore d’acito…”

Le origini di questo piatto, nascono dalla tradizione popolana di un tempo, quando la popolazione meno abbiente, veniva pagata per i servigi fatti con carni povere, principalmente con interiora di animali.

La milza di vitello ha un buon contenuto proteico ed un ridotto contenuto lipidico e inoltre è priva di carboidrati. Una pietanza decisamente buona e salutare.

Il miglior modo per gustare la ‘meveza ‘mbuttunata è in un bel panino caldo e croccante: una vera bontà!!

Ingredienti:

1 milza di vitello di circa Kg 1,5

500 ml di aceto di vino rosso

2 bicchieri di vino rosso

2 spicchi di aglio

prezzemolo fresco q.b.

1 peperoncino piccante

Olio evo

Sale

Procedimento:

Innanzitutto quando acquistate la milza dal macellaio fatela spellare e fate creare una piccola tasca al centro della stessa nella quale metterete l’imbottitura.

Lavate la milza sotto l’acqua fredda ed una volta asciugata con un canovaccio di lino pulito, salate il suo interno.

Preparate un battuto di prezzemolo, aglio, peperoncino e aggiungete un pizzico di sale.

Inseritelo all’interno della tasca e richiudete l’estremità con degli stuzzicadenti o cucite con ago e filo.

In una padella capiente a bordi alti, mettere abbondante olio e.v.o. e fate rosolare la milza a fuoco basso per circa 10 minuti per lato; poi aggiungete del vino rosso, aceto di vino rosso ed un pizzico di sale. Lasciate sfumare a fuoco lento girando di tanto in tanto la milza e facendo attenzione a non bucarla . Quindi lasciatela cuocere per circa 2 ore.

Pronta la milza, lasciate che si raffreddi ( questo piatto và mangiata freddo), tagliatela a fettine, disponetela in un piatto di portata e servitela in tavola.

Cosa bere?

Azzardiamo un accostamento non con il vino perché l’uso dell’aceto non consente l’accoppiamento bensì un boccale di birra buona, profumata ed aromatica : una trappista belga!!

Buon San Matteo!!

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