L’ITALIA DI SALVINI: l’analisi di Angela D’Alto

La redazione

SALERNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota-approfondimento inviataci da Angela D’Alto (vice sindaco di Monte San Giacomo – SA), una nota che illustra il pensiero della vice-sindaco sulla situazione italiana del dopo elezioni di marzo 2018.

 

“”Angela D’Alto – A sei mesi dal voto, senza entrare nel merito delle cose fatte( non ne ricordo una) e annunciate( in quantità industriale) da questo governo, una cosa emerge con assoluta chiarezza: Salvini è il leader incontrastato di questa maggioranza, detta la linea politica, stabilisce tempi e priorità, cresce elettoralmente in modo vertiginoso, erodendo consensi a sinistra, a destra e ai grillini stessi, ridotti a sbiadite comparse del leader leghista. L’unica cosa che la gente ricorderà di questi primi sei mesi del governo giallo verde, sarà la guerra senza quartiere di Salvini agli immigrati ( giusta o sbagliata che sia). In più , Salvini riesce abilmente a praticare la politica dei due forni, governando con i servizievoli grillini, e mantenendo le alleanze con Forza Italia in Comuni e Regioni, anche per le prossime scadenze elettorali. Accontenta Berlusconi e ne incassa il sostegno per l’elezione di Foa presidente Rai (a proposito, ma i grillini non dovevano cacciar via la politica dalla Rai?) , bacchetta Di Maio sul reddito di cittadinanza, ammonendolo che laddove si facesse, toccherebbe solo agli italiani, prende a parolacce Roberto Fico, che prova a mantenere un filo con l’elettorato più di sinistra dei 5stelle, intimandogli di stare al suo posto, sberleffa la magistratura, (totem intoccabile dei grillini) , sfida il ministro Tria. Anche in Europa, la posizione del governo italiano è totalmente appiattita su quelle di Salvini: il voto pro Orban e l’intesa con Visengrad ne è la dimostrazione. In questo momento, il governo italiano È Salvini. L’Italia È Salvini. Il resto, comprimari che non esprimono nulla. Questo momento d’oro di Salvini, mi ricorda un po’ quello di Renzi, che si blindava il governo con il Nazzareno e teneva a bada l’inconcludente minoranza interna con qualche ‘osso’. Il machiavellismo renziano raggiunse l’apice con l’elezione di Mattarella Presidente della repubblica. Un PD al 40% e Renzi dominatore assoluto della scena politica. Come è finita lo sappiamo. Il declino fu inesorabile e furioso. Allora come ora, gli italiani non hanno più voglia di aspettare, e cannibalizzano classi dirigenti (certamente inadeguate) con una velocità fino a qualche anno fa impensabile. Dal 40 % all’opposizione è un attimo. Vedremo se Salvini sarà in grado, più di Renzi, di gestire questo enorme consenso che il Paese gli sta attribuendo. Le cadute dall’alto, come la storia recente insegna, sono le più rovinose””.

 

 

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