il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

GASPARE RUSSO: il Crescent farà la fine del Fuenti o c’è un accordo De Luca – Cinquestelle per salvarlo ?

Aldo Bianchini
SALERNO – La domanda che fa parte del titolo è sulla bocca di molti, soprattutto dopo le affermazioni dell’ex sindaco ed ex presidente della Regione Campania avv. Gaspare Russo sul futuro incerto della costruzione, ma anche alla luce delle indiscrezioni che svelerebbero un accordo segreto De Luca – Cinquestelle. Per saperne di più, sollecitamente, siamo ritornati ad interpellare nel suo storico studio di Via San Giovanni Bosco a Salerno il mitico plenipotenziario della D.C. salernitana dagli anni ’60 agli anni ’90.
Presidente, prima di passare alla domanda compresa nel titolo di questo articolo. mi preme sapere da Lei cosa ne pensa del fatto che l’avv. Oreste Agosto, vero protagonista della cosiddetta battaglia del Crescent sembra un po’ isolato nell’ambito del suo partito (il Mov. 5 Stelle) ?
• Domanda intrigante. Non c’è dubbio che nell’azione politica condotta agli inizi del Crescent l’avv. Agosto ha svolto un ruolo politico e professionale di grande rilievo. Nella vita politica e sociale i retroscena e le contrapposizioni tra le correnti e le sottocorrenti sono una normalità e appartengono a tutti i tempi. Io credo che l’avv. Agosto, che è ancora in azione sul fronte, insieme a Italia Nostra, sia stato accantonato anche perché, per parlar chiaro, eravamo alla vigilia delle elezioni e delle candidature.
Nel mondo dei Cinquestelle secondo Lei l’avv. Agosto sta dalla parte vincente o perdente, e per quali ragioni ?
• Nella vita politica chi ha idee e progetti può attraversare momenti di difficoltà, di accantonamento, ma non è mai fuori. Paradossalmente le minoranze hanno sempre un futuro, e Agosto avrà un futuro.
Presidente, le voci di strada sussurrano di un accordo segreto De Luca – Cinquestelle per salvare definitivamente il Crescent ?
• I rapporti tra le forze politiche e chi le rappresenta sono mutevoli, obbediscono a molte logiche, nulla si può escludere.
Presidente i lettori mi chiedono se davvero il Crescent finirà come il Fuenti ?
• Chi vince le elezioni ha il diritto e il dovere di governare e di mandare avanti con azioni adeguate il programma, che ha sottoposto in campagna elettorale agli elettori. A mia memoria (ma mi posso anche sbagliare) non ricordo che la realizzazione del Crescent, cioè della Piazza a mare sulla spiaggia di Santa Teresa, sia mai stata un cavallo di battaglia durante le diverse competizioni elettorali e abbia segnalato una partecipazione pro o contro da parte delle forze politiche e, soprattutto, della società civica salernitana. Era il progetto del maggiore esponente del partito che governava la Città nel quadro delle “grandi trasformazioni urbane” e nell’utilizzo strumentale di un grande archistar, che aveva la funzione di copertura.
Presidente, ritorniamo alla famosa delibera comunale n. 347 del 6 luglio 1973 con la quale si disegnava il futuro del porto turistico di Salerno. Nella delibera sono riportati studi, statistiche e calcoli di costi per un fronte mare tutto da godere. Perché poi non è stato fatto niente di tutto quanto previsto e approvato da tutti ?
• Domanda interessante, ma la risposta andrebbe chiesta ai partiti, soprattutto al Partito Comunista e le sue evoluzioni, al Partito Socialista, alla Democrazia Cristiana, ai PSDI, al PRI, al PLI e poi alle decine di sindaci, che con varie alleanze politiche si sono succeduti al governo della Città dal 1974 ad oggi. Alcuni sono ancora viventi. La storia viene raccontata sempre in maniera superficiale. Sarebbe, invece, utile chiamare le cose per nome e cognome. Ognuno dovrebbe e potrebbe raccontare la sua esperienza. Ovviamente questo tipo di scelta porterebbe a una partecipazione politica che in Città non c’è mai stata.
Ma quella delibera del 1973, Presidente, è stata successivamente scopiazzata e riproposta dai suoi successori anche se, poi, sul piano pratico-strutturale non è stato fatto niente. Perché ?
• Viviamo da decenni con un’accattivante leit-motiv all’insegna delle grandi trasformazioni urbane. Le proposte avanzate ed approvate con la mia amministrazione, composta da DC – PSI – PRI, e all’epoca definita con la qualificazione di un’amministrazione degli “equilibri più avanzati”, che includeva dall’esterno anche il PCI (una specie di antipasto del compromesso storico) e la partecipazione anche di altre componenti politiche disponibili a contribuire alla trasformazione della Città, del Fronte Mare (dal porto mercantile fino alla foce del fiume Irno), in parole povere tutta la città occidentale. Un disegno complesso, organico, di trasformazione urbana, che partendo dall’esistente, cioè la presenza e operatività del porto mercantile, affrontava in tutti i suoi aspetti urbanistici, economico-finanziari, i maggiori problemi che affliggono la nostra città e mi limito a ricordarne i maggiori, cioè le strutture legate alla sosta dei mezzi del trasporto pubblico e privato, extraurbano e urbano, il rilancio del centro storico, all’epoca in uno stato di abbandono, allo sviluppo di tutte le attività che vi sono connesse.
Presidente, per chiarezza, possiamo semplificare meglio cosa intende dire ?
• Essi sono chiaramente indicati con cronoprogramma e risorse finanziarie disponibili nella delibera, che ricordo fu approvata quasi all’unanimità e le forze politiche presenti in consiglio comunale, che risultano all’atto della votazione, quelli che non presero parte alla votazione lo fecero non per ragioni di sostanziali contrarietà ma unicamente perché erano all’opposizione dell’amministrazione, cioè per ragioni politiche. Nella delibera, che non è riassumibile in questo nostro incontro e che è disponibile per chi volesse consultarla o volesse seriamente affrontare la storia di questa Città, anche a quelli che sono oggi al governo nazionale e domani a quello regionale – provinciale e comunale.
Fuori da ogni metafora, Presidente a chi si riferisce ?
• Mi riferisco alla Lega ed ai Cinquestelle, soprattutto a questi ultimi che alle ultime elezioni sono stati supervotati a Salerno.

2 Commenti

  1. Certamente la politica – sia quella assennata che quella dissennata – può fare tutto e il contrario di tutto.
    Ciò non toglie che prima di assimilare eventualmente il destino del Crescent a quello del Fuenti occorrerebbe domandarsi cosa verrebbe realizzato al suo posto, e secondo quale progetto, visto che sarebbe ugualmente destinato a suscitare perplessità, pareri contrari e favorevoli, ricorsi e controricorsi.
    Il tutto per continuare a tenere aperto in quel sito un eterno cantiere. E proprio dove si vorrebbe che arrivassero in continuazione turisti e visitatori. Davvero u n bello spettacolo da offrire ai loro occhi!!
    Oltre al dilapidare delle risorse economiche e finanziarie già impiegate occorrerebbe reperirne altre per i lavori di abbattimento dell’edificio e di realizzazione di nuove opere, in un processo di “fare e disfare” denotante incertezza, schizofrenia e forse solo ricerca di interessi particolari.
    Da vari decenni quella zona non godeva di buona fama a causa del degrado e dell’abbandono in cui versava. Nè i diversi progetti per realizzare un decente fronte mare che includesse quel sito erano andati al di là di pure elaborazioni su carta.
    Ora sta per diventare realtà qualcosa di concreto. Si ha notizia anche che l’Amministrazione comunale stia per bandire una gara per completare l’arredamento della piazza antistante il Crescent, nonché valorizzare le aree dove dovevano sorgere le due torri e l’edificio trapezio, non più realizzati a seguito di un ennesimo procedimento di valutazione architettonica a cui il Crescent è stato sottoposto.
    Tutto questo per poi vanificarlo e a che pro?
    E la lunga sequela di procedimenti giudiziari che hanno accompagnato con esiti favorevoli il corso d’opera ancora non è bastata per convincere che quanto fatto finora ha i crismi della legalità, oltre che molti apprezzamenti anche dal punto di vista architettonico, artistico e paesaggistico.
    Ovviamente, sotto quest’ultimo aspetto non va escluso neanche il più ampio dissenso. Ma da questo a ipotizzare altre soluzioni non credo sia una buona cosa.

  2. Non condivido questa dichiarazione: “A mia memoria (ma mi posso anche sbagliare) non ricordo che la realizzazione del Crescent, cioè della Piazza a mare sulla spiaggia di Santa Teresa, sia mai stata un cavallo di battaglia durante le diverse competizioni elettorali…”, infati, durante la campagna elettorale del 2011 l’argomento è stato trattato dai sostenitori e dai detrattori. Sappiamo tutti come sono finite le elezioni…

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