GIUSTIZIA: sulla prescrizione interviene l’on. Ferraioli

La redazione

SALERNO – Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell’on. Marzia Ferraioli (Forza Italia) in materia di “prescrizione” nel processo penale.

“”FERRAIOLI, sulla prescrizione M5S peggio del Codice Rocco – Ansa Roma 12.11.18 – Perché volete abolire ad ogni costo la prescrizione nei gradi successivi al primo e perché ancora un intervento (già preannunciati) in tema di abolizione  del divieto di “reformatio in peius” ? Unica motivazione possibile è quanto già detto da Bonafede, da Di Maio, da D’Uva e da un aspirante Guatemalteco (vedi Di Battista) quanto a necessità di difendersi da tutti i “furbetti” (cioè gli indagati e gli imputati) e dagli “azzeccagarbugli” (gli avvocati).

Così la deputata di FI Marzia Ferraioli nel corso dell’audizione dei rappresentanti dell’ ANM davanti alle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera sul ddl Anticorruzione: “Questo governo sta ignorando tutti i precetti della Costituzione e ci porta dritti verso un sistema peggiore del Codice Rocco. Le affermazioni rese in questa sede dal Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati sono di conferma a questa scelta, perché ignare del precetti costituzionali, dei trattati internazionali e delle convenzioni che l’Italia ha firmato e che è obbligata a rispettare. Un Procuratore della Repubblica, per di più nel ruolo di Presidente dell’ ANM non può non richiamare, in sede di Commissione, le prescrizioni della Carta dei diritti e non può non avvedersi che quanto afferma e quanto, talvolta, propone è privo di ogni sensibilità alla Carta dei diritti. Nessuna risposta è stata data alle mie domande in tema di presunzione di non colpevolezza; di soggezione solo alla legge; di durata ragionevole del procedimento, perché il giusto processo, anche questo dimenticato, non può non restare a vita disancorato da un termine finale. Senza termine di durata del procedimento gli italiani saranno sospesi nel processo come astronauti che flutuano nello spazio, nel vago tentativo di tornare alla loro navicella. Per un imputato la navicella corrisponde alla sua vita, ai suoi affetti, al suo lavoro”.

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