CHIESA: l’ambientalista e il parroco rurale

 

Aldo Bianchini

VALLO di DIANO – C’è proprio bisogno che un ambientalista incontri un parroco rurale per dare vita ad una concreta sensibilizzazione del problema relativo alla natura e c’è proprio bisogno che un parroco rurale incontri un ambientalista per lasciarsi andare alla missione per la quale si è votato al Signore e per aprire, finalmente, le porte della Chiesa Cattolica in maniera seria e concreta ?

Sembrerebbe proprio di si; difatti nel nome della Chiesa e dell’ambientalismo si sono incontrati il parroco don Bernardino Abbadessa e l’ambientalista prof. Nicola Di Novella ed hanno subito dato vita alla “Prima mostra vivente di semi, frutti antichi e frutti dimenticati” che si è tenuta a Silla di Sassano nei giorni 8 – 9 – 10 e 11 novembre 2018.

Da qui è nato l’appellativo di “parroco rurale” attribuito, molto verosimilmente dall’ineffabile prof. Nicola Di Novella al parroco di Silla e curatore della Chiesa dedicata alla Madonna di Pompei che da oggi in poi passerà alla storia come la prima “parrocchia della ruralità” che sia mai stata creata in provincia di Salerno.

Nel mondo dell’ambientalismo ed anche, se non soprattutto, nel mondo di Terra Madre del grande arcipelago di Slow Food presieduto dal conosciutissimo Carlo Petrini (che organizza ogni due anni un evento a livello planetario) il nome di Nicola Di Novella è sicuramente un nome di prima grandezza; in pratica a livello nazionale e internazionale Nicola è tutto quello che, per ragioni sconosciute, in sede locale  gli viene poco riconosciuto se non addirittura negato anche dalle istituzioni ufficiali che, soltanto da poco, hanno cercato di recuperare l’impegno e le grandi capacità del notissimo ambientalista.

Nel corso del pomeriggio di oggi, alle ore 17.00 nel contesto della trasmissione televisiva Geo & Geo su Rai/3 il prof. Di Novella illustrerà i temi che gli sono più cari in materia di “biodiversità rurale”.

Nel mondo della Chiesa e soprattutto all’interno della struttura verticistica e dominante della Chiesa il nome di don Bernardino Abbadessa è stato per molti anni identificato nel difficile e forse scostante ruolo di “cancelliere” della Curia di Teggiano-Policastro; un nome – un  uomo e un sacerdote che la gente del luogo ha riscoperto come parroco rurale della propria identità comunitaria e con le vesti non più ufficiali e poco amate del cancelliere, ma con quelle di un sacerdote, del sacerdote di tutti, soprattutto della realtà rurale in cui si muove ed opera.

Questa miscela di capacità professionali, di serenità religiosa e di spirito organizzativo ha prodotto, appunto, la prima mostra di cui prima; ottenendo il patrocino del Parco Nazionale, del Comune di Sassano, dell’ecomuseo della Valle delle Orchidee e delle Antiche coltivazioni, della Parrocchia della Ruralità e dell’azienda vivaistica la “Taverna del Duca” di Sala Consilina che ha prima prodotto e poi esposto una infinita qualità e quantità di mele che hanno permesso la pratica organizzazione della mostra. L’azienda agricola Calicchio (Taverna del Duca) è una delle poche aziende che hanno ottenuto il “marchio del Parco” che non è una cosa (partorita da un’idea del presidente Pellegrino) che si regala per motivazioni politiche ma che si attribuisce alle aziende agricole davvero meritevoli che curano la biodiversità e la ruralità come patrimonio gratuito per l’occupazione giovanile. Su questo aspetto si è intrattenuto il presidente del Parco e sindaco di Sassano Tommaso Pellegrino che ha evidenziato l’importanza non solo degli aspetti professionali in tema di ambientalismo ma anche il sacrificio e la dedizione con cui diverse azienda del Parco hanno indirizzato la loro produzione verso la biodiversità per salvaguardare l’ambiente e per salvare semi, frutti antichi e frutti dimenticati nell’ottica di ridare alla Madre Terra tutta l’importanza che, soprattutto ai giorni nostri, merita da parte di tutti noi.

Tutti gli interventi ben guidati dal noto giornalista Pietro Cusati sono andati in questa direzione ed hanno prodotto ciò che tutti noi diciamo e non pratichiamo: largo ai giovani. Difatti tutta la mostra nell’arco dei quattro giorni della sua durata è stata incentrata sui giovani figli dell’ambientalista e del titolare dell’azienda agricola Calicchio: i dottori Riccardo Di Novella e Michele Calicchio.

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