TRAFFICO: a Salerno i casi di Via Croce e Via Settimio Mobilio … per entrambi i casi “cherzez les hommes o les femmes !!

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Nelle ultime ore la buona notizia che due giovani consiglieri comunali di Salerno, Roberto Celano (esponente di spicco di Forza Italia) e Nico Mazzeo (di Salerno per i Giovani), riportano al centro dell’attenzione dell’Amministrazione Comunale la questione quasi biblica della riapertura al doppio senso di marcia di Via Benedetto Croce, quel tratto stradale che dal Teatro Verdi porta verso Vietri sul Mare e che a metà strada si incrocia con lo svincolo del pericolosissimo Viadotto Gatto.

Sembra che ad impedire la riapertura da tantissimi agognata ci sia uno studio della Soc. Istemi (incaricata dal Comune e sul cui incarico Celano chiede giustamente chiarezza) ed anche una relazione di “anonimi esperti” dell’Università di Salerno (bisognerebbe capire di quale esperienza si parla e chi sono gli esperti).

Non solo, bisognerebbe in più capire ed anche velocemente dove abitano i rappresentanti della Istemi e dove gli anonimi esperti dell’università dimorano quotidianamente; sembra che qualcuno di loro, in palese conflitto di interessi, abiti proprio in Via Benedetto Croce o nelle immediate vicinanze. Non si spiegherebbe, altrimenti, come fanno degli esperti a relazionare che Via Croce non può essere restituita al doppio senso dopo che per oltre cento anni ha funzionato, e bene, in quel modo.

Ci sarebbe, è vero, anche il problema delle soste abusive in Via Benedetto Croce; ma questo non farebbe altro che confermare l’ipotesi del palese conflitto d’interessi; bisogna quindi cercare l’uomo o la donna (cherzez l’homme o la femme !!) da sottoporre a pubblico ludibrio, non fosse altro che per la caparbietà con cui insiste sul’immodificabilità del senso di marcia di un arteria fondamentale e decisiva per il traffico salernitano.

Ma il problema serio risollevato dai due consiglieri comunali ripropone anche, ed in maniera ancora più drammatica, il caso di Via Settimio Mobilio che nel punto in cui incrocia Via Torrione e Via Vinciprova, causando un ingorgo di traffico quotidiano che parte da Via Torrione (altezza Divani & Divani) e si ripercuote fino a Pastena e Marcatello, ogni benedetto giorno.

Quella di Via Settimio Mobilio è una battaglia che sto conducendo quasi in perfetta solitudine (rispetto alla stampa salernitana) e sulla base di questo mi viene spontanea una domanda: c’è un consigliere comunale che abita nella zona dall’incrocio di Via Mobilio fino a Pastena e Mercatello ?

Perché se c’è dovrebbe essere quantomeno punito pubblicamente; perché se uno fa il consigliere comunale ed abita prima di quel maledetto incrocio dovrebbe subito fare proprio il caso anche per andare incontro al desiderio di una intera comunità che non riesce a capire perché ogni giorno, con grave costo sociale ed enormi disservizi, deve sopportare che un qualsiasi funzionario comunale addetto alla circolazione non capisca il danno che quell’incrocio sta provocando.

Il problema è che nella zona c’è un membro della giunta municipale, addirittura risiederebbe in Via Torrione n. 79 a meno di cento metri dal luogo del misfatto. Assessore o assessora che tu sia, su datti una mossa e cerca almeno di affrontarlo il problema. Gli incarichi non sono solo il frutto di squallidi accordi di sottobanco, bisognerebbe guadagnarseli con i voti e i voti si ottengono se si fanno le cose e non soltanto chiacchiere.

Le soluzioni sarebbero tante, ed io nei precedenti articoli ne ho segnalate alcune inviandoli a molti consiglieri comunali; nessuno di loro si è, ovviamente, preoccupato non dico di dare una risposta a me ma almeno di porre seriamente la questione sul tappeto delle loro doverose competenze.

Solo per necessità di cronaca pubblico qui di seguito una parte del mio ultimo articolo (1° maggio 2018) anche per far meglio comprendere al lettore di cosa si sta parlando:

  • Nelle ore cruciali della mattina e del pomeriggio Salerno, ogni giorno, vive l’incubo del traffico e del caos. Perché ? E’ presto detto; il traffico si forma, come fosse il tappo di un collo di bottiglia, all’altezza dell’incrocio di Via Torrione con Via Settimio Mobilio (ex Via Irno) e per colpa anche di pochi scorretti automobilisti si propaga a cascata verso Pastena (ed anche Mercatello) riempiendo a ritroso tutta Via Torrione, Via Marino Freccia, Via Posidonia e Via Trento in una specie di infernale carosello che produce tra l’altro anche un “costo sociale” notevole sia dal punto di vista economico che ambientale, oltre che di nervi che schizzano per un nonnulla. Il grave problema scoppiò alcuni anni fa quando una piccola traversa, denominata G. Romano con tanto di tabella pubblica, venne letteralmente sbarrata; si dice perché privata ma le cause reali non si conoscono”.

 

Tutto il resto è storia; una storia fatta di insipienza o di vera incapacità di chi potrebbe intervenire e non lo fa ben sapendo che questi sono i problemi che dovrebbero, prima degli altri, interessare la sua sfera di azione e di competenze.

Sia per il caso di Via Benedetto Croce che per quello di Via Settimio Mobilio sembra ci sia alla base un problema di “conflitto di interessi”; personaggi in grado di bloccare la Polizia Municipale, la Commissione Tecnica che sovrintende al traffico e tutti i consiglieri comunali che fanno finta di non vedere, di non sentire e di non ascoltare.

E allora “cherzhez les hommes o les femmes” almeno per conoscere la loro identità, se esistono, e additarli all’opinione pubblica e conseguentemente svergognare tutti quelli che si sono umilmente piegati di fronte alle loro volontà.

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