il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

SANITA’: il primo nato dell’anno … quasi come uno “status simbol”

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – E’ passato più di un mese dalla travolgente serata di San Silvestro che, almeno per noi italiani, determina la fine di un anno e l’avvio di uno nuovo, con la speranza che quello nuovo sia sempre migliore del precedente.

C’è una cosa, comunque, che in ogni passaggio tra il vecchio e il nuovo tiene banco anche a livello mediatico: le prime nascite dell’anno. Una faccenda che sembra essere diventata una sorta di corsa contro il tempo che presupporrebbe una preparazione, con tanto di squadra di cronometristi, che va ben oltre la professionalità che dovrebbe essere profusa (come lo è !!) nell’accoglienza dei parti.

Leggendo i vari report giornalistici (e fatta la giusta tara !!) ho appreso che il “primo nato in Italia” è Michele Lelario (nato nel reparto di neonatologia dell’Ospedale San Carlo di Potenza) che, bontà sua, sarebbe venuto alla luce alle ore 00.00.01 (cioè un secondo subito dopo la mezzanotte).

Senza nulla togliere all’irruenta e tumultuosa ma crometrica voglia di nascere di Michele, qualche dubbio sinceramente mi viene sulle modalità con cui sarebbe stato possibile accertare e codificare il tempo di “un secondo” utile per tagliare il nastro per primo in tutta Italia.

Per far nascere un bambino bisogna assicurare la presenza della puerpera, probabilmente del marito-compagno, di un ginecologo, di un paio di infermieri, di un anestesista, ecc. ecc.; bisogna poi che tutti restino in attesa ed attenti alla scanzione del cronometrista degli ultimi secondi dell’anno vecchio in una specie di conteggio alla rovescia (-10, -9, -8, -7, -6, -5, -4, -3, -2, -1) per afferrare dai capelli il neonato sul -1 e dargli modo di venire alla luce nei due secondi successivi e attestare la sua nascita sul +1 (cioè un secondo dopo la nascita). Senza tener conto che dieci secondi di distrazione potrebbero anche causare e provocare danni irreversibili per il nascituro che, ovviamente, viene alla luce quando dice lui e non quando i cronometristi scandiscono il famigerato +1.

A parte ed al di là della ricostruzione scherzosa mi va di dire che questa sfrenata corsa verso il primo nato dell’anno mi sembra davvero una grande cavolata che non fa più presa su nessuno, tranne che sui giornali sempre alla disperata ricerca di notizie per vendere qualche copia in più.

Nella corsa al primo nato di quest’anno c’è, comunque, un aspetto positivo e non trascurabile; un aspetto legato alla figura del primario di neonatologia è salernitano verace, figlio e fratello d’arte che così “Il Mattino” del 2 gennaio 2019 enfaticamente decsrive:

  • Il piccolo gigante di quattro chili e 50 centimetri di lunghezza, proprio allo scoccare della mezzanotte, ha visto la luce all’ospedale San Carlo di Potenza. Se quella per il primo strillo va in Basilicata, quella tra i ginecologi porta a un giovane camice bianco salernitano, Luigi Fasolino, figlio e fratello d’arte, che ha assistito Michele a venire alla luce, anticipando di 4 minuti una femminuccia, nata all’ospedale Martiri di Villa Malta di Sarno, che è la prima nata del 2019 nel salernitano. La piccola si chiama Francesca Andrea e pesa 3 chili e mezzo. Ha anticipato di poco Rosario, che ha emesso il primo strillo al Ruggi. Anche in questo caso, come già verificatosi nel 2018, Salerno città saluta il nuovo anno con un fiocco azzurro. «E stato un momento veramente speciale per tutti noi – confessa – non soltanto per la nascita avvenuta alla mezzanotte, ma anche per le modalità del parto, portato a termine spontaneamente in una paziente che tre anni fa aveva subito un taglio cesareo d’urgenza. Mi piace sottolinearlo, perché credo sia importante far sapere che, al giorno d’oggi, averlo effettuato in una prima gravidanza non vuol dire che sarà inevitabilmente necessario ripeterlo in una successiva».

 

Con tutto il doveroso rispetto di tutti e di tutto non so a quale nascita così veloce credere; tenuto conto, però, della professionalità degli operatori non resta che accettare le classifiche annuali così come vengono rappresentate e pubblicizzate; difatti se c’è solo un bambino che nasce un secondo dopo lo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre bisogna anche crederci; per buona pace di tutti.

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