Elezioni Provinciali 2019: cosa resta del PD nel Vallo ? e la Lega e Mov 5 S ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Esistono i bilanci preventivi ma anche quelli a consuntivo. Dopo ogni consultazione elettorale arriva il momento inevitabile dei consuntivi, almeno nei partiti strutturati e soprattutto dopo innegabili debacle.

Nel Vallo di Diano (la zona ai margini territoriali della provincia che conosco di più rispetto ad altri comprensori elettorali provinciali) i bilanci da consumare sono almeno tre e riguardano il Partito Democratico, la Lega e il Mov. 5  Stelle; degli altri non ho notizie utili.

Con tutti i limiti del caso, cercherò di ricostruire le diverse posizioni in campo.

Partito Democratico

Il PD nel Vallo di Diano ha un grosso problema; a livello dei singoli paesi, tranne un paio di casi, detiene le redini della gestione delle amministrazioni comunali, mentre a livello comprensoriale non riesce ad esprimere niente di niente. E fa bene Paolo Imparato a far risaltare l’incapacità dei dem valdianesi di sostenere qualche proprio esponente, dopo quello provinciale, anche per il Consiglio Regionale sui cui lo stesso Imparato prefigura nuove spaccature, per non parlare del Parlamento che al momento è lontanissimo da ogni più rosea previsione dopo la trombatura data a Pellegrino per la candidatura nelle elezioni politiche 2018. Ma lo stesso Imparato, seppure lucido in alcune sue affermazioni nell’analisi post-provinciali, non fa una serena e convincente autocritica che in questi casi sarebbe sempre auspicabile.

Ma diciamola tutta; il Partito Democratico nel Vallo di Diano ha un problema grosso come una montagna proprio nel suo massimo rappresentante territoriale, Mimmo Cartolano che, vuoi forse per inesperienza e vuoi perché gli altri non lo lasciano lavorare come vorrebbe, non è riuscito quasi mai a mettere tutti d’accordo neanche dopo i tanti e inutili tavoli di trattative. Insomma la sua figura è più simbolica che concreta e pratica.

Da qui la clamorosa,e per certi versi inattesa, debacle di Paolo Imparato che come unico candidato al Consiglio provinciale ha raccolto meno della metà dei consensi che i paesi del comprensorio valdianese potevano esprimere in termini di voti e conseguentemente di punti. Nei comuni di Sassano e Monte San Giacomo si è registrato il tonfo più evidente, ma anche a Sala Consilina non hanno scherzato in danno di Imparato; e così la vendetta è stata consumata ma il danno è arrivato per tutto il Vallo.

Movimento Cinque Stelle

E nonostante le faide interne e i disastri elettorali, sta andando ancora bene al PD perché, di riffa e di raffa, riesce a sopravvivere (forse ancora per poco !!) al vento pentastellato che, non riuscendo a sfondare nei singoli comuni (anche per mancanza di appuntamenti elettorali dell’ultimo anno), si sta barcameno con inutili meetup che alla fine non producono niente se non la reiterazione, quasi antropologica, di alcuni personaggi che di vera politica non hanno niente se non singole e personali appartenenze ai partiti classici dai quali o sono stati cacciati o si sono allontanati per vedute troppo estremistiche.

Questa visione surreale della politica può far presa, come ha fatto, in campo nazionale con lo straripante successo del 4 marzo 2018 ma in sede locale stenta a decollare perché, per dirla molto semplicisticamente, ognuno  dei componenti dei ristretti e impenetrabili meet-up va per la sua strada convinti che le proprie riflessioni siano come l’ombelico del mondo.

E dire che i Cinque Stella hanno anche avuto la fortuna di annoverare tra le proprie file un senatore come Francesco Castiello che è come un pozzo da cui attingere saggezza, cultura, trasparenza e senso innato della legalità. Ma anche lui, secondo i benpensanti dei meetup, dovrebbe piegarsi alle logiche estremistiche di questi piccoli grupposcoli.

Ma qualcosa si muove nel Movimento; ad esempio per le prossime elezioni europee ma soprattutto per quelle amministrative già si sussurra il nome di Michele Sarno (notissimo avvocato penalista) che di pentastellato non ha proprio niente di niente.

Per quanto riguarda il vallo di Diano il primo importante banco di prova si avrà a maggio prossimo con le amministrative di Sala Consilina.

Il pericolo reale per i Cinquestelle  è ancora lontano ma inevitabile; da subito dovranno lavorare per trovare anche loro precisi e inconfondibili leader al posto di quei semplicistici e infruttuosi meetup che, alla fine, confluiscono nella grande piattaforma Rousseau. La democrazia diretta non è ancora ben consolidata nel nostro Paese.

Lega

La Lega, rispetto al Mov.5S, è già un partito abbastanza strutturato anche se non  radicato al sud e nel Vallo di Diano; ma da circa un anno a questa parte, sulla spinta del successo nazionale, c’è un forte fermento nel territorio valdianese con diversi personaggi, fuoriusciti dai partiti tradizionali, che si stanno posizionando nei posti chiave di responsabilità comunale e zonale. Ma al contrario dei penta stellati i leghisti hanno capito subito che bisogna radicarsi sul territorio entrando nella varie amministrazioni comunali e provinciali.

Nel salernitano la Lega si è rifugiata al sicuro dei voti di un personaggio politico come Ernesto Sica (discusso e discutibile, ma altrettanto valido ed esperto della politica) per entrare almeno in consiglio provinciale ed affrontare le prossime consultazioni amministrative, sparse un po’ su tutto il territorio provinciale, da un punto di forza che può fare da specchietto per le allodole. Anche per loro ci sarà da lavorare molto per superare l’ostacolo enorme del dominio del centro-sinistra su gran parte delle amministrazioni comunali della provincia di Salerno, senza le quali sicuramente non si va da nessuna parte.

Ma a tutto c’è sempre un rimedio e nell’attesa degli eventi il popolo del Vallo di Diano, amministratori compresi, cominciasse a mettersi in fila per avviarsi in processione alla corte dell’unico consigliere che può e deve rappresentare il comprensorio, Giovanni Guzzo, cittadino padulo-valdianese di adozione; per buona pace di tutti.

 

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