il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Gaspare Russo: parliamo di alta velocità

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Con l’avv. Gaspare Russo (notissimo personaggio politico degli anni che vanno dai ’60 ai ’90, già sindaco di Salerno, presidente della Regione Campania, presidente della CCIAA e consigliere nazionale delle FF.SS.) parliamo oggi del problema legato all’alta velocità che secondo alcuni si fermerebbe a Salerno e che secondo i bene informato si ferma, invece, ad Afragola.

Presidente ci eravamo lasciati con la viabilità dell’agro nocerino-sarnese e con il viadotto tra Nocera Superiore e Castel San Giorgio verso l’autostrada A/30. Cosa ne pensa dell’alta velocità ?

Presidente ma di questi lavori c’è già traccia nel passato remoto e recente ?

  • L’alta velocità concepita ed in parte realizzata nel quinquennio che va dal 1985 al 1990 è una delle opere più importanti che sono state pensate, progettate e realizzate in Italia, dalla Lombardia alla Campania.

Presidente, l’alta velocità inizia a Milano e finisce dove ?

  • Finisce ad Afragola, dove fu anche realizzata una grande e moderna stazione ferroviaria progettata dall’archistar anglo-iraniana Zaha Hadid.

Perché non finisce a Salerno dove comunque arriva sia la Frecciarossa che Italo ?

  • NO. Da Afragola a scendere giù i treni utilizzati per l’alta velocità, sia di Trenitalia, sia di Italo, corrono sui vecchi binari.

Quindi si tratta di una finta alta velocità per volere della politica ?

  • Ripeto dalla stazione di Afragola in poi i treni adibiti per l’alta velocità corrono sulle vecchie rotaie. Quindi impropriamente si può parlare di alta velocità, che necessitano non soltanto infrastrutture ad hoc, che non sono mai state realizzate, sulle quali dovrebbero e potrebbero correre i treni a 250 / 300 chilometri orari.

Presidente, Lei è stato anche membro del Consiglio Nazionale di Amministrazione dell’Ente FF.SS. proprio quando si decideva di progettare l’alta velocità. Cosa ricorda di quel periodo e, soprattutto, di quelle decisioni ?

  • Il tutto va inquadrato nell’attuazione della riforma delle FF.SS., affidata al Consiglio di Amministrazione eletto nel 1985, presieduto da Ludovico Ligato, esponente calabrese della D.C. e del quale io fui chiamato a far parte. A partire dal 1985 ed utilizzando precedenti studi, partì la vicenda dell’alta velocità, che da Milano doveva raggiungere la stazione di Battipaglia, uno dei nodi ferroviari più importanti d’Italia. L’opera fu resa possibile da un’intesa inusuale fra l’Ente Nazionale Ferrovie dello Stato, il Parlamento nazionale e più precisamente la Commissione Parlamentare Trasporti e quella del Bilancio, presieduta dall’on. Paolo Cirino Pomicino. E dall’azione precedente del ministro dei trasporti Claudio Signorile, socialista pugliese.

Presidente poi che cosa accadde se l’alta velocità si è fermata ad Afragola ?

  • Negli anni che vanno dal 1985 fino allo scioglimento del consiglio di amministrazione delle ferrovie dello stato nel 1987 furono varate diverse fondamentali iniziative, e cioè il terminale dell’alta velocità fino a Battipaglia, una nuova linea ferroviaria da Battipaglia fino al Mare Ionio, l’ammodernamento e potenziamento della linea ferroviaria Napoli – Reggio Calabria. Un insieme di iniziative, approvate e finanziate dal Parlamento, dal Ministero dei Trasporti e dall’Ente Nazionale Ferrovie dello Stato. Voglio sottolineare che in passato non si era mai verificato un insieme di interventi strutturali per il Mezzogiorno continentale. Un esempio di politica meridionalistica senza precedenti.

Quindi Lei Presidente, con grande abilità politica, era riuscito ad ottenere che l’alta velocità arrivasse niente meno che a Battipaglia. E poi cosa è successo ?

  • Non fu un merito ascrivibile soltanto alla mia persona, ma come ho già ricordato fu un insieme di interventi di stampo meridionalistico concordato tra il Parlamento, in particolare la Commissione Bilancio presieduta dall’on. Paolo Cirino Pomicino, napoletano, dal Ministero dei Trasporti (ministro Claudio Signorile), socialista pugliese, dall’Ente FF.SS. presieduto da Ludovico Ligato, calabrese.

Però, alla fine, se vogliamo l’alta velocità non è arrivata neanche a Napoli. Perché ?

  • Non è arrivata a Napoli per le resistenze campanilistiche napoletane che a quel punto per arrivare al centro di Napoli era necessario prendere una linea sussidiaria veloce. Non era possibile arrivare con l’alta velocità fino alla stazione centrale di Napoli. In pratica ilsogno di portare l’alta velocità fino a Battipaglia si infranse contro diversi insormontabili ostacoli di natura tecnico/geografici.

Presidente, viste le difficoltà tecniche e le resistenze campanilistiche di Napoli come si pensava di arrivare a Battipaglia ?

  • Era necessario creare una nuova linea ferroviaria per l’alta velocità da Afragola a Battipaglia baipassando anche Salerno per gli stessi problemi di Napoli.

Ecco perché tutto si fermò ?

  • In sintesi doveva essere realizzata una nuova linea ferroviaria ad alta velocità, che significa treni a 250/300 km orari, che baipassava le vecchie linee ferroviarie che continuavano ad essere utilizzate per il traffico ordinario.

Quindi sia Napoli che Salerno sarebbero state baipassate e ci saremmo trovati, ad esempio con la stazione dell’alta velocità a Baronissi ?

  • Si, con la conseguente necessità di realizzare collegamenti veloci per il centro delle grandi città.

Da poche settimane, sul ricordo di quel progetto di alta velocità fino a Battipaglia, la sindaca Franzese reclama l’arrivo nella sua città dei treni Frecciarossa e Italo. Ma nessuno vuole più spendere soldi. Perché ?

  • La sindaca di Battipaglia chiede una fermata identica a quella dei comuni più a sud, Agropoli e Sapri ecc.. Per chiarire meglio il problema dopo Afragola i treni utilizzati corrono sulle vecchie linee ferroviarie e a questo punto non si capisce perché a Battipaglia non deve esserci una fermata, visto e considerato che fino a Battipaglia era prevista la vera alta velocità.

 

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