FESTA della DONNA: anche con la cultura e “Storie di donne senza storia”

Maddalena Mascolo

SALERNO – Ci sono modi e modi per festeggiare la donna in occasione della “Festa della donna”, quello della cultura è sicuramente uno dei più intriganti.

Ancora meglio quando il momento è portato avanti da un uomo, uno scrittore che ha dedicato una parte della sua vena letteraria addirittura alla donna scrivendo “Storie di donne senza storia” ovvero la condizione della donna nell’antica Lucania Occidentale.

Il libro scritto dal giornalista Giuseppe D’Amico (detto Geppino), autore di numerosi lavori letterari, sarà presentato presso l’Associazione Lucana Giustino Fortunato (Via R. Di Palo – ex scuola media A. Gatto – di fronte Centro Sociale di Pastena) alle ore 18.30 di venerdì 8 marzo 2019; il noto giornalista-scrittore partendo dal suo libro intratterrà il pubblico presente sulla “donna lucana”, nell’antica Lucania Occidentale, nell’ambito di una specie di file-rouge che sta  portando i numerosi componenti della prestigiosa associazione lucana, quasi per mano, lungo un percorso di rivisitazione e riproposizione di ogni aspetto della lucanità sempre presente in chiunque sia nato in quelle terre affascinanti e misteriose della Basilicata di ieri ed anche di oggi.

Nell’ultima manifestazione organizzata dal prorompente presidente prof. Rocco Risolia si è parlato molto dei “dialetti lucani” e tutti i presenti hanno avuto modo di riscoprire aspetti diversi della lucanità dalla viva voce della docente universitaria prof.ssa Patrizia Del Ponte che ha messo in risalto l’enorme patrimonio di cultura che accompagna da sempre i lucani, arrivando fino alla complessa diversità dialettale anche nella stessa realtà paesana; come nel caso di Muro Lucano che in un passato molto lontano avrebbe avuto fino a tre dialetti diversi praticati contemporaneamente nell’ottica della conservazione di tre distinti origini culturali.

Un particolare, questo, che probabilmente si riverbera anche nella ricostruzione letteraria della donna lucana fatta dal giornalista-scrittore Geppino D’Amico che già nel sottotitolo della sua opera parla della “condizione della donna nell’antica Lucania Occidentale” quasi a sottolineare che la condizione della donna in Lucania era differente ed è differente da una zona rispetto ad un’altra.

 

La lectio magistralis dell’autore di “Storie di donne senza storia” sarà presieduta dal vice sindaco di Salerno, prof.ssa Eva Avossa che non mancherà di rimarcare la condizione della donna di oggi e delle conquiste che ancora deve perseguire per livellare nel modo giusto la “parità di genere”.

L’autore sarà accompagnata nella sua interessante lezione dal giornalista Aldo Bianchini (direttore responsabile di questo giornale).

 

Ma chi è Giuseppe D’Amico, detto Geppino ?

 

  • Giuseppe (Geppino) D’Amico, giornalista e scrittore, già vicepresidente del Centro Studi e Ricerche Vallo di Diano “Pietro Laveglia”,  direttore dei “Quaderni”, dell’Associazione “Luigi Pica”, ha pubblicato: “Il coraggio di partire” (1995); “Vicende e figure del Vallo di Diano nel periodo postunitario” (1998); “Il 1799 nel Vallo di Diano e dintorni” (2000); “Storie di donne senza storia” (1° ed. – 2009); “Alfredo De Marsico: il mago della parola” (2010).

 

Appuntamento, quindi, per il pomeriggio del prossimo 8 marzo 2019 per festeggiare la donna attraverso la cultura alla riscoperta delle tante e diverse condizioni in cui la donna lucana ha vissuto e vive nella società.

Come sempre il presidente Rocco Risolia ha pensato anche al rinfresco che tra l’altro prevede il taglio di una splendida “torta mimosa”.

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