il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

PETROSINO: Nino in viaggio con Joe

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO / PADULA – Partendo dal presupposto consolidato che “nessuno è profeta in patria” e che in quel di Padula più di qualcuno si augurava di vedere Nino Melito Petrosino fuori dai giochi relativi alle continue, e necessarie, manifestazioni a ricordo del suo grande pro-zio Giuseppe Petrosino, detto Joe (Padula, 30 agosto 1860Palermo, 12 marzo 1909) che è stato un poliziotto italiano naturalizzato statunitense – un pioniere nella lotta contro il crimine organizzato, è servito e anche ringraziato. Il multiforme ingegno dell’inarrivabile affabulatore Nino Melito Petrosino, un po’ acciaccato in casa, sta conquistando fuori da Padula le vette più eccelse ed elevate della notorietà mai perduta e neppure incrinata.

Detto questo passo alla cronaca; siamo nel periodo di marzo in cui si intensificano le manifestazioni a ricordo del grande poliziotto ucciso dalla mafia la sera del 12 marzo 1909 a Palermo; da Padula a Roma, da Roma a Palermo non si fa altro che parlare di Joe con ricostruzioni spesso affascinanti (a volte anche fantasiose !!) della figura e della storia dell’uomo che per primo tentò di sconfiggere la mafia; tutte le manifestazioni tranne quella di Padula vedono come unico e assoluto protagonista il pro nipote Nino Melito Petrosino.

Ieri mattina, 9 marzo 2019, a Padula c’è stata la cerimonia di intitolazione del comando di polizia locale, di via Chiusa, al grande Joe; è vero che sul manifesto non è stato indicato alcun nominativo ma soltanto l’indicazione generica che “saranno presenti Autorità civili e militari8 e le delegazioni della Lt.Det. Joseph Petrosino Association in America e del New York Police Department” (il famoso NYPD) e che seguirà la visita alla Casa Museo Joe Petrosino (letteralmente inventata da Nino Melito), ma pensare e credere di poter fare a meno di indicare anche semplicemente il nome del pro-nipote (soltanto per il principio che nessuno è profeta in patria) mi sembra eccessivamente supponente se non gravemente sbagliato. Anche perché fuori dalle ristrette mura di Padula il nome di Nino Melito Petrosino è conosciutissimo ed anche acclamato, così come è acclamato dalle stesse delegazioni newyorkesi che sono state presenti ieri mattina alla intitolazione del comando di polizia locale. Chi governa la città di Padula e i suoi flussi turistici (ai quali Nino Melito concorre almeno in misura percentuale di maggioranza) deve essere superiore alle piccole o grosse presunte presunzioni e/o manchevolezze del pro-nipote di Joe ed essere in grado di pilotarne i suoi effetti sicuramente positivi.

Per carità, Nino Melito Petrosino era ben presente alla cerimonia di ieri ma la sua figura non è stata valorizzata come forse si deve; e come è giusto che sia ha dovuto dividere la scena con il sen. Francesco Castiello e l’on. Carlo Sibilia (sottosegretario Ministero dell’Interno) entrambi del  Movimento Cinque Stelle, con il sindaco Paolo Imparato e con l’assessore Filomena Chiappardo; e lui, come spesso accade in questi ultimi tempi, con grande umiltà ha recitato la sua parte.

Ma se si guarda alle uscite esterne ufficiali di Nino Melito si resta quantomeno attoniti per il clamore e l’attenzione che le stesse suscitano in una massa notevole di ascoltatori-spettatori e visitatori anche di un certo livello politico, sociale e intellettuale.

Soltanto negli ultimi giorni Nino è stato nel Campidoglio di Roma dove, alla presenza di 18 americani (di cui 2 poliziotti) e di Morra (presidente della commissione parlamentare antimafia) ha raccontato tra il tripudiogenerale l’avventura terrena del grande pro-zio.

Il giorno successivo è stato ricevuto da Papa Francesco e nel pomeriggio dello stesso giorno è andato a Montecitorio per relazionare sui 110 anni trascorsi dalla morte del furioso poliziotto.

Domani mattina, lunedi 11 marzo 2019, Nino sarà a Palermo per la “giornata di studio su Joe Petrosino” nel Teatro Don Bosco; nella locandina in grande risalto si legge che Nino interverrà alle ore 10.00 dinanzi ad una folta platea di studenti di scuole superiori.

Sabato 16 marzo Nino sarà, invece, per il Rotary di Foggia nell’aula magna Giannone-Masi al fine di relazionare su Joe Petrosino l’incorruttibile.

Questi appuntamenti sono soltanto una piccola parte della frenetica attività che Nino Melito Petrosino dispiega in Italia e nel Mondo per far conoscere sempre più e sempre meglio la figura del grande Joe; dovunque va è trattato con i guanti bianchi; soltanto a Padula no. Perché ?

Difficile dare una risposta sintetica e credibile; come osservatore posso soltanto consigliare chi dirige e gestisce la macchina di accoglienza turistico-culturale di Padula di guardare al “problema Melito” (se di problema si tratta !!) con gli occhi, appunto, del semplice osservatore e non con quelli di chi conosce vita e miracoli di Nino che, comunque la si pensi, ha creato dal nulla un vero e proprio mito di cui usufruisce in positivo tutta la comunità padulese, e non solo.

2 Commenti

  1. Ho conosciuto il Sig. Nino Melito Petrosino come una persona gentile e davvero squisita, in tutti i rapporti che Egli intrattiene con gli altri, soprattutto quando fa riferimento alla vicenda americana del suo famoso Prozio Joe Petrosino, ne ricorda la memoria e si fa promotore o partecipe di convegni.
    Ancora una volta è evidente l’assoluta attualità della famosa locuzione in lingua latina “NEMO PROPHETA IN PATRIA” (nessuno è profeta in patria), ripresa anche da Giordano Bruno, ma che è stata riferita dai quattro Vangeli, come pronunciata da Gesù di Nazareth in persona, quando ebbe accoglienza piuttosto fredda da parte dei suoi conterranei, durante la liturgia della Sinagoga nella sua Città natale.
    Se è capitato a Nostro Signore Gesù, figurarsi se oggi può meravigliare che, in genere, le persone hanno difficoltà nell’emergere in ambienti a loro familiari.
    Io non mi meraviglio più di tanto, convinto che in effetti così accade, anche attraverso l’esperienza nel corso della mia lunga attività professionale, svolta a Polla per tanti anni, ma messa in campo anche a Napoli, a Salerno, a Benevento e provincia, a Castrovillari, in provincia di Cosenza ed in tanti altri posti del territorio nazionale.
    E’ acclarato che in ambienti estranei è certamente meno difficile far valere le proprie capacità ed essere apprezzati nella giusta misura. E’ altresì notoria l’estrema difficoltà di far apprezzare il proprio operato, proprio da parte di coloro che si hanno più vicini, quali colleghi, amici, familiari ecc.
    Figurarsi se tanta evidenza avrebbe potuto sfuggire all’attenta disamina del giornalista Aldo Bianchini !

  2. Ho letto da qualche parte: “una lucciola disse alle stelle: <>. …Le stelle tacquero!
    Menomale che ogni tanto si leva -nel silenzio assordante- qualche voce libera che rimette le cose in equilibrio… Quale figlio di Padula dico “grazie” al Direttore Aldo Bianchini per avere rilevato gli aspetti discutibili (se non proprio deprecabili) di alcuni padulesi nel trascurare (o nel non evidenziare nella giusta misura la figura e l’operato di quel Cittadino che porta il nome di Giovanni (Nino) Melito Petrosino. La sorte ha voluto che fosse il pronipote del grandissimo Giuseppe (Joe) Petrosino e, forse, questo legame di sangue ha centuplicato le motivazioni che hanno animato in Nino una continua, strenua, planetaria, impagabile azione a favore della legalità, dei valori più nobili e -direttamente o di riflesso- dell’orgoglio di appartenenza ad un ridente territorio che diede al pro-Zio i natali e la gioia dei primi sogni e giochi infantili: Padula.
    Fino a qualche anno addietro, questa cittadina era -in qualche modo- nota grazie alla Certosa di S. Lorenzo ed alla composizione poetica di Luigi Mercantini “La Spigolatrice di Sapri”.
    Da quando questo Cittadino benemerito -Nino Melito- ha incominciato a girare il mondo in lungo e in largo e ad accogliere “ospiti” provenienti da ogni dove (studenti, turisti, studiosi) anche nei giorni di Natale, Pasqua e Ferragosto, la notorietà di Padula è schizzata a tutto vantaggio innanzitutto del territorio. Padula è ricca di posti, opere e personaggi degni della massima considerazione. Questo è un po come un tesoro tenuto chiuso in cassaforte: cioè nessuno o pochi lo godono… Nino Melito Petrosino ha “tirato fuori” la “Gioconda” e la fa ammirare a tutto il mondo… Sembra poco tutto questo?
    Io ho avuto la ventura di conoscere dal vivo -avendolo accompagnato od ospitato in vari posti d’Italia (trovandolo, peraltro, sempre disponibile anche a levatacce mattutine che precedevano l’alba)- la naturale predisposizione di Nino di rapportarsi agli astanti in ogni Sua performance, di affabularli, di coinvolgerli, di renderli amici. Alla luce -quindi- delle mie esperienze dirette, mi è venuto spontaneo paragonarlo (come figura portatrice di notorietà) al Santo Padre Pio da Pietrelcina. Nessuno conosceva quel paesino (San Giovanni Rotondo) posto sulle pendici del monte Gargano se non avesse ospitato per lungo tempo della Sua vita, il Frate Santo. Quasi alla stessa stregua (per quanto su piani diversi) sta accadendo uguale fenomeno per Padula, grazie anche a Nino Melito Petrosino.
    Un detto locale recita: “Ogni legno ha il suo fumo… Ogni fiore il suo profumo…”. Ordunque, anche questo signore avrà i suoi “difetti” (diversamente sarebbe Santo anche Lui) ma il profumo che porta è ampiamente maggiore… Tutto questo per dire che la si smetta -a Padula- di guardare l’erba di altri prati -vicini o lontani- e vederla sempre più verde; che la si smetta di aprire porte e portoni e stendere tappeti sempre e solo ad annunciatori di presenza di petrolio in Alaska quando abbiamo -nel nostro Comune e nel Vallo di Diano- l’oro sotto i piedi.
    Siano accoglienti -i Padulesi- nei confronti di tutti (politici, ecclesiastici, burocrati, scienziati, letterati, scrittori, poeti, studiosi, ecc.) ma diano -senza avarizia- riconoscimento, gratitudine, gratificazione e, ancor più, spazio, encomio ed incoraggiamento ai talenti e abnegazione locali (e ve ne sono…, snobbati e ignorati). I portatori di questi talenti non sono “comparse” occasionali che sfumano nel breve e medio tempo. Al contrario, sono motivi di fierezza di appartenenza, sono investimenti sul futuro della Gente e della nobile Terra di origine. W PADULA!

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