Elezioni 2019: la nuova irruzione di Roberti … ma dove vanno i magistrati ?

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – La risposta alla domanda posta nel titolo di questo articolo “dove vanno i magistrati ?” sarebbe semplicissima a patto di seguire pedissequamente la cronaca quotidiana che riguarda la “sistemazione post ufficio” (S.P.U.) di tantissimi ex sostituti o addirittura procuratori capo.

La risposta, invece, è più complessa ed articolata.

Ad esempio la scorsa domenica mattina, nel bar letterario del lungomare di Pastena, io e il mio amico Agostino ci chiedevamo come mai soltanto la circoscrizione-sud per le prossime elezioni europee non aveva ancora il suo capolista e nella discussione pacata e riflessiva mettemmo sul tappeto una serie di soluzioni, tutte comprensibili ma nessuna certa.

Ovviamente non avevamo pensato neppure per un istante alla scelta dell’ex procuratore nazionale antimafia e già procuratore capo a Salerno, dr. Franco Roberti; il suo nome non era proprio comparso nel corso della lunga chiacchierata perché, probabilmente, lo ritenevamo entrambi, come dato acquisito, già incasellato nella sua giusta dimensione di assessore alla sicurezza (un assessorato creato ad hoc dalla fantasia insuperabile del kaimano ?) nella giunta regionale che governa la Campania, collocazione avvenuta tra la sorpresa generale subito dopo che l’alto magistrato aveva smesso la toga. Una nomina che aveva suscitato scalpore, indignazione ed anche una interrogazione parlamentare da parte dell’on. Cirielli, non fosse altro che per la circostanza che presso il tribunale di Salerno era in corso un processo che era stato istruito in sede preliminare proprio dall’allora procuratore capo Roberti e che in fase di requisitoria il pm Rocco Alfano aveva chiesto la condanna a due anni e dieci mesim per il governatore De Luca (fonte comunicato stampa on. Casciello del 30 maggio 2018).

La sorpresa è stata annunciata, martedì mattina, sulle pagine di “le Cronache” dal bravo Andrea Pellegrino con il titolo a tutta pagina: “Europee, Zingaretti sceglie il capolista – Roberti guiderà la circoscrizione Sud”.

E’ vero che io e Agostino non avevamo per niente pensato al nome di Roberti quando ci chiedevamo come mai la circoscrizione-sud non aveva ancora il suo capolista, ma avevamo analizzato a fondo il problema ed entrambi avevamo convenuto che a scegliere il capolista sarebbe stato solo e soltanto Vincenzo De Luca che sta dimostrando e pretestando tutto il suo peso politico all’interno di un partito che sembra ondeggiare anche più di prima, nonostante alla sua guida sia arrivato l’osannato Nicola Zingaretti.

Quindi Franco Roberti non è assolutamente l’uomo del segretario nazionale (come un po’ innocentemente ha scritto Pellegrino sul suo giornale) ma è sicuramente l’uomo di Vincenzo De Luca che, ancora una volta, sfonda il muro dell’indecisione latente dei dem e penetra nel tessuto socio-politico con una scelta che appalesa tutto il devastante potere dell’uomo più forte dell’intero mezzogiorno; anzi dell’unico uomo forte del mezzogiorno.

Oltretutto il segretario nazionale, palesemente imbarazzato, è stato anche costretto a trovare la giustificazione del “La lotta alle mafie e alla criminalità organizzata è una nostra priorità, e con Roberti nostro capolista nella circoscrizione sud avrà una nuova forza anche in Europa”; tutte chiacchiere, soltanto chiacchiere. Una giustificazione inutile, quasi puerile per non dire stravagante e incomprensibile; quasi come a dire che per risolvere i problemi della criminalità organizzata sarebbe sufficiente inserire nei posti chiave degli ex magistrati.

Sullo scacchiere politico nazionale, intanto, il personaggio De Luca cresce a dismisura e peserà fortemente sulle scelte future del partito che, molto probabilmente, è destinato a guidare il Paese ancora una volta  ed a lungo. Poca roba il tentativo di Federico Conte (ormai spinto a capo chino verso il PD) di evitare questa nuova scelta deluchiana; non c’è stato niente da fare, De Luca è De Luca.

Meno male, quindi, che in questo novero molto ristretto di nominativi pesanti a livello nazionale c’è anche Vincenzo De Luca che soltanto apparentemente è alla ricerca di una nuova via dopo l’esperienza regionale; la sua strada De Luca la conosce benissimo e sa che tutti, avversari e presunti alleati, dovranno fare i conti con lui e con le sue posizioni marcate, forti ed anche molto intelligenti. Gli altri, tutti gli altri, arrancano; Vincenzo De Luca è su un altro pianeta per capacità e dimensione di consenso.

Ma se questo è il quadro politico-strutturale del prossimo futuro la cosa che intristisce almeno me è la collocazione di quasi tutti i magistrati che hanno smesso la toga (alludo alla circoscrizione giudiziaria di Salerno), che rapidamente hanno trovato una “S.P.U.” (sistemazione post ufficio) e che incuranti di tutto e di tutti saltano da una postazione all’altra in barba a quella che dovrebbe essere stata la loro “missione professionale-lavorativa”.

Ma di questo avremo modo di parlarne in maniera diffusa perché sono tanti i magistrati che all’indomani della conclusione del loro ciclo lavorativo le nostra circoscrizione, da pensionati, sono stati sistemati dalla politica (prevalentemente quella del PD); in barba a quella linea di fondo campo che dovrebbe essere sempre invalicabile e che si chiama “etica”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *