Sant’Angelo Le Fratte: Michele Laurino … “il Sindaco”

 

 

Aldo Bianchini

 

SANT’ANGELO le FRATTE (PZ) – Il ridente paese della provincia di Potenza, inerpicato su per i crinali di un ammasso montuoso, noto per le sue “cantine” non ha un sindaco, Sant’Angelo le Fratte ha “il sindaco”; il suo nome è Michele Laurino ed è l’uomo giusto al posto giusto per guidare ancora una volta la comunità santangiolese verso traguardi ancora più importanti di quelli già raggiunti.

Ho conosciuto un paio di anni fa il sindaco Laurino nel corso di una trasmissione televisiva, condotta dal giornalista Pietro Cusati sulle frequenze di Uno/tv, in cui tra l’altro si parlava anche dei modi con i quali un sindaco deve gestire il potere conferitogli dal consenso degli elettori. Io vivo a Salerno da bambino ma sono lucano verace, nato e cresciuto a Muro Lucano, e nonostante a Salerno ci sia stato un sindaco capace e decisionista (De Luca, ndr !!) dovetti fare i miei complimenti al sindaco Michele Laurino per come convincentemente spiegò il suo modo di operare che faceva arrossire tutti gli altri sindaci del comprensorio del Vallo di Diano (territorio confinante con Sant’Angelo). Uscii da quella trasmissione non tanto sicuro che le dichiarazioni del sindaco rispondessero completamente alla verità; ci scambiammo i numeri telefonici dei rispettivi cellulari e da quel momento non ho mai più incontrato Laurino fino a martedì 14 maggio 2019 quando, per ragioni legate alla serata culturale dedicata ai dottori Pier Francesco Mastroberti (medico e scultore) e Maurizio Pintore (medico e scrittore) ho reincontrato il sindaco di Sant’Angelo le Fratte che si è candidato per poter guidare il suo paese per la terza volta consecutivamente.

Ebbene qualcuno si chiederà cosa c’entra la mia conoscenza casuale con Michele Laurino e il fatto di averlo reincontrato due anni dopo; c’entra e come, lo spiego subito.

Da quel giorno che lo incontrai per la prima volta nella trasmissione televisiva dell’amico Pietro Cusati non è passato quasi mai un giorno senza che il sindaco non mi avesse raggiunto tramite WhatsApp per inviarmi messaggi, foto, filmati, manifesti, articoli stampa delle miriadi di manifestazioni, quasi tutte a sfondo culturale, che organizzava giorno dopo giorno per la crescita e il lancio nazionale ed internazionale della sua comunità; una serie impressionante di manifestazioni, tutte organizzate ai massimi livelli con il coinvolgimento di tutti i concittadini che vogliono dare una mano per la riuscita del “modello socio culturale” che il bravo Michele Laurino ha inteso dare fin dal primo giorno del suo sindacato incardinato nel 2009.

La sera del 14 maggio 2019 quando mi ha detto che a Sant’Angelo le Fratte si votava il 26 maggio prossimo sono rimasto sorpreso al punto che ho esclamato: “Ma perché a Sant’Angelo c’è bisogno anche di votare se ha già un sindaco, ovvero il sindaco ?” che per nessuna ragione al mondo io mi sognerei di non riconfermare anche per il terzo, quarto e successivi mandati.

Da anni ormai il piccolo borgo di Sant’Angelo le Fratte (poco più di 1.500 abitanti residenti) può, a giusta ragione, essere considerato uno dei borghi più belli non solo in Italia ma nel mondo intero; è veramente una bomboniera incastonata in un’unica grande composizione floreale e graffitara da far davvero accapponare la pelle, per non dire il tocco di classe enogastronomico che caratterizza le sue mitiche cantine ma anche, se non soprattutto, nei suoi incantevoli punti di ristorazione aperte tutto l’anno.

Insomma quasi come dire che se la Lucania è un’ostrica, sicuramente Sant’Angelo le Fratte è una delle sue perle.

Non lo dico soltanto io, ma l’attività sindacale di Michele Laurino è stata fin qui eccellente sotto tutti i punti di vista; tanto è vero che nel 2018 gli è stato assegnato un premio prestigioso per aver realizzato “in termini moderni e al tempo stesso genuini” iniziative ed azioni di sempre più efficace attrattiva accoglienza turistica; a lui è toccata la prima nomination del Premio Thalia 2018 (dal nome della musa greca dell’ospitalità) attribuito ogni anno (all’interno del Festival di Potenza) a quanti svolgono attività a favore del turismo lucano. Un premio che Michele Laurino ha accolto nella massima umiltà come è abituato a fare senza tanti strombazzamenti.

Poco tempo dopo essere arrivato al governo della cittadina lucana, qualcuno definì il sindaco Michele Laurino come “l’uomo della provvidenza” giunto nel momento giusto al posto giusto per una comunità che, tra Villa Giacchetti del XVIII secolo e la Chiesa Madre del XVII secolo,  distende le sue membra attraverso una vallata stupendamente naturale, tanto da essere denominata “La piccola Svizzera lucana” ovvero “La valle più dipinta d’Italia” che racchiude anche i paesi di Satriano e Savoia di Lucania. Le strade del paese sono state tutte affrescate con ben 150 murales, parte dei quali riproducono sui muri il cammino terreno dell’indimenticabile vescovo mons. Juan Caramuel Lobkowiyz che governò la chiesa locale, sede di vescovado, dal 1657 al 1673; il vescovo fu architetto, matematico, filosofo, astrologo, grafico e stampatore di libri. Proprio a lui si deve la nascita in Sant’Angelo Le Fratte della prima tipografia del meridione d’Italia e l’elaborazione della prima tabella di numerazione binaria (l’attuale linguaggio base dei moderni elaboratori).

Le centinaia di murales, alcuni stupendamente illuminati anche per le ore notturne, riportano i visitatori nella pace e nella serenità di un borgo che ha saputo dare a se stesso quell’immagine di efficienza, di ospitalità e di cultura come pochi altri borghi sanno fare.

Potrei concludere questo articolo, non richiesto e neppure pagato, dicendo la solita frase “vota e fai votare Michele Laurino”; sarebbe troppo scontato, invece io dico ai santangiolesi di tenersi ben stretto il sindaco che ha già, di meglio sul mercato c’è davvero molto poco.

One thought on “Sant’Angelo Le Fratte: Michele Laurino … “il Sindaco”

  1. Concordo pienamente con quanto scritto in questo articolo ed aggiungo che il sindaco Michele Laurino ha organizzato oltre alle manifestazioni culturali anche manifestazioni e attività per bambini, giovani ed anziani e progetti di lavoro; ha tutelato poi anche il territorio.
    Io direi che ha svolto in questi anni un’azione a 360 gradi.

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