Elezioni 2019: Bellizzi, è possibile “la città” di Mimmo Volpe

 

Maddalena Mascolo

 

BELLIZZI – Domenico Volpe, detto Mimmo, ce l’ha fatta e per la quarta volta sarà il sindaco di Bellizzi, la sua città, quella città che ama e per la quale ha dato tutto se stesso sul piano professionale e su quello squisitamente politico contribuendo alla crescita ed al rilancio interregionale di una comunità nata, come città autonoma, soltanto nel 1990.

            In 29 anni l’immarcescibile Mimmo Volpe ha già condotto la sua città per ben 14 anni e si accinge a guidarla per i prossimi 5; come dire che nei primi 34 anni di vita la città di Bellizzi ha avuto come “padre nobile” l’indomabile Mimmo per ben 19 anni; un record difficilmente eguagliabile, credo in campo nazionale.

            Le elezioni amministrative dello scorso 26 maggio hanno decretato una viuttoria plebiscitaria per Mimmo Volpe che ha agguantato il 65,86% con 5.158 voti, contro il 34,14% con 2.674 voti dell’avversario Rolando D’Alessio; insomma quasi il doppio dei voti dell’avversario che non ha potuto contrastare il grande successo di Volpe.

            La maggioranza di Volpe conquista 11 consiglieri comunali della lista “Città possibile” (Siani, Strifezza, Pellegrino, Florio, Melagrano, Fereoli, Giello, Foglia, Capaldo, Ciccariello, Dell’Angelo e Farella) soltanto 5 per la lista “Cittadini in primo piano” (Esposito, Gaiola, Maddaio, Bonavita e Montella) di D’Alessio. 

            Ha vinto, dunque, lo slogan di “Città possibile” coniato ad arte nell’ambito della strategia politico-comunicazionale dall’attento staff che ha affiancato l’illuminato Mimmo Volpe.

            Ma cos’è la “città possibile” ?

            La città possibile, come ho già scritto, è prefigurabile con un progetto complessivo e integrato, che all’insegna della sostenibilità si spinge a prefigurare vere e proprie città possibili, dove i temi del paesaggio, della casa e delle periferie, della mobilità e dei trasporti, dei rifiuti da smaltire, dell’edilizia e delle aree dismesse costituiscono un’armonia progettuale dove il tutto vale più della somma delle parti, che simul stabunt aut simul cadent (insieme staranno oppure insieme cadranno !!). Soprattutto, emerge finalmente la considerazione secondo la quale lecologia e i suoi effetti non sono più “una scocciatura” di cui preoccuparsi in corso d’opera, ma una fonte stessa di economia e benessere, con il presupposto che le risorse -sia naturali che finanziarie- non sono infinite ed è nell’interesse generale che la loro allocazione sia la più opportuna e orizzontale possibile.

             Gli auguri di buon lavoro al sindaco Volpe da tutta la redazione di www.ilquotidianodisalerno.it

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