CAVA de’ TIRRENI: dopo le violenze fisiche l’aggressore rimane nell’alloggio comunale ?

Aldo Bianchini

CAVA de’ TIRRENI – E’ davvero una bella gatta da pelare, meglio sarebbe dire “brutta e scabrosa nonché pericolosa gatta da pelare” per l’Amministrazione Comunale (A.C.) di Cava de’ Tirreni che dovrà districarsi, suo malgrado, tra: “legalità – solidarietà – delinquenza – prevaricazione”. Difatti se già per mettere d’accordo la legalità con la solidarietà non è sempre agevole; mettere insieme solidarietà, legalità con delinquenza e prevaricazione diventa assolutamente difficile.

Il caso: “Martedì mattina entra in Comune l’ex dipendente Vincenzo Masullo che senza dar conto e ragione si dirige nell’ufficio del dirigente dr. Francesco Sorrentino per apostrofarlo con una serie di improperi verbali per poi passare subito alle via di fatto mettendo in atto un pestaggio in piena regola; infine fugge e non si fa prendere in flagranza di reato dalle forze dell’ordine accorse poco dopo. Sarebbe ritornato in Comune nel pomeriggio successivo per minacciare, scrive la stampa, anche il sindaco ed un altro dirigente se lo costringerann0o ad uscire di casa”.

Il contendere: “Il Masullo occupa legittimamente da molti anni l’alloggio che il Comune mette a disposizione del custode dell’asilo comunale di Via Carillo; andato in pensione da un anno non ha ancora provveduto a lasciare, come doveva ?, il bene immobiliare concessogli per il disbrigo della sua attività”.

La vittima: “Il dirigente aggredito, Francesco Sorrentino, è uno dei punti di forza dell’intera A.C. metelliana, e non solo. Per come e per quanto lo conosco egli è un baluardo della legalità ed uno strenuo difensore della trasparenza amministrativa. Nella vicenda narrata sembra non entrarci niente in quanto non  ha firmato alcun provvedimento. Passa, però, per colui che tiene tutto sotto controllo e viene indicato, in casi specifici, come l’uomo che blocca gli affarucci da bottega e sollecita i provvedimenti diretti a tutelare la corretta amministrazione della cosa pubblica”.

L’aggressore: “Non conosco in nessun modo il Masullo e, quindi, mi astengo da qualsiasi giudizio. Resta colpevole perché ha alzato le mani e per questo deve essere punito. Ma da tutta la vicenda capisco di sicuro che il Masullo quando è entrato in Comune è apparso come uno istigato da qualcuno contro il dirigente Sorrentino; succede spesso negli uffici che qualcuno soffia sul fuoco pur di evitare discussioni inutili. Nella fattispecie è probabile che qualcuno abbia istigato il Masullo dicendogli di prendersela con “quel rompiscatole di Sorrentino”, ed il Masullo è partito in quarta.

L’alloggio: “Tutti hanno scritto che Masullo avrebbe dovuto lasciare l’abitazione già nel momento del suo pensionamento. Nessuno, credo, prima di scrivere ha avuto tra le mani la lettera di intenti o il contratto di affidamento dell’alloggio all’allora dipendente comunale. E’ vero che Masullo avrebbe dovuto lasciare l’alloggio, ma siamo sicuri che la lettera o il contratto recitano in questo senso ?”. Andiamoci cauti prima di sparare sentenze, nelle pubbliche amministrazioni molto spesso si commettono anche errori formali che a distanza di anni pesano moltissimo.

Il dubbio mi è venuto perché nelle ultime ore si è sparsa voce che l’ A.C. metelliana si appresterebbe a consentire al Masullo di restare nell’alloggio comunale destinato al custode dell’asilo.

Mi auguro sinceramente che il sindaco Vincenzo Servalli si faccia consigliare bene anche dal punto di vista legale perché una sua decisione in tal senso, se non suffragata dalla valenza degli atti, potrebbe provocare un vero terremoto giudiziario e costituirebbe il primo caso nazionale di una pubblica amministrazione che si piega dinanzi alla violenza fisica ed alla prevaricazione; sarebbe in  buona sostanza un precedente gravissimo che metterebbe a rischio anche la sicurezza personale di chi, come Sorrentino, opera nel segno della legalità e per il bene della collettività.

Spero adesso che le forze dell’ordine, cui il Sorrentino si è rivolto con i suoi avvocati (Alfonso e Marco Senatore), sappiano come muoversi nel senso di assicurare al dirigente la massima copertura possibile e di punire (se colpevole !!) l’aggressore nella giusta misura.

La gatta da pelare: Nelle ultime ore, tanto per la cronaca, c’è stata l’aggressione di un barelliere dell’ospedale Santo Spirito di Roma. Non so in questo caso come finirà. Lo Stato, comunque, deve far passare nell’immaginario collettivo il principio secondo il quale chi si schiera dalla parte della legalità a difesa della cosa pubblica va tutelato sempre e dovunque. Parlo della percezione della sicurezza che sta sempre più diventando evanescente nella pubblica opinione; guai per tutti se si afferma la consapevolezza che per ottenere dei benefici (anche legittimi) è sufficiente alzare le mani mettendo a rischio la stessa vita del prossimo. Sarebbe la via del tramonto e della paura per tutti, non soltanto per il dottor Francesco Sorrentino che opera e lavora per conto di tutti noi, anche di chi (forse !!) ha istigato il suo aggressore.

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