Elezioni 2019: le ambulanze di … Alfieri ?

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Sull’onda ridicola e giustizialista del Mov 5 Stelle un po’ tutti gli altri esponenti di partito si stanno, in rapida successione, muovendo e scatenando contro il povero cristo (si fa per dire !!) di Francesco Alfieri, detto Franco, che anche suo malgrado è stato festeggiato con il suono stridente delle sirene delle ambulanze “private” appartenenti all’imprenditore Roberto Squecco che, è bene chiarirlo, utilizza per la sua attività di solidarietà e volontariato soltanto mezzi di proprietà che non  hanno alcun riferimento a strutture ed enti pubblici. La stampa bene informata (si fa per dire !!) ha anche messo in risalto il “presunto legame” tra Squecco e Alfieri per via della moglie dell’imprenditore (l’avvocato Stefania Nobili) candidata ed eletta nelle liste di Alfieri; un legame che a dire di tutti costituiva un evidente “conflitto di interesse”.

Nessuno, però, ha poi corretto il tiro per spiegare che l’avv. Nobili è stata in  passato la moglie di Squecco e che da alcuni anni è dallo stesso divorziata; ragion per cui nessun inciucio o giochetto di famiglia era ed è ormai possibile per la gestione di commesse e convenzioni (pompe funebri, associazioni di solidarietà, imprese sanitarie di soccorso, ecc.); Squecco è una cosa, la Nobili è altra cosa, e non ci azzecca niente l’inadeguatezza del servizio che non può essere soltanto denunciato a chiacchiere ma che avrebbe bisogno di indagini serie ed approfondite condotte senza alcun pregiudizio.

Basterebbe questo per smantellare almeno l’accusa di conflitto di interesse che poteva portare a conclusioni dietrologiche molto aberranti e direttamente legate anche all’attività dello Squecco in relazione alla sua amicizia con Alfieri ed al ruolo da quest’ultimo rivestito nell’ambito della “giunta regionale” che fa capo a Vincenzo De Luca.

Il resto viene da se, anche l’azione irrimediabilmente soltanto reazionaria dei rappresentanti del Mov 5 Stelle che non sanno fare altro che seminare zizzanie, dubbi e sospetti, invece di prendere il capo in mano e silurare (se avessero gli attributi !!) il governatore scippandogli la nomina di “commissario alla sanità” campana. Così come Forza Italia pensasse, prima di sbranare Alfieri, a radicarsi sul territorio ed a mettere insieme strategie credibili e vincenti, senza ricorrere (come ha fatto Gaetano Amatruda) a messaggi trasversali che hanno soltanto il sapore di propaganda e vendetta politica.

Con questo non vorrei essere scambiato come difensore di Alfieri sul quale, contrariamente a tanti altri, ho scritto tante verità nel recente passato criticando la scelta della sua candidatura alla Camera (tra il silenzio totale, se non proprio l’assenso servile, di tanti sindaci di sinistra del Cilento e Vallo di Diano) come una follia da parte del governatore che, dopo essersi reso conto del grave errore d’immagine, si rifugiò nella famosa e triste battuta della “frittura di pesce” offrendo, stoltamente, pane da mordere ai suoi avversari politici.

Da troppo tempo assistiamo all’assenza totale della politica che avrebbe argomenti ben più importanti sui quali concentrare il loro lavoro che fissarsi sulla frittura di pesce o sulle ambulanze scorazzanti per le vie di una piccola cittadina di provincia che vive tumultuosamente tutte le fasi delle campagne elettorali che determinano l’accensione di focolai campanilistici senza precedenti.

Del resto episodi del genere si verificano dovunque e in tutta la provincia, dai più squallidi e sconcertanti (come quello delle ambulanze !!) a quelli veramente importanti e significativi che dovrebbero dare l’avvio a confronti molto battagliati e costruttivi.

Ad esempio, Gaetano Amatruda per sua fortuna era molto giovane quando negli anni ’80 una sfilata di autovetture strombazzanti accompagnò il ritorno a Salerno di Gaspare Russo subito dopo la sua scarcerazione da Regina Coeli (la vicenda delle lenzuola d’oro) in sfregio a quella magistratura requirente che stava per abbattere un’intera classe politica.

Per non omettere anche piccoli esempi di casa nostrana; alla prima elezione a sindaco di Sassano di Tommaso Pellegrino, una piccola troupe di giovani andò con le auto strombazzanti sotto la casa del padre ottantenne dell’ex sindaco per ingiuriarlo in maniera volgare e pesante.

Ma sicuramente sia Gaspare Russo che Tommaso Pellegrino, subito dissociatisi dai gesti inconsulti, sapevano o potevano immaginare fatti del genere che dalla pura goliardia erano invece sfo iati in un problema di etica comportamentale, per non dire altro.

Per le ambulanze, così come per le frittura di pesce il risorto sindaco Franco Alfieri sicuramente non c’entra nulla, si è dissociato da entrambi i fatti, ma c’è ancora chi crede di poter fare campagna elettorale per conquistare qualche voto; i voti si conquistano facendo le liste. Ha ragione Squecco quando, rivolto ai Pentastellati, ha ricordato loro che non sono stati capaci su quasi tutto il territorio salernitano di comporre liste di candidati presentabili e vincenti. Questo è il vero shock per un partito di governo.

 

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