UNISA: dal Rettore trombato al Rettore acclamato che … scopre l’acqua calda !!


Aldo Bianchini

prof. Vincenzo Loia - Magnifico Rettore

SALERNO – I giochi sono fatti, rien ne va plus, direbbe qualcuno; e per i prossimi sei anni a far data dal 1° novembre 2019 il prof. Vincenzo Loia rimarrà imperturbabile al timone dell’Università di Salerno/Fisciano (più comunemente nota come Unisa) in un rapporto di stretta continuità con il passato rappresentato soprattutto dal suo principale sponsor ed ex Magnifico, prof. Aurelio Tommasetti.

Ha combattuto e battuto una coalizione composta da Ciro Aprea, Maurizio Sibilio e Genny Tortora in una sorta di “triunvirato” che portava in pool position Maurizio Sibilio con il presunto 60% dei voti e una maggioranza assoluta nel senato accademico.

I triunvirati non mi sono mai piaciuti e non mi piacciono, anche perché fin dall’antica Roma non hanno mai dato i risultati sperati ed è finita sempre in rissa o guerra civile”; meno male che è stato sonoramente sconfitto dall’alleanza Loia – Tommasetti, con quest’ultimo letteralmente scatenato nella propaganda elettorale pro-Loia, nell’ottica di una “stretta continuità” (come dicevo) con il passato ed anche, c’è da credere, con  le idee politiche dell’ex Magnifico Tommasetti che lo avevano portato alla scelta (che qualcuno ha definito scellerata) di candidarsi per le elezioni Europee 2019 con la lista destrista di Matteo Salvini.

Non so, e neppure mi interessa più di tanto, a quale colore politico appartenga Vincenzo Loia; mi interessa verificare come si muoverà nella gestione dell’ateneo da novembre prossimo in poi; solo allora si potrà esprimere un giudizio più sereno e completo sul suo operato. Al momento c’è comunque qualcosa che accomuna i due personaggi che attraverso roboanti dichiarazioni evidenziano le loro specifiche connotazioni caratteriali. E pur tenendo conto delle legittime rivendicazioni portate avanti da Tommasetti su quale è stata la “sua Università” (qualche giorno fa ha tracciato un bilancio molto positivo del suo mandato) e sulla gravità delle offese ricevute soprattutto in merito alle Universiadi, di certo qualcosa gli può essere rimproverata a consuntivo, mentre per il nuovo c’è qualcosa di preventivo.

Per quanto riguarda Tommasetti c’è da rimproverargli in assoluto la lettera inviata a tutti gli studenti con la quale ha tentato di calamitare sulla sua figura qualche voto in più autodefinendosi un convinto sostenitore del “prima il sud” (in aperto contrasto con il suo leader nazionale); è vero che Tommasetti ci ha messo la faccia ma lo spocchioso assordante silenzio del Senato Accademico ha suscitato molto scalpore, Speriamo, comunque, che il prossimo S.A. sia meno imbavagliato e timido di quelli di questi ultimi decenni a cominciare dalla prima investitura di Raimondo Pasquino.

Per quanto riguarda Loia, invece, il discorso è più comportamentale che politico. Giovedi 27 giugno, dalle pagine de Il Mattino, quando ancora era soltanto il favorito ha fatto il suo esordio mediatico-comunicativo Vincenzo Loia con una dichiarazione scioccante che l’organo di informazione ha riportato a tutta pagina: “Porterò l’Università verso l’assoluta indipendenza dalla politica”.

Che cosa meravigliosa ha detto l’aspirante Rettore !! mi sono detto tra me e me. Ma la positiva meraviglia è durata, purtroppo, il breve volgere di qualche secondo. Poi ho riflettuto e non ho potuto fare altro che sorridere in maniera alquanto visibile. Tanto che un mio vicino di tavolo (ero in un bar) ha chiesto quale fosse la notizia così interessante e coinvolgente da mettermi nelle condizioni di sorridere (per non dire di ridere). Quando gli ho spiegato il fatto quel signore ha fatto spallucce ed a voce bassa e sconsolata ha esclamato: “Questo vuole fare il Rettore e crede che chi lo ascolta viaggia con l’anello al naso. Mi faccia il piacere lo scriva che non facesse ridere i polli”.

Il nuovo rettore Loia e l'ex rettore Aurelio Tommasetti festeggiano

C’è solo da sperare che nei prossimi sei anni prima di sparare balle il Magnifico si fermi un attimo e rifletta su ciò che si appresta a dire; difatti credere di poter portare l’università fuori dalla politica sembra un sogno sognato.

Ma nel pieno della campagna elettorale per l’Unisa è sceso in campo anche Il Fatto Quotidiano con un articolo di Antonello Caporale (nativo di Palomonte) in merito a quanto accaduto ai vertici dell’Università di Salerno con la candidatura al parlamento, nelle fila della Lega, del Rettore Aurelio Tommasetti e delle mancate dimissioni dello stesso dalla carica universitaria ha tracciato ottimamente il profilo della situazione dell’ateneo di Fisciano fissato in quel preciso momento storico.

Il 28 maggio 2019, subito dopo le elezioni Europee, ha scritto:La forza del rettore, la sua vigoria fisica, la fantastica capacità teorica hanno rapito nelle settimane immediatamente antecedenti la presentazione delle candidature, Matteo Salvini. Che ha strappato ai suoi studi Tommasetti e gli ha chiesto una mano. Salvini ha accettato che il rettore gli lanciasse il guanto di sfida. E sebbene, come ormai sappiamo tutti, la Lega è per il “Prima gli italiani”, ha accolto l’uomo del “Prima il Sud”. Un atto isolato di coraggio e di ribellione che porta un nome e cognome. Il Sud che si affida all’uomo del Nord ma con orgoglio e dignità, a schiena dritta. Il Sud che affronta il Nord e gliele canta chiare. Il rettore, super magnifico ed eccellentissimo, ha anche, con una lettera aperta, chiesto al cuore dei suoi studenti di aprirsi a lui e nel segno della croce (con un legittimo pensiero alla Vergine Maria, madre di Matteo) di fare una croce su Alberto da Giussano, notorio guerriero cilentano. Il Senato accademico salernitano in questi giorni è rimasto impegnato nell’accademia e non ha visto, e se ha visto non ha letto e se ha letto non ha capito”.

Ai lettori il doveroso e personale commento.

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