COSTANZA: sulla via della Principessa … spunta D’Arco

 

Aldo Bianchini

Enzo D'Arco - direttore artistico de "Alla tavola della Principessa Costanza"

TEGGIANO – All’indomani della conclusione della XXVI edizione della manifestazione teggianese de “Alla tavola della Principessa Costanza” si può e si deve riconoscere che ha registrato, oltre alle novità, un enorme successo di pubblico che gli attenti addetti alla comunicazione Antonio Sica ed Elia Rinaldi hanno stimato intorno, se non più, alle 100mila presenze distribuite nell’arco delle tre serate dell’ 11 – 12 e 13 agosto. Per il territorio, per la provincia e per la regione si è trattato di un successo probabilmente difficile da eguagliare.

Le vere novità di quest’anno per “Alla tavola della Principessa Costanza” sono state sostanzialmente due: la scelta del direttore artistico e il coraggio di fare la scelta stessa. Tutte le altre novità, ovvero quelle sbandierate come tali, non sono nient’altro che piccoli passi in avanti che porteranno, molto probabilmente, verso le scelte di rinnovamento e di rilancio di una manifestazione che, comunque, è già inserita  tra quelle di maggiore spessore regionale; tanto è vero che la Scabec presieduta dall’attento e inossidabile censore Antonio Bottiglieri (politico, giornalista Rai ed esperto di lungo corso di sport, turismo e spettacoli) anche quest’anno ha riservato alla Principessa un’attenzione particolare; e non soltanto e non solo per la presenza in Regione dell’assessore teggianese Corrado Matera che pure avrà avuto la sua influenza ed al quale deve essere ascritta una parte del successo.

Difatti l’introduzione scenografica del bacio tra Antonello e Costanza, la stessa nuova Principessa, la modifica solo accennata della sfilata, l’assenza di alcuni giocolieri, falconieri, balestrieri, cavalieri assaltatori (come dice con troppa superficialità l’assidua frequentatrice di FaceBook G. A., unica voce fuori dal coro tra centinaia di commenti positivi) altro non sono se non i primi vagiti di una profonda e radicale innovazione che, a mio avviso, l’esperto e tenace Enzo D’Arco cercherà di introdurre già dalla prossima edizione della manifestazione del 2020, non tanto per mantenere alto il livello cui è giunta la Principessa ma sicuramente per superarlo e addirittura stravolgerlo nella ricerca di quel rilancio da tempo sospirato e in grado di far definitivamente decollare la manifestazione verso la qualificazione di un vero e proprio evento.

Nulla da togliere alle capacità professionali del sig. D’Arco ma scusate se parlo senza peli sulla lingua e senza offesa x le alte professionalità attuali ma fino all’anno scorso la festa era un’altra cosa” scrive ancora G.A.; è proprio così, ed è proprio questa la prima grande novità dell’edizione di quest’anno, cioè la capacità del direttore artistico di distinguere la “sua creatura” da tutte quelle che l’hanno preceduta; ed è tutto qui anche il coraggio del presidente della Pro Loco di Teggiano, avv. Biagio Matera, nell’aver voluto fortemente al suo fianco come direttore artistico un “artigiano del teatro” che, pur non avendo nulla dell’arte zeffiriana o felliniana, ha dalla sua un innato e profondo amore per il teatro e per tutto ciò che può riguardare gli spettacoli in genere, soprattutto se legati a ricostruzioni  storiche.

Del resto Enzo D’Arco queste capacità organizzative e innovative le ha dimostrate da sempre, fin da quando nella sua natia Sava di Baronissi, alla testa di un manipolo di giovani volenterosi, riusciva a mettere in piedi, dal nulla e senza mezzi, alcuni spettacoli teatrali molto interessanti ed applauditi e finanche una sfilata, in costume d’epoca, rievocativa della permanenza in quelle zone della bellissima Principessa Costanza, la stessa che nelle stagioni estive si trasferiva nel Vallo di Diano con la sua corte.

Enzo D’Arco non ha frequentato accademie particolari se non quella delle difficilissime tavole di palcoscenico di periferia; è stato però sorretto da una grande capacità creativa e da un grande spirito di coinvolgimento, cose che hanno appassionato decine e decine di giovani leve teatrali che lo hanno seguito prima a Baronissi e poi a Sala Consilina (con La Cantina delle Arti) dove nel tempo si è trasferito per motivi legati alla sua attività lavorativa e professionale.

Il doge Pietro Cusati con la figlia Miriam, sfilano per "Alla tavola della Principessa Costanza"

Ecco perché Biagio Matera, superando forse anche qualche riottosa e retriva opposizione interna, ha avuto il coraggio di scegliere il miglior prodotto locale per portarlo in dono alla nuova principessa e proiettarlo verso traguardi inaspettati ma possibili e raggiungibili, ma che impegneranno D’Arco in un lavoro durissimo e delicatissimo.

Dopo 26 anni l’intera manifestazione de “Alla tavola della Principessa Costanza” (dalla passata edizione ben spalleggiata dalla Banca del Cilento, di Sassano e Vallo di Diano e della Lucania) ,evidenzia delle incrostazioni (sarebbe da sciocchi non ammetterlo !!) e bisognerà scremare alcune cose per aggiungerne altre per creare innanzitutto un “fil rouge” comune e costante per le tre serate al fine di produrre una sorta di “fiaba” che, scoprendo ogni sera una novità, rimanga nel solco dei racconti fantastici legati alle “principesse del tempo che fu”. Certo, di sicuro bisognerà rinunciare a qualche inutile e fuori contesto figurante, sicuramente ogni scelta darà fastidio a qualcuno, altrettanto certamente bisognerà allargare gli orizzonti utili alla scelta annuale di una nuova principessa con regole codificate e precise (capaci anche di coinvolgere tutte le altre contrade del Vallo per la durata dell’intero anno solare), ma vale bene la pena di rischiare se l’obiettivo da perseguire è quello del rinnovamento e del rilancio dell’intera manifestazione che necessariamente deve svestirsi dei panni teggianesi doc ed infilare quelli più idonei alla sua espansione esterna.

Molti non lo sanno, ma le origini e le capacità di Enzo D’Arco, da autodidatta impenitente, sono state sempre e proprio queste: studiare, capire, cambiare e coinvolgere per migliorare sempre e comunque (come mi hanno suggerito i ragazzi di Sava).

Il direttore artistico Enzo D’Arco c’è, il presidente della Pro Loco Biagio Matera c’è, la stessa Pro Loco c’è, come c’è anche il consenso di decine di migliaia di spettatori e visitatori; sinceramente non so se c’è la famosa e fatidica “carta bianca” senza la quale il coraggio di aver scelto D’Arco potrebbe addirittura risultare una scelta poco produttiva se non negativa. Del resto il coraggio di scegliere presuppone anche la sicurezza di concedere ampia possibilità di manovra a chi si è scelto.

Alla tavola della Principessa Costanza - la parata dei figuranti

Per l’edizione di quest’anno Enzo D’Arco ha avuto pochissimo tempo, se non pochi giorni, per entrare nella mostruosa macchina organizzativa de “Alla tavola della Principessa Costanza”; l’ultima mossa coraggiosa spetta ora soltanto a Biagio Matera nel confermare la scelta del direttore artistico e nel dargli tutta la libertà possibile per consentirgli di agire con la propria testa e di muoversi con i mezzi esistenti; se il presidente della Pro Loco sarà capace di fare questo vorrà dire che davanti a noi si apre un periodo di fecondo e profondo rinnovamento di una manifestazione davvero molto interessante e per la quale, in passato, ho cercato anch’io di dare un modesto contributo anche se mai ascoltato.

Poi tutto dipenderà soltanto da lui: Enzo D’Arco.

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